Vorrei passare alla parte propositiva di questo 3d, perché mi rendo conto che l'incredibile supera i confini nazionali e, spesso, non è limitato ai periodi di guerra dichiarata o di emergenza. Semplicemente è l'ordinario!
In difesa della liberta' di stampa
Solo lo scorso mese di novembre sono stati numerosi i casi
che di violenza e sopruso nei confronti di giornalisti di
tutto il mondo. In Honduras, German Antonio Rivas, un
giornalista della tv Corporacion Maya Vision, e' stato
ucciso; 37 giornalisti e un corrispondente locale dell'AFP
sono stati tenuti prigionieri per otto giorni dopo aver
diffuso la notizia di un imminente colpo di stato nella
Guinea Equatoriale; 128 giornalisti sono attualmente
imprigionati e uno, Hassan Bourras, rischia due anni di
prigione per diffamazione in Algeria. E non e' finita: 63
giornalisti, tra cui Shawkat Milton del quotidiano
Janakantha in Bangladesh cui alcuni militanti del partito
al potere hanno intimato la mutilazione delle mani, sono
stati minacciati ed aggrediti e 18 media, come il canale
satellitare Al-Arabiya in Iraq, sono stati censurati.
Questa situazione e' stata denunciata Reporters Senza
Frontiere associazione internazionale
nata allo scopo di denunciare le violazioni della liberta'
di stampa nel mondo; missione tanto importante se si tiene
conto che piu' di un terzo della popolazione mondiale vive
in paesi dove non esiste alcuna liberta' di stampa.
L'azione di Reporters Senza Frontiere, che si svolge sui
cinque continenti grazie alle sue sezioni nazionali, ai
suoi uffici locali e alla stretta collaborazione con le
organizzazioni regionali di difesa della liberta' di
stampa, e' anche di impegno concreto nella difesa dei
professionisti minacciati o perseguitati e delle loro
famiglie e pubblica periodicamente il Barometro della
Liberta' di Stampa.
Per maggiori informazioni
www.rsf.org