Fabrizio De André
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Anch'io l'ho conosciuto in ritardo, e mi rammarico dei live mancati...
Sono d'accordo con Rodolfo II nel ritenere "Il testamento di Tito" una delle gemme di De Andrè (suonata dal vivo con la PFM è strepitosa), il testo fa venire i brividi... a volte la canto, con rabbia, ed è straordinario come invece lui riesca a mantenere un tono dolcissimo anche quando parla di puttane uccise o divinità tiranniche... ha una voce meravigliosamente calda, e inoltre, personalmente lo trovo uno dei più grandi poeti italiani... le parole, le metafore che sceglie sono incredibilmente raffinate e sottili...
Sono d'accordo con Rodolfo II nel ritenere "Il testamento di Tito" una delle gemme di De Andrè (suonata dal vivo con la PFM è strepitosa), il testo fa venire i brividi... a volte la canto, con rabbia, ed è straordinario come invece lui riesca a mantenere un tono dolcissimo anche quando parla di puttane uccise o divinità tiranniche... ha una voce meravigliosamente calda, e inoltre, personalmente lo trovo uno dei più grandi poeti italiani... le parole, le metafore che sceglie sono incredibilmente raffinate e sottili...
De' Andrè è stato uno dei miei più dolci amici, grande poeta
Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.
Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.
Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.
Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.
Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.
Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
(Preghiera in gennaio.-De' Andrè)
Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.
Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.
Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.
Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.
Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.
Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
(Preghiera in gennaio.-De' Andrè)
Ultima modifica di -Lara- il dom mag 15, 2005 5:05 pm, modificato 2 volte in totale.
sono quello che leggo
Almost blue flirting with this disaster became me(Elvis Costello)
- campalla
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Ma qualcuno sa cos'era quella roba che hanno propinato stasera su raiuno? No, perché qua c'è stato un sisma lungo due ore (dalle 21 alle 23) con epicentro Staglieno...
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
I miei libri vagabondi
I mei libri domestici
Di libri non ce n'è mai abbastanza
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un tributo a de andrè trasmesso dalla sicilia.
Bella idea peccato che Neffa non sia esattamente un cantante in grado di interpretare de andrè e ha totalmente rovinato la guerra di piero e lo stesso dicasi di molti altri che si sono alternati sul palco....
Bella idea peccato che Neffa non sia esattamente un cantante in grado di interpretare de andrè e ha totalmente rovinato la guerra di piero e lo stesso dicasi di molti altri che si sono alternati sul palco....
" siediti al sole, abdica e sii il Re di te stesso" (F. Pessoa)
"solo due cose sono infinite:l'universo e la stupidità umana, e sul primo non sono sicuro"
(A. Einstein)
"il razzismo è un'idiozia, lo dimostra la genetica" (L. Cavalli-Sforza)
ci sedemmo dalla parte del torto, tutti gli altri posti erano occupati.
Bertold Brecht
"solo due cose sono infinite:l'universo e la stupidità umana, e sul primo non sono sicuro"
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Anche io ho scoperto De Andrè molto tardi. Sono particolarmente legato a "Cirano": una canzone che, purtroppo, mi ricorda un'amore finito non troppo bene.
Da diversi giorni, invece, ascolto una delle più belle poesie scritte da lui...
SE TI TAGLIASSERO A PEZZETTI
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.
Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Da diversi giorni, invece, ascolto una delle più belle poesie scritte da lui...
SE TI TAGLIASSERO A PEZZETTI
Se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna tesserebbe i capelli e il viso
e il polline di Dio
di Dio il sorriso.
Ti ho trovata lungo il fiume
che suonavi una foglia di fiore
che cantavi parole leggere, parole d'amore
ho assaggiato le tue labbra di miele rosso rosso
ti ho detto dammi quello che vuoi, io quel che posso.
Rosa gialla rosa di rame
mai ballato così a lungo
lungo il filo della notte sulle pietre del giorno
io suonatore di chitarra io suonatore di mandolino
alla fine siamo caduti sopra il fieno.
Persa per molto persa per poco
presa sul serio presa per gioco
non c'è stato molto da dire o da pensare
la fortuna sorrideva come uno stagno a primavera
spettinata da tutti i venti della sera.
E adesso aspetterò domani
per avere nostalgia
signora libertà signorina fantasia
così preziosa come il vino così gratis come la tristezza
con la tua nuvola di dubbi e di bellezza.
T'ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell'altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.
Ma se ti tagliassero a pezzetti
il vento li raccoglierebbe
il regno dei ragni cucirebbe la pelle
e la luna la luna tesserebbe i capelli e il viso
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"E' verità universalmente ammessa che uno scapolo fornito di un buon patrimonio debba sentire il bisogno di ammogliarsi" - Jane Austen
Anche i gatti hanno un'anima
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Non mi ci far pensarepeccato che Neffa non sia esattamente un cantante in grado di interpretare de andrè e ha totalmente rovinato la guerra di piero
Gli altri com'erano? (io dopo di lui ho cambiato canale.. il troppo e troppo..)
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Tutti ricreiamo il mondo come lo vediamo, lo guardiamo. -A.S. Byatt -
Quando penso a tutti i libri che mi resta da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. - Jules Renard -
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(mi dicono che Morgan non era male ma non l'ho sentito, leggo che c'era Cammariere ma me lo son perso)
il resto però l'ho seguito tutto:
"i sardi" (Elena Ledda, Andrea Parodi ex Tazenda -meraviglioso- e le Balentes) hanno fatto il loro meglio, interpretando con il cuore i brani assegnati, con intensità e rispetto
la Ruggiero ha semplicemente "cantato bene" come fa sempre
il resto secondo me è stato uno sfacelo... e le ballerine, santaeva le ballerine!....
triste. banale. ma Dolcenera cosa assume? deprimente.
il resto però l'ho seguito tutto:
"i sardi" (Elena Ledda, Andrea Parodi ex Tazenda -meraviglioso- e le Balentes) hanno fatto il loro meglio, interpretando con il cuore i brani assegnati, con intensità e rispetto
la Ruggiero ha semplicemente "cantato bene" come fa sempre
il resto secondo me è stato uno sfacelo... e le ballerine, santaeva le ballerine!....
triste. banale. ma Dolcenera cosa assume? deprimente.
e ricordati che i lupi peggiori sono quelli con il pelo dentro (N.Jordan)
MAI GIOCARE ALLA CAVALLINA CON UN UNICORNO (M.Shea)
Da piccola mi ero autoconvinta che i regali me li portava Coppi sulla sua bicicletta... non vi dico le mazzate con gli altri bambini (Campalla)
Punteggiatura. Sono vivo e vegeto. Sono vivo. E vegeto. (P.Cananzi)
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Sì però... mi ha censurato "creuza de ma"... ma come si fa.la Ruggiero ha semplicemente "cantato bene" come fa sempre
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
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forse non aggiunge niente a quello che Fabrizio De André ci ha già regalato, ma lo segnalo lo stesso
venerdì 25 novembre 2005 esce "In Direzione Ostinata E Contraria", una raccolta in 3 CD, 54 brani, 52 pagine di foto e testi.
venerdì 25 novembre 2005 esce "In Direzione Ostinata E Contraria", una raccolta in 3 CD, 54 brani, 52 pagine di foto e testi.
"The blood jet is poetry,
There is no stopping it"
Sylvia Plath
"Deragliatemi da questo basso destino"
Mariangela Gualtieri
There is no stopping it"
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"Deragliatemi da questo basso destino"
Mariangela Gualtieri
"la storia siamo noi" ha proposto questa settimana uno speciale su fabrizio perché settimana prossima ricorre l'anniversario della morte.
il servizio riprendeva a lungo tratti del libro di viva (questo libro) che sto leggendo proprio in questi giorni.
l'altro giorno pensavo proprio che la canzone che fabrizio ha dedicato alla morte di luigi tenco (preghiera in gennaio, che qualcuno ha già riportato) sarà la canzone del mio 11 gennaio, quest'anno.
e il mio consiglio (auRoreferenziale) è di guardare quello che la gente fotografa pensando a fabrizio. e soprattutto quello che fotografa lui, che guardandolo si guarda fabrizio e lo si sente cantare.
baci bici, a
il servizio riprendeva a lungo tratti del libro di viva (questo libro) che sto leggendo proprio in questi giorni.
l'altro giorno pensavo proprio che la canzone che fabrizio ha dedicato alla morte di luigi tenco (preghiera in gennaio, che qualcuno ha già riportato) sarà la canzone del mio 11 gennaio, quest'anno.
e il mio consiglio (auRoreferenziale) è di guardare quello che la gente fotografa pensando a fabrizio. e soprattutto quello che fotografa lui, che guardandolo si guarda fabrizio e lo si sente cantare.
baci bici, a
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
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- Rodolfo II
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Ha a che fare con De Andrè in maniera indiretta, ma lo segnalo ugualmente: oggi sul Corriere (non trovo la notizia on-line, ma giuro che è vero: sono solo imbrranato) parlavano della versione cinematografica di "Una vita ridicola" (di cui esiste un ring). Il film è diretto da Gianluca Costantini, autore tra l'altro di "Fatti della banda della Magliana", e nel cast ci sono il genovese Fausto Paravidino, Massimo Popolizio, Tosca D'Aquino e altri che non mi sovvengono.
L'ambientazione, naturalmente, è a Genova.
L'ambientazione, naturalmente, è a Genova.
E tu vuoi viaggiarle insieme, vuoi viaggiarle insieme ciecamente perché sai che le hai toccato il corpo, il suo corpo perfetto con la mente. (FdA)) - La cosa che più mi piace fare è niente. (WtP) - Ma conosco le coincidenze del 60 notturno, lo prendo sempre per venire da te (RG) La mia Wishlist
- campalla
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Confermo la notizia, è dall'inizio del mese che c'è la troupe sguinzagliata per il centro storico...
Apperò il titolo esatto (di libro e film) è "Un destino ridicolo"
Apperò il titolo esatto (di libro e film) è "Un destino ridicolo"
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che rodolfo ha letto in un mio ring
chissà come sarà...
chissà come sarà...
Ho potuto così incontrare persone e diventarne amico e questo è molto della mia fortuna (deLuca)
Amo le persone. E' la gente che non sopporto (Schulz)
Ogni volta che la gente è d'accordo con me provo la sensazione di avere torto (Wilde)
I dream popcorn (M/a)
VERA DONNA (ABSL)
Petulante tecnofila (EM)
NON SPEDITEMI NULLA SENZA AVVISARE!
Meglio mail che mp. Grazie.
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Da quel che si vede, pieno di gente che si cartellachissà come sarà...
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Mea culpa...
Firmato: un lettore ridicolo
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Ho scoperto De Andre' nella mia adolescenza...e da allora non l'ho piu' lasciato. Pomeriggi ad ascoltare la sua voce profonda, sere a strimpellare la chitarra e cantare tutte le sue canzoni. Poi ho conosciuto la mia dolce meta' e De Andre' e' stato una delle prime cose che abbiamo condiviso, era molto importante per entrambi. Ricordo due episodi buffi: concerto in teatro a Bologna, con lui che saluta Guccini fra il pubblico. Qualche mese dopo concerto di Guccini al palasport, e Francesco che punta i fari su Faber...
Ah, il nostro pupo ovviamente si chiama...Fabrizio.
Ah, il nostro pupo ovviamente si chiama...Fabrizio.
- annanda
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- Località: Padova. Con amate radici bellunesi.
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Ho scoperto Fabrizio troppo tardi. Pochi anni dopo la sua morte, e quello che mi fa rabbia è che avrei avuto già l'età per amarlo, ma semplicemente non lo conoscevo.
Dopo, ho cominciato a raccogliere cd qua e là, sempre pochi, non ancora tutti.
De Andrè per me è sofferenza, sempre, eppure una di quelle sofferenze masochiste che danno gioia (come la tipa che esce dal cinema dicendo "che bel film, ho pianto tanto").
Ogni volta che parlo delle sue canzoni e cito "il testamento" pare non la conosca nessuno, la confondono tutti con "il testamento di tito".
Ogni volta che ascolto le canzoni in dialetto soffro di non essere sarda, genovese, napoletana...
Ogni volta che penso "è morto", mi viene una rabbia, una tristezza, le lacrime agli occhi. Mi dispiace non aver visto un suo concerto, mi dispiace perfino di non aver visto il suo funerale, di non aver sofferto allora. Soffro adesso, e ascolto le sue canzoni.
Ogni volta che esce un tormentone estivo insulso (devo ancora smaltire il terrore provato sentendo ovunque, per tre mesi, "ti raserò aiuola") io penso a questa canzone, poesia pura e mi convinco che non ci sarà più un De Andrè:
IL RITORNO DI GIUSEPPE
Stelle, già dal tramonto,
si contendono il cielo a frotte,
luci meticolose
nell'insegnarti la notte.
Un asino dai passi uguali,
compagno del tuo ritorno,
scandisce la distanza
lungo il morire del giorno.
Ai tuoi occhi, il deserto,
una distesa di segatura,
minuscoli frammenti
della fatica della natura.
Gli uomini della sabbia
hanno profili da assassini,
rinchiusi nei silenzi
d'una prigione senza confini.
Odore di Gerusalemme,
la tua mano accarezza il disegno
d'una bambola magra,
intagliata del legno.
"La vestirai, Maria,
ritornerai a quei giochi
lasciati quando i tuoi anni
erano così pochi."
E lei volò fra le tue braccia
come una rondine,
e le sue dita come lacrime,
dal tuo ciglio alla gola,
suggerivano al viso,
una volta ignorato,
la tenerezza d'un sorriso,
un affetto quasi implortato.
E lo stupore nei tuoi occhi
salì dalle tue mani
che vuote intorno alle sue spalle,
si colmarono ai fianchi
della forma precisa
d'una vita recente,
di quel segreto che si svela
quando lievita il ventre.
E a te, che cercavi il motivo
d'un inganno inespresso dal volto,
lei propose l'inquieto ricordo
fra i resti d'un sogno raccolto.
(ma scusate, la mia mezzamela è l'unico che non apprezza? che mi tocca chiudermi in camera per ascoltare? )
Dopo, ho cominciato a raccogliere cd qua e là, sempre pochi, non ancora tutti.
De Andrè per me è sofferenza, sempre, eppure una di quelle sofferenze masochiste che danno gioia (come la tipa che esce dal cinema dicendo "che bel film, ho pianto tanto").
Ogni volta che parlo delle sue canzoni e cito "il testamento" pare non la conosca nessuno, la confondono tutti con "il testamento di tito".
Ogni volta che ascolto le canzoni in dialetto soffro di non essere sarda, genovese, napoletana...
Ogni volta che penso "è morto", mi viene una rabbia, una tristezza, le lacrime agli occhi. Mi dispiace non aver visto un suo concerto, mi dispiace perfino di non aver visto il suo funerale, di non aver sofferto allora. Soffro adesso, e ascolto le sue canzoni.
Ogni volta che esce un tormentone estivo insulso (devo ancora smaltire il terrore provato sentendo ovunque, per tre mesi, "ti raserò aiuola") io penso a questa canzone, poesia pura e mi convinco che non ci sarà più un De Andrè:
IL RITORNO DI GIUSEPPE
Stelle, già dal tramonto,
si contendono il cielo a frotte,
luci meticolose
nell'insegnarti la notte.
Un asino dai passi uguali,
compagno del tuo ritorno,
scandisce la distanza
lungo il morire del giorno.
Ai tuoi occhi, il deserto,
una distesa di segatura,
minuscoli frammenti
della fatica della natura.
Gli uomini della sabbia
hanno profili da assassini,
rinchiusi nei silenzi
d'una prigione senza confini.
Odore di Gerusalemme,
la tua mano accarezza il disegno
d'una bambola magra,
intagliata del legno.
"La vestirai, Maria,
ritornerai a quei giochi
lasciati quando i tuoi anni
erano così pochi."
E lei volò fra le tue braccia
come una rondine,
e le sue dita come lacrime,
dal tuo ciglio alla gola,
suggerivano al viso,
una volta ignorato,
la tenerezza d'un sorriso,
un affetto quasi implortato.
E lo stupore nei tuoi occhi
salì dalle tue mani
che vuote intorno alle sue spalle,
si colmarono ai fianchi
della forma precisa
d'una vita recente,
di quel segreto che si svela
quando lievita il ventre.
E a te, che cercavi il motivo
d'un inganno inespresso dal volto,
lei propose l'inquieto ricordo
fra i resti d'un sogno raccolto.
(ma scusate, la mia mezzamela è l'unico che non apprezza? che mi tocca chiudermi in camera per ascoltare? )
Gli errori in questo post sono dovuti alla SDM(Sindrome da Dito Mauco)
- maddap
- Corsaro Nero
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Oggi sono nove anni che se ne e' andato, con la sua tristezza e la sua ironia....
IL TESTAMENTO
Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità
non maleditemi non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già
ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto
sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo
signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà
se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei costretta per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi
quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà
cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.
IL TESTAMENTO
Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità
non maleditemi non serve a niente
tanto all'inferno ci sarò già
ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c'è caduto
di conservarsi felice e cornuto
sorella morte lasciami il tempo
di terminare il mio testamento
lasciami il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo
signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d'oro
per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l'insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l'ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà
se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d'amore
a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all'angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti
lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei costretta per tirare avanti
costretta a vendere Cristo e i santi
quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà
cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro già sulla terra
amammo tutti l'identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.
Re: Fabrizio De André
Fabrizio de Andrè l'ho conosciuto presto, verso i 6 anni, ma non avevo idea di chi fosse veramente. I miei genitori la sera mettevano sul giradischi il 33 giri dell'Indiano e alla mattina a scuola avevo ancora in mente la luna che perde la lana e il generale di vent'anni occhi turchini e giacca uguale. Poi non l'ho più ascoltato. Per niente. Ci saremo incrociati, credo, ma non mi è più venuta la curiosità di acoltarlo.Fino a quando non ho letto l'intervista al padre di Silvia Melis, appena liberata dopo il rapimento. Lui parlava di "Hotel Supramonte" e mi è tornato tutto in mente. Ho recuperato l'album, anche se ormai non avevamo più il giradischi e ho comprato la prima raccolta che mi è capitata sotto mano dove fosse quella canzone. Era il 2001. Da allora non l'ho più lasciato.
Quando stavo facendo la tesi canticchiavo spesso:
Chi va dicendo in giro che odio il mio lavoro
non sa con quanto amore mi dedico al...mercaptofenolo!
Tra tutte le sue gocce di splendore, tra le mie preferite è Il sogno di Maria
Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)
Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."
E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.
Quando stavo facendo la tesi canticchiavo spesso:
Chi va dicendo in giro che odio il mio lavoro
non sa con quanto amore mi dedico al...mercaptofenolo!
Tra tutte le sue gocce di splendore, tra le mie preferite è Il sogno di Maria
Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)
Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."
E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.
Sogna ciò che ti va.
Vai dove vuoi.
Sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
Anobii
Silviotty's Bookshelf
Vai dove vuoi.
Sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.
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