[spero di fare cosa buona e giusta a riportare e riciclare il mio personalissimo decalogo, i cui articoli credo siano almeno in parte condivisibili da tutte...]
ammetto che qui ci sono solo cose da non fare... sul fare ci si puo' accordare... no?
quindi...
NON...
pensare di ficcare lo spazzolino nel mio bicchiere sulla mensola del bagno: lo spazzolino e' tuo, il bicchiere e' mio. il tuo spazzolino entrerà definitivamente in casa mia quando decideremo che pagherai anche metà dell'affitto.
aprirmi la portiera: non sono deficiente.
regalarmi fiori: io odio i fiori veri, sono cadaveri. mettitelo in testa e bona lì, se vuoi una wishlist o me la chiedi o te la inventi, però fiori no. grazie.
volermi presentare i tuoi genitori: scordatelo, ci sarà un momento in cui tua madre o mi odierà o mi dirà "te l'avevo detto io".
volere che ti presenti i miei: ci sarà un tempo in cui tu sarai pronto a conoscere due psicopatici che si travestono da persone normali. non mi pare che questo sia il momento.
aspettarti che io indossi completini intimi: faccio fatica a mettermi le calze accompagnate, figurati se sto lì a controllare che il reggiseno sia in stile con gli slip (o simili).
farti volere bene da isotta sperando che io ne rimanga conquistata. il mio cane vuole bene a chiunque, non ritenerti poi così fortunato, non sei più né meno benaccetto che il postino, la portinaia, l'edicolante.
pensare che se ti regalo un libro ormai "è cosa fatta": regalo un libro molto più spesso di quanto immagini, e senza secondi fini. pensa che molto spesso li lascio negli uffici postali.
fare finta di capire il mio lavoro semplicemente da quello che c'è scritto sul biglietto da visita. se l'hai capito sul serio, spiegamelo che a me invece non è molto chiaro.
sperare che io sia coerente. in questo momento non c'è nulla di coerente nella mia vita. ma io sono felice e quindi mi va bene così.
ma quando vi guardiamo negli occhi, per favore, non reagite dicendo "cosa c'è? cosa guardi? cosa vedi?": lasciateci guardare in pace, per favore.
