merylu ha scritto:Ho letto quest'autrice, ed il primo libro "sognavo l'africa" mi piacque molto, unica nota dolente è che non mi piace lei come persona.
Alla fine, lei abbandona tutto, va in africa, compra una tenuta ecc...fa una vita fantastica, piena di avventure ( anche se con molti dolori), e lo fa sembrare la cosa più naturale del mondo, non sottolineando il fatto che però la signora l'ha potuto fare perchè aveva parecchi soldi, che l'hanno aiutata a realizzare questi sogni.
Giusta obiezione la tua, devo dire che l'ho pensato anche io. Però non per questo mi sento di dare un giudizio su di lei come persona, ecco.
Non credo che, soldi a parte, sia facile per nessuno decidere di abbandonare il proprio paese, famiglia, amici e trasferirsi in un altro continente. Ancora meno facile è scegliere di restare lì dopo che le avversità della natura, del paese, o del fato ti hanno messo duramente alla prova.
Credo che il bello di questa donna sia la sua grande forza di volontà e la sua gioia di vivere perché, vedi, anche se circondata da servitori e terreni, di certo il dolore della perdita dei cari non le è stato risparmiato. E in quei casi i soldi servono a poco...a nulla, direi.
Ci vuole molto coraggio e forza interiore.
Non per fare la classista all'incontrario, ma mi ha dato l'impressione di una persona un pò snob, che annoiata dal lusso e dalle feste in cui vive decide di dare una svolta emozionale alla sua vita andando nella selvaggia Africa, e mostrandosi come modello per chi vuole abbandonare la vecchia esistenza e iniziarne un'altra più avventurosa e magica, mentre per le persone comuni, non è tutto così semplice....
A me non ha dato questa impressione, tutt'altro. Non era annoiata in Italia, semplicemente non si sentiva
al suo posto, sentiva di dover andare altrove e questo altrove per lei era l'Africa, da sempre.
Ognuno di noi rincorre il proprio sogno, la propria missione, o forse sente dentro di sé cosa è giusto fare della propria vita e qual'è la sua strada.
Io credo che lei abbia avuto la forza di realizzare quello che desiderava, ed ha certo faticato per ottenerlo (ricordi che ha dovuto subìre numerose operazioni e fare fisioterapia per due anni per poter camminare di nuovo?). Credo che se si vuole davvero qualcosa, lo si possa ottenere. Se non avesse avuto i soldi del marito, forse sarebbe andata lì come volontaria, chissà, ma comunque ci sarebbe arrivata, e avrebbe avuto altre storie da raccontare.
Sicuramente credo che ci siano libri migliori che parlano di questo continente.
Secondo me è difficile dire qual'è
migliore, in senso prettamente critico. Chi può dire di conoscere la
vera Africa? Non è forse un insieme di luoghi, popoli, storie, sensazioni e colori?
Ad es. della Gallmann mi è piaciuto il suo entusiasmo nel raccontare di persone ed eventi o dei posti. Di Karen Blixen mi è piaciuta la malinconia e l'amore intenso per quel continente. Di Sergio Ramazzotti mi ha colpito il punto di vista dell'occidentale che ho vissuto anche io nelle mie esperienze lì... di alcuni scrittori o registi locali ho invece apprezzato ovviamente la diversità dei racconti e la centralità di altre questioni rispetto alle nostre. Insomma, è dura, ed io preferisco non privarmi di nulla.
Anche le mie sono sensazioni personali, chiaro...di questo si tratta, nel forum, no?
Baci,
Ziv:)
che ha ancora il mal d'Africa!
"Io non invidio nessuno che abbia raggiunto il proprio obiettivo.
Viaggio volentieri".
(M.E.)