Per chi non ha voglia di rileggersi il thread, riassumo brevemente:
un mio amico mi ha chiesto di fare una "critica" di un paio di suoi "romanzi brevi".
Ieri ne ho aperto uno e ho letto i primi 7 capitoletti.

Non dirò nulla della trama e dello stile, per i quali dovrò aspettare di arrivare alla fine per dare un giudizio, però vogliamo parlare dell'ortografia???!!!
Il libro dovrebbe già essere riveduto e corretto, come recita la mail di presentazione, tuttavia a me si son drizzati i capelli in testa e mi chiedo se sono io ad essere troppo rigida e bacchettona da non poter tollerare:
- i doppi spazi tra le parole
- lo spazio prima della virgola o del punto
- lo spazio dopo l'apostrofo
- "sì" avverbio scritto senza accento
- "è" voce del verbo essere scritto con accento acuto e non grave.
Inoltre la divisione in paragrafi è praticamente inesistente: l'autore è andato a capo dopo ogni frase.

Questa cosa come la considero, licenza poetica? Oppure lo ha fatto per far sembrare la storia più lunga?
Io ovviamente non ho intenzione di fargliela passare liscia, nella mia "critica" tutte queste cose gliele segnalo (insieme anche a tutti i refusi che ho trovato!), ma penso che sia ridicolo che uno si metta a scrivere un libro senza avere almeno un'infarinatura di quelli che sono i concetti di frase, periodo, paragrafo, ecc. ecc.
Io non mi intendo di editoria, ma secondo voi che tipo di accoglienza potrebbe avere un libro che si presenta così?
Un editore è davvero disposto a chiudere gli occhi davanti a queste cose?
Attendo i vostri commenti...