Ho soffocato , stamane , il tuo stesso urlo....lacerante.
Mi guardo allo specchio e vedo il mio cuore rotolare verso un fondo di solitudine e paura, solo in questo dolore.
Domani vorrei vederci riflessi gli occhi di qualcuno che mi ama, me stessa.
E allora riavró il mio sorriso.
Mi permetti di dedicarti questa poesia di Neruda?
La gente tacque e s'addormentó
come ognuno era e sará:
forse in te non nasceva il rancore,
perché sta scritto dove non si legge
che l'amore estinto non é la morte
ma un'amara forma di nascere.
Perdono per il mio cuore dove
abita il gran rumore delle api:
io so che tu, come tutti gli esseri,
tocchi il miele eccelso
e distacchi
dalla pietra lunare, dal firmamento,
la tua stella,
e cristallina sei tra tutte.
Io non disprezzo, non disdegno, sono
tesoriere del mare, ascolto appena
le parole del male
e ricostruisco
la mia stanza, la mia scienza,
la mia gioia,
e se potei aggiungerti la tristezza
dei miei occhi assenti, non fu mia
la ragione e neppure la stoltezza:
amai di nuovo e l'amore sollevó
un'onda nella mia vita e fui empito
dall'amore, solo dall'amore,
senza destinare a nessuno sventura.
Per questo, passeggera
dolcissima,
filo d'acciaio e di miele che
legó le mie mani
negli anni sonori,
tu esisti non come rampicante
sull'albero ma con la tua veritá.
Passeró , passeremo
dice l'acqua
e la veritá canta contro la pietra,
il fiume straripa e devia,
crescono le erbe pazze
sulla riva:
passeró, passeremo,
dice la notte al giorno,
il mese all'anno,
il tempo
impone rettitudine al testimone
di quelli che perdono e
di quelli che guadagnano,
ma instancabilmente cresce l'albero
e muore l'albero e alla vita accorre
altro germe e tutto continua.
E non é l'avversitá quella che separa
gli esseri, ma
la crescicta,
mai un fiore é morto, nasce sempre.
Per questo benché perdonami
e perdono
e lui é colpevole e lei
e vanno e vengono
le lingue legate
alla perplessitá e all'impudicizia
la veritá
é
che tutto é fiorito
e il sole non conosce le cicatrici.
Pablo Neruda TODO EL AMOR Amori: Delia II