20 settembre 1870 - la breccia di Porta Pia.
Già nel 1857, Garibaldi a capo di un esercito di volontari aveva
tentato di liberare Roma dal dominio del papa. Ma il tentativo
fallì a causa dell'intervento di un corpo di spedizione francese a
fianco delle truppe pontificie.
Nel 1870, si creò una situazione favorevole.
La Francia, nel 1870, sconfitta a Sedan dalla Prussia, fu
costretta a ritirare le sue truppe da Roma. Vittorio Emanuele
cercò di convincere il papa Pio IX dell'inevitabilità di
annettere Roma all'Italia. Ma il papa si dimostrava
irremovibile nel suo rifiuto. Il governo italiano ordinò allora al
generale Raffaele Cadorna di entrare nello Stato Pontificio.
Il 20 settembre 1870 le artiglierie italiane aprirono una breccia
a Porta Pia e occuparono la città. Con un plebiscito del 2 ottobre
era ratificata l'annessione di Roma all'Italia. Il governo italiano,
trasferitesi a Roma, garantiva al papa la libertà delle sue
funzioni spirituali. Il Pontefice non accettò e proibì ai
cattolici di partecipare alla vita politica italiana.
Oggi è il 20 settembre. Quanti fra noi ricordano cosa accadde
il 20 settembre 1870? Una giornata storica per la costruzione
della nazione italiana, una data storica ed altamente simbolica.
Il XX settembre non è solo il nome di una grande arteria nel
centro di Roma. Il nome della strada è solo il segno esteriore.
Il segno della breccia di Porta Pia a Roma, l'entrata per primi dei
bersaglieri attraverso il varco dentro i confini dell'allora Stato
Pontificio. In altre parole la nascita dell'unità d'Italia.
Alcune immagini:
http://www.affittacamerearies.com/docs/ ... ta_pia.htm
http://www.regione.piemonte.it/cultura/ ... /02212.htm
http://www.mynet.it/scuole/ipsia/risorg/p_pia.htm
Sembra che la televisione di Stato e le televisioni private hanno
un qualche "interesse" a non far risaltare (ormai da molti anni)
la data di oggi, come se non fosse rilevante o importante ricordare
eventi di questo tipo. Anche per questo motivo ci tengo io
personalmente a farvi partecipi della ricorrenza di oggi.
Che cosa ha importanza per me e per molti altri (lasciati
nell'ombra dai grandi mezzi di comunicazione) nel ricordare la
giornata di oggi? La fine del potere temporale della chiesa
cattolica, un attaccamento ai valori laici dello Stato italiano.
Ma anche di tutti gli altri Stati, specialmente in Europa.
In questi giorni, nella giornata di ieri, di oggi e di domani,
si sta svolgendo una serie di dibattiti organizzati dai radicali
italiani. Si intitola:
NO VATICAN NO TALIBAN/XX SETTEMBRE:
Tre giorni di dibattito ed iniziativa politica
IL POTERE TEMPORALE
DELLA CHIESA CATTOLICA
133 ANNI DOPO
http://www.radicali.it/organi/news.asp?Q=7370&N=N
Oggi alle ore 17:00
un comizio di fronte alla breccia di Porta Pia a Roma.
Oggi alle ore 19:00
una marcia da Porta Pia fino a Piazza San Pietro a Roma.
Io penso che sarò presente a Porta Pia, nella giornata di oggi.
Quello che sento fortemente nel mio animo, nella mia mente
e nel mio spirito sono principalmente due cose:
una è un ingerirsi in cose molto poco spirituali,
in favore di ben altra "robbba", con molti
interessi economici nascosti dietro un dito;
l'altra è un travalicare una genuina e sacrosanta libertà
individuale, di decisione e di comportamento individuale,
soprattutto per quello che riguarda la singola vita
spirituale e religiosa individuale. Per non parlare di altri
ambiti individuali ben lontani dalla religiosità, dai quali forse
proprio le varie chiese dovrebbero evitare dall'intromettersi
pesantemente. Come il dire ai "cattolici" (per fare un facile
esempio) cosa fare o no nella vita politica.
Quale autonomia della sfera "morale" individuale?
Quale dignità della singola persona? Oppure non le si riconosce
questa dignità individuale?
Concludo riportando un breve articolo che sintetizza
un sentire di molti, troppe volte lasciato in silenzio.
Buon XX settembre a tutti!
Ciao!
Marco cuore vivo
...
Scrive Corrado Augias nella sua risposta nella rubrica "lettere"
nel numero di oggi di un famoso quotidiano nazionale:
"Quando, il 20 settembre 1870, i bersaglieri entrarono a
Roma gli analfabeti erano il 78 per cento dei romani, si lavorava
fino a 15 ore al giorno, i consumi erano al di sopra della
sopravvivenza, le condanne a morte venivano eseguite in
pubblico, gli abitanti erano una plebe indistinta e senza nome
immortalata da G. G. Belli con i suoi sonetti. Non lo ricordo
per anticlericalismo, di cui non ho alcuna nostalgia, ritengo
anzi che senza i cattolici democratici l'Italia sarebbe più
povera sia spiritualmente sia culturalmente. Ricordo solo che
il Papa aveva una concezione molto arretrata e autoritaria dello
Stato e dei rapporti con i sudditi, assai diversa per esempio
da quella che gli "statuti" del 1848 avevano cominciato a
introdurre in Europa, Italia compresa.
"Ha senso celebrare oggi il 20 settembre? Rispondo di
sì per due ragioni. La prima è che quella data segna il
completamento dell'unità nazionale sancita nel 1861 ed è un
dovere ricordarla così come in Francia si ricorda il 14 luglio
e negli Usa il 4 luglio.
"La seconda è che la ricorrenza potrebbe essere l'occasione
per riflettere su alcuni criteri di convivenza tanto più importanti
in società multiconfessionali come si avviano a essere quelle
europee. Dimostrarsi "tolleranti" come le circostanze
impongono non basta, si tratta di ribadire la laicità dello Stato.
La tolleranza accetta le manifestazioni di tutte le religioni, in
privato e in pubblico. Ma la laicità dispone che Dio resti un
fatto privato e manda i cittadini a scuola, autorizza a cambiare
religione o a dichiararsi atei, ad obbedire solo alle leggi che
sono uguali per tutti.
"La tolleranza è una virtù ma la laicità è un valore,
forse l'unico che segni una reale superiorità civile nel
dilagare di fanatismi religiosi e politici".

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