Racconto a più mani

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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liquerizia
Spugna
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Racconto a più mani

Messaggio da liquerizia »

Regole:
  • 1. Tutti sono invitati a continuare questo racconto.
  • 2. Non sono consentiti due interventi consecutivi da parte dello stesso autore, si può riprendere a scrivere solo dopo che almeno altre 2 persone diverse abbiano fatto proseguire la storia.
  • 3. Non inserire in questa discussione commenti alla storia (magari aprite un'altra discussione nello stesso forum :wink: ).
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Incipit:

Come ogni mattina si era svegliato alle sette. Non sarebbe dovuto stare al lavoro prima delle nove, aveva quindi un mucchio di tempo, ma amava fare le cose con calma.
Si era lavato con cura e lentezza, guardandosi spesso allo specchio e facendo delle curiose smorfie con le labbra.
Preparò il tè, i biscotti, lo yogurt e si sistemò sul tavolo della cucina per una tranquilla colazione in compagnia di un libro.
Stava per aprire le pagine del libro, per assaporare la storia interrotta il giorno precedente, quando squillò il telefono.
“Chi può mai essere alle sette e mezza del mattino”, pensò.
Si alzò curioso di scoprire chi ci fosse dall’altra parte della cornetta…
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ms.bartleboom
Uncino
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Re: Racconto a più mani

Messaggio da ms.bartleboom »

… Drin… drin… con malcelata pigrizia si avvicina al telefono , vicino alla grande vetrata che si specchia nel sole timido di un giorno autunnale … e per un attimo è come se il mondo si fermasse ... percepisce i suoi passi pesanti sul quel morbido deserto di emozioni , a volte infernali, che è la vita….

Sospira e si accorge che la sua mano automaticamente mossa in quello spazio non è altro che un segno..come afferrare “ un ' attimo… il telefono ormai ha smesso di squillare … così , pensieroso decide di servirsi la colazione sulla sua comoda poltrona blu…

Da un giardino vicino risuona la musica di un vecchio tango ed i ricordi di quell’inverno trascorso nella vecchia soffitta di Lisbona incominciano a riempire quell’anonima mattina … ricorda i vestiti abbandonati frettolosamente sul pavimento, ricorda il profumo del fornaio sotto casa, ricorda le notte insonni passate a scrivere di storie lontane ed echi di conchiglie di tanto tempo fa…

eppure c'è qualcosa di quei ricordi che ancora lo mette a disagio.... ma non riesce a ricordare... qualcosa come un granello di sabbia ancora da mettere al suo posto, come un quadro rimasto storto, come un libro sgualcito sulla copertina.....
"La guardò. Ma d'uno sguardo per cui guardare già è una parola troppo forte. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. ." A.Baricco -
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Pa
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Messaggio da Pa »

posso propormi di raccogliere i pezzi in un unica pagina così da poter aver una cosa un po' più organizzata?
Il nostro compito e' guardare il mondo e vederlo intero. Occorre vivere piu' semplicemente per permettere agli altri semplicemente di vivere.
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potbook
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Messaggio da potbook »

...perché pensa a lei cosí spesso ultimamente?
Mai un pensiero diretto...sono sempre le piccole cose che gli riportano alla mente il suo sorriso....Che calore e che luce da quelle labbra....
Era Lisbona? Era ieri?
Come ha potuto permettere che il tempo gli rubasse la vita...
...drin ...drin...posa il caffé ormai freddo ... sente la sua voce assente farsi strada faticosamente tra i ricordi....eccolo di nuovo nella sua realtá di sempre
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il mio ASTEROIDE
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kadma
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Messaggio da kadma »

...andando verso il telefono,desidero' tanto che fosse stata la sua voce a rispondere,quella voce tanto amata,tanto desiderata,ma ormai cosi lontana da sembrare irreale...
attese un attimo fissando il microfono della cornetta, e poi rispose
:"Pronto"....
il suo cuore batteva cosi forte che non ebbe la lucidita' di capire chi stava dall'altra parte del telefono,ma una voce fredda rispose
:"Pronto parlo con il Signor Pablo?"....
:"pronto????"...
:" si sono io"...
avrebbe voluto graffiare il suo dolore contro il muro,perche' lui e non lei,perche' le loro strade si erano divise,perche' il destino aveva riservato per loro tante scelte difficili,perche'? perche?
ma in quello stesso istante la voce fredda lo riporto' alla realta' e si decise di ascoltare....
...anche io ero sul trocabus e tu? ihihihi

...nessuno e' piu' infelice di chi si chiude in se stesso, e che solo la comunicazione puo' tener vivi l'amore e il desiderio...L. Esquivel
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Babette
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Messaggio da Babette »

- Signor pablo, lei ha l'occasione di provare in esclusiva, e senza nessun impegno da parte sua, MAGICMIX, il nuovo aiuto indispensabile in cucina: trita, frulla, impasta, sbatte, centrifuga ed è dotato di un comodissimo sistema di smontaggio che consente di effettuarne le operazione di pulizia con semplicità e in completa sicurezza. Lei ha una compagna, signore?

L'unica cosa che aveva realmente percepito del fiume di parole che questo robot - perche il robot era lui, quello che parlava e non quello che aiutava in cucina - gli stava rovesciando addosso, era la domanda finale.

Gli amici avevano smesso da un pezzo di porre domande su questo. Prima per pudore, poi per abitudine o forse distrazione. E adesso, anche se avesse avuto voglia di parlare, non fosse altro che per pronunciare ancora una volta il nome di lei ad alta voce per assaporarne la rotondità sulla lingua, avrebbe avuto timore di rompere un equilibrio, di incrinare una regola non scritta.

Avrebbe voluto urlare che no, non aveva una compagna, ma ne aveva avuta una e che no, non aveva bisogno di un aiuto in cucina, aveva bisogno di risposte, aveva bisogno di capire, di chiedere, cercare.

Vendono di tutto al giorno d'oggi: luci che si accendono al vostro passaggio e rivelatori di coloranti, vernici che non fanno venire l'allergia al vostro gatto e armi che uccidono senza provocare dolore. Il mondo è in liquidazione: tutto è offerto in quantità e proporzioni tali che presto non ci sarà più nessuno disposto ad offrire (ma dove aveva letto questa cosa.....). Eppure nessuno vende risposte.

Avrebbe voluto aggredire questo rappresentante del niente che possedeva robot e forse anche pentole da cucina ma nessuna risposta. Ma ormai era troppo tardi anche per la rabbia.

- Mi dispiace, sono molto impegnato - rispose educatamente.

Agganciò e tornò verso la poltrona azzurra, chiedendosi come riempire un' ennesima nuova giornata.
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
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spacetave
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Messaggio da spacetave »

Già che fare per distogliere i pensieri e soffocare i ricordi che esplodevano come fuochi artificiali dentro la sua testa?
Riprendere il libro e dedicarsi alla lettura interrotta la sera precedente quando la stanchezza di una giornata sempre troppo uguale alle altre aveva avuto il sopravvento costringendolo a dormire.
Amava leggere e perdersi in labirinti da cui trovava sempre una via d'uscita, bene o male.
Prima di accomodarsi in poltrona decise di affiancare alla lettura una colonna sonora, del blues perchè no?
Ascoltarne la tristezza l'avrebbe aiutato...
Si accomodò in poltrona e prese in mano il libro, ne tastò la copertina rigida soffermandosi sugli angoli leggermente smussati; poi lo portò al naso facendo scorrere le pagine ne annusò l'odore, come faceva sempre da bambino.
I manicomi straripavano di gente che leggeva troppo.
Era la letteratura che era pericolosa, era lì che si spingeva e si incoraggiava la gente a rimuginare. Che diamine! (Musica Rock da Vittula - Mikael Niemi)

Solitudini bastate a farsi da mangiare solitudini bastate a farti innamorare
sotto l'armadio (con la radio)... sotto l'armadio (con la radio)... sotto l'armadio

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Corso
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Messaggio da Corso »

ma tirando sù con il naso non si accorse di quella polverina bianca presente tra le pagine che notò solamente quando ebbe il libro ad un palmo dal viso. In quel momento iniziarono le vertigini, un fischio alle orecchio gli trafisse il cervello e la vista si annebbio all'improvviso prima che...calasse il buio.
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potbook
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Messaggio da potbook »

...starnutí fragorosamente.
Questo gli fece venire in mente due cose...erano due settimane che si riprometteva di cercare una sostituzione per Mariela, la signora tutto fare che ora si concedeva un bel periodo di ferie,...e secondo che aveva una fame da lupo!

Uscí lasciando in casa il senso di solitudine che inevitabilmente si indossa nei fine settimana.
Nella buca della posta, tra lettere e reclami, trovó una cartolina.
Una di quelle orrende e ormai datate, di quelle che mostrano piccole foto sbiadite a voler riassumere una cittá.

"Acqua passata, amico mio, ora ho liberato le mie ali! Hanna"

Al tempo del crollo del muro di Berlino si trovava lí come corrispondente estero del suo giornale, e conobbe Hanna.
Una giovane scrittrice dell'est, felice e sconcertata al contempo di quello che stava accadendo.
Per anni, lei e altri giovani scrittori, avevano cercato di far conoscere al mondo dell'ovest il peso , la sofferenza, la speranza di una cittá che doveva sopportarli per una nazione intera. Per anni aveva visto ritornarsi i suoi scritti, visti e corretti da chi ciecamente cercava di salvaguardare un pensiero e un'ideologia.
E vide in lei lo smarrimento, a dire il vero non solo in lei, di chi si trova ormai libero di pensare e di agire.

Ed ora quella cartolina lo invitava all'uscita in pompa magna, con tanto di riconoscimenti del suo libro.

Finalmente un sorriso sul suo volto!

Aveva scritto...amico mio...e questo lo fece pensare al valore che le parole racchiudono, che la lontananza e il tempo non affievoliscono i sentimenti.


Mangiando di gusto il suo pranzo si ripromise che avrebbe cercato di lei, l'indomani in ufficio.
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potbook
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Messaggio da potbook »

correzione ultima frase :notworthy:

Mangiando di gusto la sua colazione al bar, si ripromise di cercare di lei appena in ufficio.
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-gioRgio-
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Messaggio da -gioRgio- »

Come sempre, nel tragitto verso l'ufficio, la testa non smetteva di ronzargli. E' buffo come, anche nei momenti piu' bui, le mosche dentro la testa ronzino a casaccio, posandosi ora sui massimi sistemi ora sugli spiccioli quotidiani, indifferentemente. Cosi' non badava piu' di tanto a dove mettesse i piedi, preso dall'analisi del vuoto che sentiva aleggiare intorno a quella sua solitudine, non siamo forse tutti spiriti con indosso un mantello impenetrabilmente scuro?, a come scrollarsi di dosso quelle scorie di vita magari cambiando abitudini anche banali, si' dovrei trovare una nuova donna di servizio ma come fare, a chi chiedere a chi rivolgermi... era avvolto in questa spirale pratica molto concreta quando si ritrovo' dinanzi al portone.
-gioRgio-

"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
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kadma
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Messaggio da kadma »

Arrivato,dunque,al portone decise che era ora di cambiare le sue abitudini.
Giro' su se stesso,si guardo' un'attimo attorno e decise di andare proprio in quella direzione,li,in fondo a quel vicolo,dove si intravedeva appena una luce,forse di qualche cantina,forse solo la luce esterna di un ennesimo portone uguale a tutti gli altri.
Si,in fondo,la noia devasta la volonta',era forse il ritornello di una canzone che aveva ascoltato in passato,forse era una frase sentita dire da qualcuno chissa' dove,ma decise che era una pura verita'.
La noia,la routine,la quotidianeita' distruggono la voglia di creare,di crescere,a lungo andare non ti permettono piu' di gustare le piccole cose della vita.
Si,avviandosi verso la luce capi' che proveniva proprio da una cantina,dove faceva capolineo un'insegna un po' vecchia,ma al tempo stesso affascinate.Com'era possibile che nelle vie del suo quartiere ci fosse un luogo a lui sconosciuto,lui che era sempre stato al centro di ogni evento sociale.Questo lo fece riflettere molto ed entro'.
I suoi occhi dovettero assistere ad uno spettacolo fantastico,la piccola sala che si apriva era arredata in modo imperfetto,non un tavolo uguale,non una sedia uguale e quelle candele emanavano una luce particolare.Il profumo che si respirava era inebriante,un misto di vino appena stappato si confondeva col gusto di fragole appena raccolte e miele.
Non c'erano tante persone accomodate,ma in fondo alla sala,sul tavolo dove una delle candele era spente,sedeva una donna.Aveva lo sguardo triste e fissava il bicchiere come per leggere le risposte alle sue domande.
Lui non pote' fare a meno di rimanere incantato,e proprio in quel momento lei poso' i suoi occhi nei suoi.
...anche io ero sul trocabus e tu? ihihihi

...nessuno e' piu' infelice di chi si chiude in se stesso, e che solo la comunicazione puo' tener vivi l'amore e il desiderio...L. Esquivel
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