Ieri e' stato organizzato un momento di incontro tra una serie di rappresentanti politici e la coalizione "Italia-Europa liberi da ogm" e cio' che e' emerso mi sembra molto interessante. Al punto da aggiungere un altro post.
Questo referendum e' sicuramente una possibilita' per esprimere desideri, modi di sentire, valori che ci sentiamo di condividere. Il rischio che invece corriamo facendocelo solo scorrere addosso, e’ che qualcun altro scelga, o possa scegliere, per noi.
Il settore agroalimentare italiano e’ secondo, in fatturato, solo a quello metalmeccanico, e forse vale la pena chiedersi perche’. Lasciar scegliere altri per noi significa necessariamente vedersi soggiogati dalla legge del piu’ forte, ed e’ difficile pensare che lo possa essere la piccola o media azienda agricola italiana, che fa pero’ del suo prodotto un vanto per l’Italia davanti al mondo intero.
Per esperienza lavorativa posso dire che anche le Autorita’ Europee che dovrebbero garantirci come consumatori il diritto di scelta e tutelare la nostra salute seguono gli interessi di chi e’ piu’ importante economicamente, portandoci verso l’appiattimento della qualita’ alimentare.
Qui’ non si tratta solo di una posizione ideologica contro o a favore degli ogm, si tratta di una problematica ad ampio raggio. La pressione affinche’ la Commissione Europea vari certe normative rischia di modificare il nostro sistema di produzione, di appiattire il nostro sistema alimentare. Negli ultimi tre anni abbiamo perso il 45% della nostra produzione di grano per effetto diretto delle regole comunitarie che con la Riforma Fishler inducono a dismettere la produzione di grano. Mentre la
nostra pasta viene esportata in tutto il mondo.
Ma per quanto sara' ancora
la nostra pasta?
Un link interessante
http://www.buonitaliaspa.it/it/prodotti/index.php
FY