Un eroe chiamato Natale
di Enrico Fierro
Il corpo di Natale Morea è ora una cosa immobile, quasi persa tra le lenzuola del lettino del Cto di Roma. Secondo piano, reparto rianimazione. Il petto scosso dall’affanno, la faccia una maschera di sangue e lividi, i tubi che respirano per lui. Fuori il sole di Roma è tiepido, i malati che possono ne approfittano e si scaldano insieme ai gatti. Dal balcone di un reparto un vecchio in pigiama cerca la compagnia dei piccioni, che attira facendo il loro verso e spargendo molliche di pane. E Natale, Natalino, è nel suo letto di dolore, immerso in un sonno profondo.
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Un eroe chiamato Natale
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