I promessi sposi, di A. Manzoni.
Me l'hanno fatto leggere al ginnasio, trovandolo alquanto noioso, per le interrogazioni mi studiavo i riassunti bignami dei capitoli.
Lo sto leggendo, dopo circa 16 anni, di mia spontanea volontà, nella commentatissima edizione (forse la più ricca di note di commento), quella curata da N. Sapegno e G. Viti, integrata dalle illustrazioni di Gonin e da fotogrammi degli sceneggiati televisivi.
Ho completamente cambiato opinione: è un capolavoro, una delle più grandi creazioni della letteratura universale, e senza dubbio il più grande romanzo della letteratura italiana e più che una lettura è diventato uno studio.
Non è possibile leggerlo in maniera superficiale.
E' proprio vero, quando siamo obbligati dalla scuola a leggere un libro, lo facciamo di mala voglia, cercando mille scorciatoie, anche perché siamo subissati dalle altre materie, e non abbiamo il tempo o la voglia di apprezzarlo.
Quando la scuola è finita da tempo, riprendiamo in mano quel testo e ci accorgiamo che quello che ci hanno insegnato su quel libro, corrisponde a verità.
E viene anche la voglia di leggersi il ben più ampio "Fermo e Lucia" che, ovviamente, non leggerò subito dopo.
I classici sono il mio genere preferito.
