Yo Yo mundi e Wu Ming

I bookcorsari ascoltano anche musica (pare strano ma vero) e qui si puo' discutere dell'argomento.

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Yo Yo mundi e Wu Ming

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A gennaio l'etichetta discografica del Manifesto pubblichera' "54", il nuovo album della band piemontese Yo Yo Mundi ispirato all'omonimo romanzo di Wu Ming. Si tratta di brani del libro musicati e letti da diverse voci note (Marco Baliani, Giuseppe Cederna, Fabrizio Pagella, Francesco Di Bella). La "matrice" del disco e' lo spettacolo "54", nato un anno fa da un'idea del collega Stefano Tassinari, che gli YYM hanno portato in giro per l'Italia, con nostre fugaci apparizioni sul palco. Eravamo con loro alla festa di Radio Onda d'Urto, a Brescia, la sera in cui WM1 ha trovato una copia del misterioso libro di Oscar Marchisio "La stanza mnemonica". La band ci ha spedito un resoconto delle sedute di registrazione.

SONO VENUTI TUTTI

A proposito di 54 vorremmo provare a raccontarvi un aneddoto. Quando abbiamo finito di registrare, anzi piu' precisamente, quando anche l'ultimo tassello di questo progetto e' andato al posto giusto dopo mesi di lavoro, all'improvviso mentre ci accingevamo ad ascoltare l'album finito, a piccoli gruppi sono apparsi loro: i protagonisti di 54.
E sono venuti tutti: Angela e Odoacre, Robespierre "Pierre" Capponi e gli altri amici della Filuzzi, suo fratello Nicola, per tutti solo Capponi - perbacco ha davvero una voce da orco! - e il tenero Bottone.
E meno male che Bottone non c'aveva dietro una bombina atomica eh? Urlava: Forse ci andrebbe di mezzo qualche innocente, ma per come e' messa l'Italia di oggi poi, lo schiaccerei lo stesso il "bottone", che li fa fuori tutti quanti quelli lì.
E sono arrivati anche molti altri avventori del bar Aurora, insieme abbiamo rispettato la "regola", abbiamo parlato a tre e a quattro e in certi momenti anche tutti quanti insieme: di politica, di ciclismo e anche di musica e di letteratura (erano curiosi di vedere in faccia i cinque Wu Ming e qualcuno tra loro era molto deluso che non fossero lì con noi - Salvatore Lucania e Steve Cemento su tutti - ).
Ettore Bergamini - naturalmente lui giunto a piedi senza la sua bicicletta -, ci ha portato in regalo del materiale veramente unico e una serie di nuove storie straordinarie di eroica quotidianita', tipo quella di Fonso e della mamma, per capirci!
Sembrava molto incazzato per gli ennesimi tentativi di infangare la Lotta Partigiana e la Resistenza, ma per niente stupito degli ultimi tristi eventi di marca fascista.
C'era addirittura Cary Grant, il mitico Archie, fascino "da grande cinema" e fisico da acrobata (insieme a lui inseparabili: Bob e Doris Pender), anche se in un certo momento abbiamo temuto che fosse il suo sosia.
Solo quando, accavallando le gambe, i suoi calzini "non hanno osato scendere alla caviglia", abbiamo avuto davvero la certezza che fosse proprio lui.
E poi il Generale Serov, Kruscev - davvero uno spaventoso tozzo mugiko - , Malenkov e una pletora di inquietanti agenti del KGB al seguito.
E ancora Tito e sua moglie - pero' ancora una bella donna! -, e poco distanti Salvatore Lucania e Steve Cemento con altri personaggi del loro calibro, davvero poco raccomandabili, (invero un po' allibiti davanti allo schermo del nostro computer, così super sottile).
In verita' tutti quanti - agenti segreti, politici e mafiosi - molto addolciti dall'impossibilita' di cambiare il corso degli eventi.
Infine, quando ormai nessuno ci avrebbe scommesso un soldo bucato, e' apparso pure un fugace Salvatore Pagano "Totore a' Maronna".
Solo il giorno dopo ci siamo accorti del vero motivo della sua fretta e della sua agitazione, non trovando piu' in studio: "l'ultimo modello di un costosissimo registratore digitale di marca americana".
Eravamo esterrefatti e contenti, ci scambiavamo occhiate piene di emozione, orgogliosi di questo tanto inaspettato quanto irreale riconoscimento e, a tratti, timorosi perche' non riuscivamo a immaginare che cosa sarebbe ancora successo.
Erano davvero venuti tutti e tutti lì, sospesi in una specie di strano silenzio, aspettavano di ascoltare le nostre musiche.
Senza che nessuno schiacciasse il tasto play, la musica e' partita: tutto suonava meravigliosamente, siamo stati pervasi da una specie di ascolto totale, come se il suono fosse una lunga infinita carezza sulla pelle e dalla pelle attraverso i pori, la musica finisse per impossessarsi di ogni stilla di sangue, saliva e sudore.
Una sensazione indescrivibile.
Hanno ascoltato ogni nota e ogni parola - dovevate vedere Angela e Pierre come si stringevano, danzando leggeri sul ritmo del valzer a loro dedicato! - e Bao Dai si e' anche commosso, quando ha sentito il racconto del suo modo imperiale di accettare la sconfitta.
Ettore poi, poco prima di andare, lo ha fatto ancora una volta, a pieni polmoni ha gridato: Stella Rossa Vince.
E' stato uno dei momenti piu' felici della nostra vita.
Poi tutto si e' dissolto, ogni personaggio con la sua storia e' tornato da dove era venuto, senza alcun cenno di saluto, ma lasciando nell'aria un segno ineluttabile: come se in qualche luogo e in qualche tempo, prima o poi, dovessimo ancora incontrarci per un altro impossibile appuntamento.
La copia consunta di 54 poggiata sul tavolo, ha avuto come un fremito e una luce di brace prima di sparire per sempre, ha riaggiustato le pagine scosse.
Sembra incredibile vero?
1954 il tempo confonde i nostri pensieri. 1954 i sogni di oggi, i sogni di ieri.

Yo Yo Mundi, inverno 2003

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