
Tutto il libro ruota attorno al progetto dell’autrice (giornalista e scrittrice) e di
suo marito (anch’egli freelance) di non comprare nulla per un anno intero.
Il proposito di non comprare ovviamente non riguarda l’acquisto di beni
necessari come cibo e medicine e poco altro.
Già nella definizione di necessario e di poco altro però si spendono diversi
capitoli: cosa infatti è necessario e cosa non lo è? Quali sono bisogni effettivi e
quali bisogni indotti dal sistema?
La cultura (libri, cinema, concerti) è una necessità? E’ più giustificabile far
rientrare come indispensabile un caffè pregiato e costoso ma del commercio
equo solidale o un caffè solubile a buon mercato ma di qualche multinazionale
sfruttatrice dei lavoratori e dell’ambiente? Qual’è insomma il limite che ci si deve
porre nel ridurre i consumi e gli sprechi all’essenziale?
Il tema centrale è il nostro rapporto con il consumo e l’egemonia del mercato.
E’ possibile continuare ad avere una vita intensa ed interessante, avere amici
e mantenere un lavoro e un identità sottraendosi al mercato?
L’autrice e il suo compagno ci provano, scontrandosi con la realtà di un sistema
che permette di definire la propria identità solamente in base al livello di consumo
e in base agli oggetti che si possiedono.
Quello che ne viene fuori è un insieme di esperienze e riflessioni, alcune illuminanti
altre deludenti e la dimostrazione che il vivere etico - il consumo critico - lo
sviluppo sostenibile ecc sono tutti argomenti spinosi all’interno dei quali è molto
difficile muoversi e trovare un equilibrio (in quanti casi sono una lodevole
conseguenza di difficoltà economiche, in quanti altri si nascondono motivazioni
religiose quasi ascetiche e in quante altre ancora sono palesi le contraddizioni e le
attitudini modaiole?).
Mooooooolto istruttivo!
Link su BC.Com
Il ring è già partito perché già lanciato su BC.Italia e c'è un corsaro che è
pronto a spedirlo al primo che si iscrive. Più in fretta di così non si può.