Scavando nel passato del patriarca e negli ambienti della curia veneziana, emergono risvolti insospettabili, che trasformano l'indagine giudiziaria e giornalistica in una corsa contro il tempo.
L'inizio del romanzo mi ha lasciata un po' perplessa, sia perchè l'ho trovato un po' lento, sia perchè mi è sembrata troppo forzata la scelta dei nomi "evocativi" per molti personaggi (il protagonista un po' burbero si chiama Selvadego, la collega giovane e bella Maravegia, il vaticanista Deogratias...).
Per fortuna dalla metà in avanti l'indagine prende un ritmo più serrato e nell'insieme il romanzo risulta secondo me piacevole ed ironico al punto giusto. Vengono utilizzate spesso espressioni in dialetto veneziano, ma mi sembra che risultino comunque chiare grazie al contesto in cui si inseriscono.
La vera chicca del romanzo è l'ambientazione veneziana veramente realistica, tanto da disegnare veri e propri itinerari nella Venezia meno turistica, condita (è il caso di dirlo;-) da prelibatezze gastronomiche tipicamente lagunari e da svariate puntate in locali e ristoranti realmente esistenti, tra i migliori di Venezia, da tenere assolutamente presenti se contate di fare un giro in città
