In una sola persona - John Irving

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GaliAnna
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In una sola persona - John Irving

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Titolo In una sola persona (In one person)
Autore Irving John
Pubblicato nel 2012,
552 p.
Editore Rizzoli (collana Scala stranieri)
disponibile in ebook

Da ibs.it (dove ci sono anche delle recensioni che condivido):
"Sono i nostri desideri a plasmarci. In un minuto scarso di accese, inconfessabili fantasie ho desiderato di diventare scrittore e di fare sesso con Miss Frost, non necessariamente in quest'ordine." Quando Billy, a tredici anni, entra per la prima volta nella biblioteca della sua cittadina del Vermont, è in cerca di libri su ragazzi che si sono presi "una cotta per la persona sbagliata": nel suo caso il futuro patrigno Richard, il crudele compagno di scuola Kittredge e la stessa bibliotecaria Miss Frost, statuaria, con le spalle larghe, i bicipiti robusti e un seno da adolescente. Figlio di un crittografo da cui la madre si era subito separata, cresciuto in una famiglia di uomini eccentrici e donne puritane, circondato da un cast di amici, amiche, amanti, travestiti, transgender che rifiutano di farsi incasellare in una categoria o in uno schema, Billy racconta oltre mezzo secolo di avventure tragicomiche alla ricerca di sé (e del padre). Attraverso le sue parole, John Irving mette in scena una toccante epopea sul terrore di essere diversi, sulla profonda verità delle passioni che ci abitano, sulla felice impossibilità di essere altro da sé.

La mia recensione:
Fatico a mettere in ordine le idee su questo romanzo. Intanto direi che va letto. E’ un libro sulla sessualità, sull’accettazione del sé, sull’assertività. Leggendolo, all’inizio, pensavo che Irving scrive sempre le stesse cose….eh? No, non è vero, ci ho pensato e ho verificato che non è vero. Quindi perché questa sensazione di “già letto”? Forse per l’universalità del tema, in particolare il tema dell’accettazione (di sé, degli altri, di sé da parte degli altri….). Tra l’altro rispetto al “solito Irving” manca un po’ l’aspetto ironico, surreale. Gli altri libri di Irving che ho letto (Hotel New Hampshire, Il mondo secondo Garp, In cerca di te, La quarta mano) erano anche più divertenti, tragi-comici. Irving lo riconosci perché riesce a scrivere di situazioni assurde, rendendole assolutamente credibili, riesce ad essere divertente, raccontando situazioni assolutamente drammatiche. Questa caratteristica qui un po’ manca, anche se le situazioni surreali rimangono. Rimane la bellissima narrativa, la voce narrante e che si interrompe e ritorna dove era rimasta. La voce del vecchio Billy che ci racconta la sua vita, senza linearità, ma con coerenza. E non ci racconta la sua vita in generale, ma ci racconta la sua vita da bisessuale, dalla scuola superiore ai 70 anni. Ce la racconta a modo suo, senza veli, senza reticenze, senza paura. Con sincerità, per farci vedere quello che ha visto lui. Che nessuno può essere altro da quello che è.

Tra i difetti di questo romanzo c’è l’altra densità, in un piccolo paesino del Vermont, di omosessuali, lesbiche e transgender. C’è un punto in cui ho pensato che fossero tutti lì…
Tra i punti di forza ci sono le mille e una citazioni letterarie, da Dickens a Shakespeare (al mio odiatissimo Madame Bovary – mi avete convinta, lo rileggerò :wink: ).
Forse è vero che non è un libro per tutti, però è sicuramente un libro che lascia qualcosa.

p.s. magari dopo aver lasciato decantare un po’ le impressioni su questo romanzo scriverò qualcosa di più intelligente e comprensibile come recensione….
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