Una piccola introduzione:
Nel 1744 Voltaire nelle sue "Nouvelles considerations sur l'Histoire" in sintesi lamentava il fatto che gli storici si dedicassero in maniera esclusiva alla registrazione di eventi che riguardavano "una piccola parte della storia di re e delle corti" e trascurassero "la storia degli uomini".
In pratica fu il primo a mettere in discussione un idolo della tribù degli storici, cioè quello "politico" che prevedeva la totale predominanza dello studio degli eventi politici (guerre, cambi di potere ecc.).
Più avanti nel tempo gli storici arrivano a prendere in considerazione tutta una serie di aspetti della vita sociale che rientrano per tradizione nell'area di studio della demografia, della geografia, dell'economia, dell'agronomia, dell'analisi delle istituzioni giuridiche per spiegare come si è giunti a certe situazioni e alcuni aspetti del nostro quotidiano.
E qui entra in gioco (tra gli altri) Fernand Braudel, uno storico che ho avuto il piacere di dover studiare all'università.
Braudel ha scritto tra le altre cose una trilogia fantastica "Civiltà materiale, economia e capitalismo" nella quale descrive 4 secoli di storia analizzando per esempio, il cibo, l'arredamento, i materiali da costruzione usati, le stoffe, la moneta, i titoli di credito....insomma quelle che lui chiama "le strutture del quotidiano"...
Chiaro che non sono libri da spiaggia ma se avete voglia di vedere la Storia sotto un aspetto radicalmente diverso e mille volte più affascinante rispetto a quanto ci veniva imposto a scuola consiglio il primo volume della trilogia:
Fernand Braudel
Civiltà materiale, economia e capitalismo
"Le strutture del quotidiano (secoli XV-XVIII)"
Einaudi - Euro 20.66
Poi, se avete voglia, penseremo ad un bookring con una cosina più facile dello stesso autore......

Cat