r.carver
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- isabel harcher
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r.carver
ci sono libri che cambiano il nostro punto di vista. A me è capitato leggendo Carver. prima di incontrare i suoi libri vedevo le cose diversamente o piuttosto prima di Carver molte cose non le vedevo.
poi Carver. non ricordo nemmeno più come è cominciata la faccenda. forse per primi i racconti. poi devo essere passata alla poesia. poi i saggi sulla scrittura e sul mestiere di scrittore. di fatto in poco tempo ho iniziato a cercare tutti i libri che lo avevano per autore.
ogni volta che ne incontravo uno nuovo, uno di quelli mai letti, mi prendevo del tempo per gustarlo con calma. sigarette e posacenere a portata di mano, una poltrona comoda, elettrodomestici zitti e tempo: il tempo di un viaggio.
beh per chi non lo avesse mai incontrato il mondo di Carver è fatto di cose quotidiane: ci sono distributori di benzina e cameriere, innamorati che passeggiano sulla spiaggia e ubriaconi, gente che vende per corrispondenza e maestri di scuola. Carver non è uno che ama gli effetti speciali, non scomoda paesaggi mozzafiato e i suoi personaggi fanno a gara per non farsi notare. ma è solo sulle prime che sembrano qualunque, che se uno si mette lì e ascolta per ogni storia scopre un giardino incantato.
Qualcuno di questi signor nessuno me lo porto appresso da anni. Non so se capita anche a voi con una storia. Quando uno meno se lo aspetta ecco che mi viene in mente il cieco di “cattedrale” o lo sconosciuto che legge un libro in una bella poesia in “racconti in forma di poesia”, o Cechov morente e il tappo rimasto a terra, nel bel mezzo di un racconto dedicato alla morte del grande scrittore russo. Insomma non sto a fare l’elenco che se vi dovesse capitare di leggere qualche cosa scritto da Carver sarete voi a scegliere cosa ricordare.
E perciò la faccio finita qui che per farsi un’idea su Carver basta prendere in mano uno dei suoi libri, uno a caso, e leggerne un po’. Ecco ma se qualcuno mi chiedesse da dove inizierei io, ecco, per conto mio, io comincerei dalla pagina sessantre di “racconti in forma di poesia”; è la storia di uno che si è chiuso fuori di casa, sembra una storia vera, e nulla di più facile che si tratti della mia.
poi Carver. non ricordo nemmeno più come è cominciata la faccenda. forse per primi i racconti. poi devo essere passata alla poesia. poi i saggi sulla scrittura e sul mestiere di scrittore. di fatto in poco tempo ho iniziato a cercare tutti i libri che lo avevano per autore.
ogni volta che ne incontravo uno nuovo, uno di quelli mai letti, mi prendevo del tempo per gustarlo con calma. sigarette e posacenere a portata di mano, una poltrona comoda, elettrodomestici zitti e tempo: il tempo di un viaggio.
beh per chi non lo avesse mai incontrato il mondo di Carver è fatto di cose quotidiane: ci sono distributori di benzina e cameriere, innamorati che passeggiano sulla spiaggia e ubriaconi, gente che vende per corrispondenza e maestri di scuola. Carver non è uno che ama gli effetti speciali, non scomoda paesaggi mozzafiato e i suoi personaggi fanno a gara per non farsi notare. ma è solo sulle prime che sembrano qualunque, che se uno si mette lì e ascolta per ogni storia scopre un giardino incantato.
Qualcuno di questi signor nessuno me lo porto appresso da anni. Non so se capita anche a voi con una storia. Quando uno meno se lo aspetta ecco che mi viene in mente il cieco di “cattedrale” o lo sconosciuto che legge un libro in una bella poesia in “racconti in forma di poesia”, o Cechov morente e il tappo rimasto a terra, nel bel mezzo di un racconto dedicato alla morte del grande scrittore russo. Insomma non sto a fare l’elenco che se vi dovesse capitare di leggere qualche cosa scritto da Carver sarete voi a scegliere cosa ricordare.
E perciò la faccio finita qui che per farsi un’idea su Carver basta prendere in mano uno dei suoi libri, uno a caso, e leggerne un po’. Ecco ma se qualcuno mi chiedesse da dove inizierei io, ecco, per conto mio, io comincerei dalla pagina sessantre di “racconti in forma di poesia”; è la storia di uno che si è chiuso fuori di casa, sembra una storia vera, e nulla di più facile che si tratti della mia.
- Santex
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Carver... Carver è un cazzotto allo stomaco seguito da una lacrima.. è quasi angoscia allo stato più sublime... è l'america come non l'avevo mai vista.. è l'umanità riflessa negli americani non come popolo ma come persone...
Carver si legge da Dio oppure non si legge, dipende dai momenti, ti avvolge o ti uccide...
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"La poesia è una lunga esitazione fra senso e suono"(Apollinaire)
Santex
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è un autore che conosco poco, ma 'cattedrale', racconto contenuto nell'omonima raccolta, mi è sempre parso molto poetico...
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
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- isabel harcher
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- isabel harcher
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lo confesso, mi ci riconosco. è l'effetto che di tanto in tanto mi fa carver. eppure ci sono parole, cose che ha scritto, che mi incantano per delicatezza e delle sue storie, anche delle più dure, ciò che mi accompagna a bocce ferme, a libro chiuso, è l'umanità.Carver è un cazzotto allo stomaco seguito da una lacrima..
lo dici anche tu e meglio di me, ci sono uomini e donne nel mondo di carver, uomini e non personaggi.
ecco hai ragione; leggendo le loro storie è capitato anche a me di piangere e di sentire dolore, ma ti confesso che quando è successo mi ero davvero scordata che ero dentro un libro.
ah e poi... mi ha davvero catturato il tuo citato di apollinaire, ma da dove arriva?
- Amaryllis
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Ogni tanto passo davanti a qualche libro di Carver e penso che prima o poi voglio leggere qualcosa di suo...
Isabel, trovo molto bello e personale lo stile con cui questi tuoi post/recensioni sono scritti
Isabel, trovo molto bello e personale lo stile con cui questi tuoi post/recensioni sono scritti

“Le fiabe dicono più che la verità. E non solo perchè raccontano che i draghi esistono, ma anche perchè affermano che si possono sconfiggere.”
G. K. Chesterton
G. K. Chesterton
- isabel harcher
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cara amaryllis,Isabel, trovo molto bello e personale lo stile con cui questi tuoi post/recensioni sono scritti
sono confusa e felice che nel mio guazzabuglio scritto tu abbia riconosciuto uno stile. ma quello che conta è che con queste chiacchiere ti sia arrivata notizia di un libro meritevole. non è da poco.
mi pare davvero bello questo forum pieno di impressioni "libresche" dove si incontrano persone con nomi colorati e molta curiosità. dunque scartabellerò tra i tuoi consigli alla ricerca di un buon consiglio di lettura per il fine settimana.
ciao Isabel 
consigli un autore tosto e sodo, di grande spessore.
anche su di me i suoi raccinti hanno un duplice effetto, di pugno e carezza, di dolore e commozione.
raymond era un perfezionista, scolpiva i suoi racconti con la pazienza e la precisione di un cesellatore. per certe abitudini lo ritengo fin troppo "maniacale", ma i risultati di questa sua infinita rcerca delle "parole giuste" si vede, eccome, e si gusta.
se ti piace molto - e forse l'avrai già letto - ti consiglio anche il suo saggio sulla scrittura "il mestiere di scrivere" (einaudi)
tra i suoi racconti che preferisco c'è di sicuro "grasso" - sempre se non ho cannato il titolo

consigli un autore tosto e sodo, di grande spessore.
anche su di me i suoi raccinti hanno un duplice effetto, di pugno e carezza, di dolore e commozione.
raymond era un perfezionista, scolpiva i suoi racconti con la pazienza e la precisione di un cesellatore. per certe abitudini lo ritengo fin troppo "maniacale", ma i risultati di questa sua infinita rcerca delle "parole giuste" si vede, eccome, e si gusta.
se ti piace molto - e forse l'avrai già letto - ti consiglio anche il suo saggio sulla scrittura "il mestiere di scrivere" (einaudi)
tra i suoi racconti che preferisco c'è di sicuro "grasso" - sempre se non ho cannato il titolo

- isabel harcher
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verissimo, cara zimaraymond era un perfezionista, scolpiva i suoi racconti con la pazienza e la precisione di un cesellatore. per certe abitudini lo ritengo fin troppo "maniacale"
in effetti il nostro raymond ce l'ha un pò per difetto. lavora duro di parole e punteggiatura. ma il risultato è davvero soprendente: parole chiare che arrivano dirette al segno.
grazie del suggerimento; il saggio sulla scrittura l'ho presente ed in effetti mi è piaciuto molto. mi ha aiutato a capire un pò meglio come funziona la sua scrittura e come nascono le idee, i personaggi. il prima e il dopo.
e ti dirò di più agli amici recalcitranti alle letture carveriane spesso ho inviato (in allegato) la prefezione alla sua raccolta di racconti, il volumone blu della Minimum fax. risultato? sono corsi in libreria a comprare un suo libro.
facciamo così, se già non le possiedi quelle pagine le riceverai in dono che sono davvero un passpartout.
baci
se ho ben capito si tratta della prefazione di "da dove ti sto chiamando".facciamo così, se già non le possiedi quelle pagine le riceverai in dono che sono davvero un passpartout.
bhè, io ho letto solo quella raccolta


grazie cmq x il bel pensiero!
sai, mi ha colpito il fatto che soleva scrivere un pezzo e poi riporlo nel cassetto, per "far clmare le acque", per poi riprenderlo a mente più ferma in seguito.in effetti il nostro raymond ce l'ha un pò per difetto. lavora duro di parole e punteggiatura.
non so se io riuscirei a farlo, mi pare fin troppo chirurgico.

però la sua classe è inconfondibile.
- isabel harcher
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eh sì, sulla qualià siam d'accordo, è vero eheheh
di lui ho letto solo un libro - credo il classico libro che si legge a 15 anni in piena crisi adolescenziale incoraggiando la curiosità con le amiche di scuola - che è "Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni"
che ammetto non avermi entusiasmato, anzi, ricordo che mi lasciò una sensazione sgradevole.
però ne apprezzai lo stile, diretto, tosto, crudo, e la fervida e brutale immagianzione .
che cosa mi consiglieresti di leggere di lui?

ti dirò che mi ha sempre incuriosità molto, fosse solo per la stramba e tormentata vita che ha avuto, per il fatto che - mi pare eh?, e non vorrei sbagliare - spesso scrivesse ubriaco, come guidato da uno stato sensoriale sovraumano...chissà poi se ci accomuna anche l'amore per la poesia di bukowski?
di lui ho letto solo un libro - credo il classico libro che si legge a 15 anni in piena crisi adolescenziale incoraggiando la curiosità con le amiche di scuola - che è "Storie di ordinaria follia. Erezioni, eiaculazioni, esibizioni"


però ne apprezzai lo stile, diretto, tosto, crudo, e la fervida e brutale immagianzione .

che cosa mi consiglieresti di leggere di lui?
- isabel harcher
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dunque cara zima, i consigli sono difficili e bukowski è un signore difficile.che cosa mi consiglieresti di leggere di lui?
nei suoi libri ci finisce di tutto: insulti, masturbazioni, sbronze, donne bellissime ed ex mogli odiose. mica facile fargli pubblicità!
le cose che ha scritto hanno qualcosa in comune con l'epitaffio che si è scelto: don't try. come nel suo caso: non ci provare.
insomma sembera proprio isofferente alle belle parole, quelle che vengono i mente davanti alla lapidi.
la morale é: non ci provare; a fare retorica, ad addomesticare le cose della vita, a dare una morale.
ecco io non ci provo a consigliare, ma ti posso dire quello che ho letto e amato di più. poesie (tanto per cambiare).
una cosa del tipo:
UNA POESIA E'UNA CITTA'.
una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...
una poesia è questa città adesso,
50 miglia dal nulla,
le 9.09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte...
una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...
e ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.
ma poi ecco sarai tu a scegliere cosa fa per te!!
baci e a presto
- isabel harcher
- Spugna
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cara zazie,Sono andata a sentire un reading di "La cattedrale" che mi è piaciuto molto ma poi non ho letto nulla. Da dove partire?
ma pensa c'ero anch'io al reading di "Cattedrale"...
da dove partire? chiedi.
beh ecco io partirei dalla raccolta di "si sta facendo sempre più tardi" e poi aggiungerei una raccolta mista: poesie, saggi e racconti del tipo "di cosa parliamo quando parliamo d'amore".
trovo bellissimi i saggi di carver sulla scrittura, mi piace il suo modo di raccontare come nascono nei suoi libri i personaggi e le storie.
ecco dopo averne detto in lungo e in largo credo che libererò un suo libro la prossima settimana e se per allora sarai ancora dell'idea di partire con carver sarai la prima ad averlo.