citAzioni letterarie...

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Scienza e Pensiero dei Santi sugli astri

Dopo quattrocento anni
di invenzioni e scoperte
di stampo galileiano
- il che vuol dire
basate su misure perfettamente riproducibili
e analizzate con il rigore del formalismo matematico –
la Scienza
dà ragione
all’Apostolo Paolo (inizio Era Cristiana)
e ai due Dottori della Chiesa,
Sant’ Agostino (354-430 d.C.)
e San Tommaso (1226-1274 d.C.),
nel loro giudizio su
astrologia e oroscopi
che pretendono di studiare
i legami inesistenti
tra gli astri e i fatti della nostra vita quotidiana.


Antonino Zichichi - IL VERO E IL FALSO
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

-Senza dubbio, - continuò il signor Wimbush, - il poco che so del suo passato è rassicurante. Ma io non so nulla del suo presente, e né io né lei sappiamo nulla del suo avvenire. È spaventoso; con i vivi, ci si trova a dover trattare con quantità inconoscibili e sconosciute. E non si può sperare di conoscerle un poco, se non attraverso una lunga serie di contatti umani tra i più sgradevoli e noiosi, che comportano un enorme sciupio di tempo. E altrettanto accade per gli avvenimenti in corso. Come potrei conoscerne qualche cose, se non consacrando anni e anni a uno studio estenuante, di prima mano, che a sua volta implica un numero infinito di contatti spiacevoli? No, per conto mio preferisco il passato. Non cambia; è tutto intero dinanzi a noi, in bianco e nero, e si può imparare a conoscerlo comodamente e decorosamente e, soprattutto, privatamente, attraverso la lettura. Grazie alla lettura io so molte cose su Cesare Borgia, san Francesco, il dottor Johnson; qualche settimana è stata sufficiente per darmi una profonda conoscenza di questi interessanti personaggi, e mi è stato risparmiato il noioso e rivoltante metodo di conoscerli attraverso i contatti personali, metodo che avrei dovuto subire se fossero stati vivi. Come sarebbe gaia e piacevole la vita se ci si potesse liberare da tutti i contatti umani! Forse in avvenire, quando le macchine avranno raggiunto uno stato di perfezione – perché debbo confessarle che io sono, come Godwin e Shelley, un discepolo della perfettibilità, della perfettibilità delle macchine – allora sarà forse possibile a chi, come me, lo desideri, vivere in una dignitosa reclusione, circondato dalle delicate attenzioni di macchine silenziose e garbate, completamente libero dai contatti umani. È una bella prospettiva, questa.
-Molto bella, - approvò Denis, - Ma che cosa dice dei contatti umani desiderabili, come l’amore e l’amicizia?
La sagoma scura che spiccava nel buio, scosse il capo. – Anche i piaceri di questi contatti sono stati molto esagerati, - disse la voce educata e monotona. – Mi par dubbio che possano essere paragonati ai piaceri della lettura e della contemplazione. Se i contatti umani furono altamente apprezzati in passato, è per il fatto che la lettura non era una cosa molto diffusa e che i libri erano rari e difficili a riprodurre. Si ricordi che il mondo comincia appena ora a uscire dall’analfabetismo. A misura che la lettura diverrà abituale e più diffusa, un numero sempre maggiore di persone scoprirà che i libri danno tutti i piaceri della vita sociale e nessuna delle sue intollerabili noie. Attualmente, le persone che ricercano il piacere tendono a riunirsi in greggi e a far rumore; in futuro la loro tendenza naturale sarà di cercare la solitudine e la tranquillità. Il vero studio all’umanità si fa attraverso i libri.


GIALLO CROMO - Aldous Huxley
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

A quanto pare è così che vanno le cose a questo mondo.
Ognuno ha quello che non vuole, e gli altri hanno quello che lui vorrebbe.
Gli uomini sposati hanno la moglie e non ne sembrano entusiasti; i giovani scapoli si lamentano di non trovarne. Gente povera che a stento riesce a mantenersi ha otto figli robusti. Vecchi coniugi ricchi senza nessuno a cui lasciare i loro soldi, muoiono senza progenie.
E poi ci sono le ragazze con gli innamorati. Quelle che ne hanno non li vogliono mai. Dicono che ne farebbero a meno e che li trovano noiosi, e si domandano perché non vadano a corteggiare Miss Smith o Miss Brown che sono bruttine e non più giovanissime e che non hanno corteggiatori. Loro non ne vogliono. Non intendono sposarsi.
Ma è inutile soffermarsi su queste cose; rattristano troppo.

TRE UOMINI IN BARCA - Jerome K. Jerome
human
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Messaggio da human »

ma ci vedo doppio o mettere gli stessi messaggi in più thread è scambiato per una forma di ribellione? :lol:
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Nessunissima ribellione, anzi!
Però spiegatemi un po':
io trovo * AREA GENERICA - nell'argomento Aforismi, citaz.da libri....(iniziata il 21.5.03 da Orsomarso) e *LE RECENSIONI - nell'argomento citazioni letterarie (iniziato il 17.5.03 da Shining).
Come mi devo comportare con le citazioni che intendo mettere?
Le alterno ora qua ora là o, come ho fatto ultimamente, le spedisco ad entrambe?


:think: :think:
human
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Messaggio da human »

:think: bella domanda :think:
visto che la tua produzione è piuttosto intensa, direi che hai titolo per trovare una soluzione: scegli quale dei due thread è più adatto, e concentrati su quello!
perché non provi a mettere anche un tuo commento alle citazioni, tipo perché le riporti, cosa te le ha fatte notare... vito che sei così "produttiva", sarebbe bello saperne di più!
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Still
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Messaggio da Still »

Matthew <Lo sapevo fin da quando sono entrato nella galleria per la vernice di quella mostra e ti ho vista vestita di bianco, con i capelli freschi di parrucchiere e così padrona di te stessa. Avevi troppo davvero troppo da perdere. Non sapevi neanche quanto. Non ti sto giudicando. ma ho avuto una premonizione... la stessa che ho sentito quando mi parlavi di sostituire la macchina, di comprare un cellulare, di alberghi a cinque stelle in india. E' la roccia sulla quale sei costruita. E' così che ami te stessa, è così che ti fai amare dagli altri... Ed è per questo che prima o poi te ne saresti andata.
Avevi troppo da perdere>

Mavis Cheek
:cry:

**
"T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove" (P.Neruda)
Love&Peace
"forse mia cara maestra non ha capito..è amore mio infinito.." Bugo&Viola
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Caro human, direi che sei riuscito a confondermi ancora di più.
* Non mi è ancora chiaro con che criterio scegliere quale dei due thread sia più adatto (perchè secondo me sono uguali);
* per quanto riguarda i miei commenti, ho notato che gli altri mettono le citazioni e quasi mai i giudizi;
* forse sono troppo noiosa e insistente con gli stessi libri, ma mentre li leggo riporto i pezzi che mi fanno meditare e ridere di più.
Apprezzo molto, inoltre, questo tuo interessamento.

:mrgreen: :)
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

L'ambientalista scettico
"Esistono tre tipi di bugie: le bugie, le menzogne e la statistica".
E' vero che questa scienza può essere utilizzata per manipolare la verità.
Ma usata con giudizio, è la migliore fonte di informazioni su ciò che ci
circonda.
Perchè? Perchè spesso la piccola porzione di realtà che siamo in grado di vedere attraverso amici e conoscenti o i mezzi d'informazione non offre un'immagine equilibrata del mondo nel suo complesso... (cut) ...Allo stesso modo, spesso alla televisione storie e notizie vengono più o meno distorte e ammantate di sensazionalismo, con modalità peraltro prevedibili.
Il libro è l'opera di un ambientalista scettico.
Ambientalista perchè, come la maggior parte delle persone, ho a cuore la Terra, nonchè la salute e il benessere delle generazioni future.
Scettico perchè la questione mi preoccupa abbastanza da non accontentarmi di agire sulla base dei miti alimentati da ottimisti e pessimisti.
E' necessario invece utilizzare le più accurate informazioni disponibili per perseguire, uniti, il comune obbiettivo di rendere il domani migliore.
Conosciamo bene la litania e l'abbiamo udita tanto spesso che sentirla ripetere ancora una volta è quasi rassicurante.
Tuttavia c'è un problema: non sembra confermata dalle prove a
disposizione.
Di fatto, secondo quasi tutti gli indicatori misurabili il destino dell'umanità è nel suo insieme, migliorato.
Ma qui è necessario fare attenzione alle parole: la grande maggioranza degli indicatori dimostra che nell'insieme la situazione è migliorata moltissimo,
ma ciò non significa che essa sia sufficientemente buona.
La prima affermazione si riferisce al mondo com'è, la seconda a come dovrebbe essere.
Molti pensano di poter dimostrare che mi sbaglio facendo notare, per esempio, che un gran numero di persone soffre ancora la fame... (cut) ...il punto è che sempre meno persone al mondo soffrono la fame. ... (cut) ... E' un progresso non da poco: significa che il numero di coloro che soffrono la fame si è ridotto di 237 milioni, ossia che oggi oltre due miliardi di persone in più mangiano a sufficienza.
La condizione alimentare è dunque molto migliorata. Ciononostante nel 2010 saranno ancora 680 milioni coloro che non dispongono del cibo necessario, il che vuol dire che la situazione non è ancora sufficientemente buona. La distinzione è essenziale, giacchè consente di formulare un proposito: il numero di persone che soffrono la fame va ridotto. E' questo l'obiettivo politico.
Ciò che intendo dimostrare in queste pagine è che spesso i problemi stanno riducendosi e non allargandosi, e che sovente le soluzioni proposte sono grossolanamente inadeguate.
Tale consapevolezza non deve indurci ad abbandonare l'azione, bensì richiamamre l'attenzione sulle questioni più importanti, e solo nella misura legittimata dai fatti.
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

-Le parole, - disse finalmente Denis al signor Scogan, - le parole….Io mi chiedo se lei possa capire come io le ami. Lei è troppo preoccupato delle cose e delle idee e della gente per capire tutta la bellezza delle parole. Il suo spirito non è uno spirito letterario.

GIALLO CROMO – Aldous Huxley

Questa è l'ultima citazione che riporto del libro e probabilmente non l'avrei mai letto se non ne avessi trovato indicazione nel libro La mia Africa di K. Blixen e ne valeva la pena.
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luna78
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Messaggio da luna78 »

Kitchen [secondo racconto: Moonlight Shadow] -Banana Yoshimoto-

" ** Nei miei vent'anni di vita era la prima volta che provavo un'esperienza così sconvolgente come quella di perdere una persona amata. Ne ho sofferto al punto da sentirmi annientata. Dalla sera in cui lui è morto la mia anima si è trasferita in un'altra dimensione e non può tornare indietro in nessun modo. Mi è impossibile vedere il mondo con gli occhi di un tempo. La mia mente fluttua, senza nessuna stabilità, senza requie, in una confusa desolazione. [...]

** Quell'incrocio, quei colori notturni in cui vedevo galleggiare edifici e negozi, erano stati l'ultimo paesaggio di Hitoshi. E non si trattava nemmeno di un passato così lontano.
Avrà avuto paura? Avrà pensato a me, anche se solo per un attimo? Anche allora la luna sarà stata così alta nel cielo come adesso? [...]

** Io sono troppo ostinata e non posso fare altro che continuare a vivere così, ancora impigliata nelle tenebre. [...]

** C'era una tale freschezza tutto intorno che non potei fare a meno di sentire quanto dentro di me tutto fosse arido e spento. Quella scena primaverile non riusciva assolutamente a penetrare in me. si rifletteva solo sulla superficie, come in una bolla di sapone. La gente che camminava, i capelli che brillavano alla luce, emanava felicità. Ogni cosa respirava sotto i dolci raggi del sole, e aumentava di splendore a ogni istante. La scena era bellissima, traboccante di vita, ma la mia anima pensava con nostalgia alle strade desolate d'inverno e a quel fiume all'alba. Se potessi rompermi in mille pezzi, scomparire... pensai. [...]

** Ormai, se Hitoshi mi tornava in mente per caso durante il giorno, riuscivo a non piangere, ma questo midava una strana sensazione di vuoto. Avevo l'impressione che lui, così infinitamente lontano, si allontanasse un po' alla volta sempre di più. [...]

** Niente riusciva a penetrarmi direttamente nel cuore. Come avrei voluto raggiungere, il più presto possibile, il momento in cui i ricordi sarebbero stati solo ricordi! Ma per quanto potessi correre, la distanza era enorme, e se pensavo a quello che mi aspettava, la solitudine mi dava i brividi. [...]

** La separazione e la morte sono atroci. Però un amore che non sembri l'ultimo della vita, per una donna non è che un inutile passatempo. [...]"

scusate se mi sono eccessivamente dilungata, ma è di sicuro uno dei miei libri preferiti e che mi fa tremare e commuovere ogni volta che lo leggo... sarà perchè ha saputo descrivere emozioni che io ho solo provato? :wink:

Luna
Vero AcquarioImmagine Immagine
"Mi è sempre piaciuto il deserto.Ci si siede su una duna di sabbia.Non si vede nulla.Non si sente nulla.E tuttavia qualche cosa risplende in silenzio" Il Piccolo Principe
"La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!" - Il Cappellaio Matto - Alice in Wonderland
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

“Ma una cosa bisogna assolutamente tener ferma,
che la volontà dell’uomo
non è soggetta alla necessità degli astri,
altrimenti
sparirebbe il libero arbitrio,
tolto il quale non si potrebbero attribuire
né a merito le opere buone,
né a colpa quelle cattive”.

San Tommaso

IL VERO E IL FALSO - Antonino Zichichi

:yes!: :yes!:
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

I nostri antenati dovevano avere idee molto precise su cosa sia artistico e decorativo. Pensate, tutti i tesori artistici di oggi sono solo cose che tre o quattrocento anni fa erano di uso comune. Mi domando se ci sia una reale, intrinseca bellezza nelle vecchie scodelle, nei boccali da birra e nei candelabri che oggi consideriamo così pregiati, o se non sia soltanto l’aura di antichità che li avvolge a conferire loro fascino ai nostri occhi. Le antiche ceramiche blu che appendiamo a ornare le nostre pareti qualche centinaio di anni fa erano suppellettili d’uso comune; i pastorelli rosa e le pastorelle gialle che mostriamo agli amici perché si entusiasmino fingendo di intendersene, erano gli ordinari soprammobili da camino che le mamme del diciottesimo secolo davano da succhiare ai bambini quando piangevano.
Accadrà lo stesso nel futuro? I preziosi tesori d’arte di oggi saranno sempre le cianfrusaglie del giorno prima? Negli anni 2000 e rotti, i piatti arabescati che noi usiamo a cena decoreranno le mensole dei camini dei ricchi? E quelle tazze bianche, con l’orlo dorato e con un fiore pure dorato all’interno (di specie sconosciuta), che le nostre Sarah Jane oggi rompono a cuor leggero, verranno accuratamente aggiustate ed esposte su una mensola dove soltanto la padrona di casa le spolvererà?
Quel cane di ceramica cinese che orna la camera da letto del mio alloggio ammobiliato. È un cane bianco. Ha gli occhi azzurri. Il naso è di un rosso delicato a puntini neri. Ha la testa dolorosamente eretta e un’espressione amabile che rasenta l’idiozia. Personalmente, non lo ammiro affatto. Considerandolo come opera d’arte, posso dire che mi irrita. Degli amici buontemponi ne fanno oggetto di lazzi e nemmeno la padrona di casa lo ammira; ne giustifica la presenza con la scusa che gliel’ha regalato sua zia.
Ma è più che probabile che fra duecento anni quel cane venga dissepolto da una parte o dall’altra, senza zampe e con la coda rotta, e sia venduto come porcellana antica e collocato in una teca di vetro. La gente se lo passerà per ammirarlo. Saranno colpiti dalla straordinaria intensità del colore del naso e faranno congetture sull’indubbia bellezza del pezzo di coda perduto.
Noi ai giorni nostri non vediamo la bellezza di quel cane. Ci è troppo familiare. È come il tramonto e le stelle; la loro bellezza non ci accieca perché i nostri occhi ci sono troppo abituati. Così è per quel cane di porcellana.Nel 2288 al suo cospetto la gente andrà in visibilio. La fabbricazione di cani simili sarà diventata un’arte perduta. I nostri discendenti si domanderanno come facevamo e commenteranno la nostra bravura. Ci nomineranno con rispetto come “quei grandi artisti che fiorivano nel secolo diciannovesimo e producevano quei cani di porcellana”.
Il saggio di ricamo fatto a scuola dalla figlia maggiore diverrà un “arazzo dell’epoca vittoriana” e sarà quasi senza prezzo. I boccali bianchi e azzurri che oggi si usano nelle osterie di campagna, tutti rotti e sbeccati, verranno riesumati e venduti a peso d’oro, i ricchi li useranno come calici e i turisti giapponesi compreranno tutti i “saluti da Ramsgate” e i ricordi di Margate” scampati alla
distruzione, e li porteranno a Jedo come curiosità inglesi di antiquariato.



TRE UOMINI IN BARCA – Jerome K. Jerome


Ogni volta che lo leggo scopro qualche nuova verità...
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Lilybert
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Messaggio da Lilybert »

"We come across scraps of ourselves in the most unlikely places".
"The fruit of the tree", di Edith Wharton
Ultima modifica di Lilybert il gio nov 20, 2003 2:41 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Lilybert »

"What a miserable future you foresee for me!"

"Well - have you never foreseen it for yourself?"

"Often and often - but it looks so much darker when you show it to me!"
..It was rather that he had preserved a certain social detachment, a happy
air of viewing the show objectively, of having points of contacts outside
the great gilt cage in which they were all huddled for the mop to gape at.
[...] That was the way of readjusting her vision. Lily, turning her eyes
from him, found herself scanning her little world through his retina...

"La casa della gioia", di Edith Wharton (che sarebbe da quotare per intero!)
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sarah
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Messaggio da sarah »

Ma per me non fu Zeus a proclamare quell'editto, nè Dike, che dimora con gli dei inferi, tali leggi fa per gli uomini. E non pensavo che i tuoi editti avessero tale forza, che un mortale potesse trasgredire le leggi scritte e incrollabili degli dei. Infatti queste non sono oggi o di ieri, ma sempre vivono, e nessuno sa da quanto apparvero. E di esse io non volevo scontare la pena al cospetto degli dei, per paura della volontà di alcun uomo: sapevo di dover morire, e come no?, anche se tu non l'avessi proclamato. ” tratto da “Antigone” di Sofocle
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Sai qual è il luogo tra la realtà e il sogno?E' quella linea dove tu ricordi di aver sognato ed è lì che io ti amerò per sempre .
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mimonni
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Messaggio da mimonni »

la nausea
sartre (1938)


ecco che cosa ho pensato: affinchè l'avvenimento piu' comune divenga un'avventura è necessario e suffi ciente che ci si metta a raccontarlo.
è questo che trae in inganno la gente: un uomo è sempre un narratore di storie, vive circondato delle sue storie e delle storie altrui, tutto quello che gli capita lo vede attraverso di esse, e cerca di vivere la sua vita come se la raccontasse.
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alfiere
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Messaggio da alfiere »

A questo punto voglio porre una premessa. Non sono antiamericano. Non lo sono mai stato. E' un modo singolare di proseguire un ragionamento, me ne rendo conto, ma è utile a sgombrare il campo, per quanto è possibile, dai fraintendimenti. E questo è sicuramente il più probabile di tutti, perchè solo di questo praticamente si è parlato dopo l'11 settembre.
Per la verità è altrettanto singolare il fatto che ci sia sempre qualcuno pronto a lanciare quest'accusa (si perchè per questi qualcuno l'aggettivo "antiamericano" equivale non solo a un accusa, ma adirittura ad una bestemmia) non appena ci si accinge a criticare l'amministrazione di turno degli USA.
gli amici che non ti dicono la verità, che ti adulano e ti vezzeggiano, sono i peggiori amici.
Nei loro occhi non vedrai mai la verità ma il riflesso dei tuoi vizi.
Quando ci accorgeremo che dai nostri media è sparito il mondo? Che esiste un'impressionante sproporzione tra le sciocchezze con cui li si riempe (e che determinano, queste sì, il livello intellettuale e morale del grande pubblico) e le cose serie, quelle che contano, quelle che definiscono il tenore culturale di un popolo nel suo complesso?
Quando verrà il momento in cui i direttori di telegiornali e giornali (pubblici e privati, poichè anche l'etere privato è pubblico, tant'è che viene dato in concessione) torneranno a darci notizie decenti per capire cosa succede?
L'attuale sistema mediatico non ci restituisce un'immagine veritiera del mondo, nè di quello di casa nostra nè di quello esterno.
... o chi chiede all'inviato che si trova a Belgrado di descrivere con tutti i particolari una colonna di profughi Kosovari angariati dai miliziani serbi. E quando, nel caso in questione, l'inviato si rifiuta facendo onore al proprio mestiere, lo richiamano a casa. Sono episodi realmente accaduti che non sono l'eccezione ma la regola.
I colleghi giornalisti che leggono queste righe potranno aggiungere innumerevoli episodi di questo malcostume, giustificato dalla necessità di vendere più copie.
L'Autority per le telecomunicazioni, il parlamento, le asociazioni dei consumatori, le organizzazioni sindacali... (cut nel libro l'elenco continua nda) tutti non se ne interessano, tutti ciechi e sordi di fronte al più grande problema del nostro tempo: il controllo democratico dell'informazione e della comunicazione.
L'informazione è anche una merce, è evidente.
Ma non la si può ridurre solo a merce, se non si vuole diventare corresponsabili della degenerazione dei costumi di un paese. Perchè non dovrebbe sfuggire a coloro che formano l'opinione pubblica (mai come ora questa espressione è diventata vera) che una riduzione del tasso d'informazione equivale direttamente ad una riduzione del tasso di democrazia di una società.
Mentre il futuro della politica precipita nella voragine intellettuale di "Porta a Porta", non ci accorgiamo che ormai siamo immersi, come ci ha spiegato benissimo Naomi Klein, in micidiali sinergie, create da pochi GULLIVER mondiali della comunicazione che "coordinano" (eufemismo) tutto ciò che producono per vendercelo meglio.
La guerra infinita
Giulietto Chiesa
http://alfiere.bookcrossing.com/journal/975137
Se non avessi lei, non so che cosa mi resterebbe. Anzi, si che lo so. E non mi servirebbe neanche una cassa per mettercelo dentro.
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piccola ribelle
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Messaggio da piccola ribelle »

Il lavoro è amore rivelato.
Se non potete lavorare con amore, ma esso vi ripugna, lasciatelo, meglio è sedere alla porta del tempio per ricevere elemosine da chi lavora con gioia.
Poiché se fate il pane, indifferenti, questo pane sarà amato e non potrà sfamare l’uomo.
E se premendo l’uva, in voi non c’è trasporto, nel vino la vostra ripugnanza distillerà veleno.
E pure se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l’uomo sordo alle voci del giorno e della notte.



Gibran Kahlil Gibran Il Profeta
johnnyfichte
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Località: 's-Gravenhage - Scheveningen

Messaggio da johnnyfichte »

Where I passed through every peril known
Of wine and women and joy of life.

One night, in a room in the Rue de Rivoli,
I was drinking wine with a black-eyed cocotte,
And the tears swam into my eyes.
She though they were amorous tears and smiled
For thought of her conquest over me.
But my soul was three thousand miles away,
In the days when you taught me in Spoon River.
And just because you no more could love me,
Nor pray for me, nor write me letters,
The eternal silence of you spoke instead.


"Reuben Pantier", "Antologia di Spoon River", Edgar Lee Masters
QUI LA TROVATE ON-LINE!
http://www.boondocksnet.com/ai/masters/sr/sr016.html
Il maldicente non duri sulla terra,
il male spinga il violento alla rovina.
Sal 140,12
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