Aforismi, citazioni da libri e anche pensieri propri!
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"Chi è solattno audace non ha che un temperament; chi è soltanto coraggioso non ha che una virtù; l'ostinato nel vero ha la grandezza. Quasi tutto il segreto delle anime grande si racchiude in questa parola: perseverando. La perseveranza è, rispetto al coraggio, coò che è la ruota rispetto alla leva: il perpetuo rinnovarsi del punto d'appoggio. Tutto sta nell'andare alla meta, sia essa sulla terra, sia essa nel cielo; nel primo caso si è Colombo, nel secondo Gesù"
I lavoratori del mare, Hugo
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... about not equating death with stopping....
- orsomarso
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In realtà Remedios la bella non era un essere di questo mondo. Pur molto avanti nella pubertà, Santa Sofia de la Piedad doveva ancora farle il bagno e vestirla. Anche quando seppe badare a se stessa bisognava sorvergliarla perchè non disegnasse pupazzetti sui muri con un bastoncino intinto nella sua stessa cacca. Compì i vent' anni senza sapere nè leggere nè scrivere, nè servirsi delle posate a tavola, e girava nuda per casa, perchè la sua natura si opponeva a qualsiasi tipo di convenzionalismo. Quando il giovane comandante delle guardie le dichiarò il suo amore, lo respinse semplicemente perchè fu sorpresa dalla sua frivolezza. "Pensa un pò come è stupido" disse ad Amaranta. " Dice che sta morendo per me, come se io fossi una colica del miserere." Quando in effetti lo trovarono morto vicino alla sua finestra, Remedios la bella confermò la sua impressione iniziale.
"Vedete" commentò. " Era proprio un sempliciotto."
Sembrava che una lucidità penetrante le permettesse di vedere la realtà delle cose più in là di qualsiasi apparenza. Quella almeno era l' opinione del colonnello aureliano Buendia, per il quale Remedios la bella non era affatto una ritardata mentale, come si credeva, bensì tutto il contrario.
Gabriel Garcia Marquez - Cent' anni di solitudine
"Vedete" commentò. " Era proprio un sempliciotto."
Sembrava che una lucidità penetrante le permettesse di vedere la realtà delle cose più in là di qualsiasi apparenza. Quella almeno era l' opinione del colonnello aureliano Buendia, per il quale Remedios la bella non era affatto una ritardata mentale, come si credeva, bensì tutto il contrario.
Gabriel Garcia Marquez - Cent' anni di solitudine
Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
- piccola ribelle
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- orsomarso
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Remedios la bella fu l' unica che rimase immune dalla peste del banano. Si cristallizzò in una adolescenza magnifica, sempre più impermeabile alle formalità, sempre più indifferente alla malizia e alla diffidenza, felice in un suo mondo di realtà semplici. Non capiva perchè le donne si complicassero la vita con corpetti e sottane, e perciò si cucì una palandrana di canapa che si infilava semplicemente dalla testa e risolveva senza tante storie il problema del vestire, e tuttavia non le veniva meno la sensazione di esssere nuda, il che, secondo lei, era l' unica forma decente di stare in casa. La infastidirono tanto perchè si tagliasse i capelli che ormai le arrivavano alle caviglie, e si facesse la crocchia coi pettini e le trecce coi nastri colorati, che lei non ci stette a pensar su; si rase la testa e dei capelli fece parrucche per i santi. La cosa sorprendente del suo istinto semplificatore era che, quando più si sbarazzava della moda alla ricerca della comodità, e quanto più passava sopra ai convenzionalismi in ubbidienza alla spontaneità, tanto più conturbante ne risultava la sua incredibile bellezza e tanto più provocante il suo comportamento con gli uomini.
Gabriel Garcia Marquez - Cent' anni di solitudine
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Si emozionò a vedere tanti libri tutti insieme - la maestra possedeva una cinquantina di volumi ordinati in un rozzo armadio di tavole – e si dette al piacevole compito di esaminarli con l’aiuto di una lente d’ingrandimento appena comprata.
Passarono cinque mesi durante i quali formò e affinò i suoi gusti di lettore, riempiendosi al tempo stesso di dubbi e risposte.
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore Luis Sepulveda
Passarono cinque mesi durante i quali formò e affinò i suoi gusti di lettore, riempiendosi al tempo stesso di dubbi e risposte.
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- orsomarso
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Santa Sofia della Piedad lasciò quello che stava facendo in cucina e corse verso la porta. "E' il circo" gridò. Invece di andare verso il castagno, il colonnelo Aureliano Buendia si affacciò anche lui alla posta di strada e si mescolò ai curiosi che assistevano alla sfilata. Vide una donna vestita d' oro in groppa a un elefante. Vide un dromedario triste. Vide un orso vestito da olandesina che segnava il ritmo della musica con un cucchiaione e una casseruola. Vide i pagliacci che facevano sberleffi in coda al corteo, e vide di nuovo la faccia della sua solitudine miserabile quando tutto finì di passare, e non rimase altro che il luminoso spazio nella strada, e l' aria piena di formiche volanti, e alcuni curiosi affacciati sul precipizio dell' incertezza. Allora andò verso il castagno, pensando al circo, e mentre orinava cercò di continuare a pensare al circo, ma ormai non trovò il ricordo. Affondò la testa nelle spalle, come un pulcino, e rimase immobile con la fronte appoggiata al tronco del castagno. La famiglia non se ne accorse fino al giorno dopo, alle undici del mattino, quando Santa Sofia della Piedad andò a buttar via la spazzatura in fondo al patio e si meravigliò che gli avvoltoi stessero calando.
Gabriel Garcia Marquez - Cent' anni di solitudine.
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Venerdì non sono riuscita a leggere il Corriere della Sera, la mamma mi ha ritagliato la pagina che preferisco del giornale:“Cultura”. È proprio da lì che ho letto i motti più famosi del maestro di Konigsberg, che vi riporto…
Dobbiamo essere guidati dal pessimismo della ragione e dall’ottimismo della volontà.
Le nostre massime certezze sono il cielo stellato sopra di noi e la legge morale dentro di noi.
La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.
L’uomo sia sempre e solo per noi un fine, mai un mezzo.
Immanuel Kant




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- piccola ribelle
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Meme non diede alcuna mostra di afflizione. Al contrario, dalla stanza attigua Ursula percepì il ritmo tranquillo del suo sonno, la serenità delle sue faccende, l' ordine dei suoi pasti e la buona salute della sua digestione. L' unica cosa che stupì Ursula dopo quasi due mesi di punizione, fu che Meme non facesse il bagno di mattina, come lo facevano tutti, ma alle sette di sera. Certe volte pensò di metterla in guardi contro gli scorpioni, ma Meme era così fredda, convinta come era che lei le avesse fatto laspia, che preferì non turbarla con spropositi da trisnonna. Verso il crepuscolo, le farfalle gialle invadevano la casa. Tutte le sere, tornando dal bagno, Meme trovava Fernanda disperata, intenta ad uccidere farfalle gialle con lo spruzzatore di insetticida. "Questa è una disgrazia" diceva. "Mi hanno sempre detto che le farfalle notturne posrtano sfortuna". Una sera, mentre Meme si trovava nel bagno, Fernanda entrò nella sua stanza per caso, e c' erano tante farfalle che si poteva appena respirare. Afferrò uno straccio qualsiasi per saccciarle, e il cuore le si gelò di terrore quando mise in relazione i bagni notturni diu sua figlia coi cataplasmi di senape che erano caduti per terra. Non attese il momento opportuno, come aveva fatto la prima volta. Il giorno dopo invitò il nuovo alcade, che come lei veniva dagli altipiani, e lo pregò di far mettere una guardia notturna in fondo al patio, perchè aveva l' impressione che rubassero le galline. Quella sera, la guardia abbattè Mauricio Babilonia mentre stava togliendo le tegole per entrare nel bagno dove Meme lo aspettava, nuda e tremante di amore tra gli scorpioni e le farfalle, come aveva fatto per quasi tutte le notti degli ultimi mesi. Un proiettile incrostato nella colonna vertebrale lo costrinse in un letto per il resto della vita. Morì vecchio nella solitudine, senza un lamento, senza una protesta, senza un solo tentativo di risentimento, tormentato dai ricordi e dalle farfalle gialle che non gli concedettero un istante di pace, e ripudiato da tutti come ladro di galline.
Gabriel Garcia Marquez - cent' anni di solitudine
UFFF!!!! che faticata ricopiare tutta questa citazione!!!!
Gabriel Garcia Marquez - cent' anni di solitudine
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Forse la giovinezza è solo questo perenne amare i sensi e non pentirsi. (S.PENNA)
- piccola ribelle
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Arrivo buon'ultima...
Arrivo buon'ultima... con quattro cosucce carine 
A Goal is a Dream taken Seriously.
Judy Ryder Duffy~
The price of success is perseverance. The price of failure comes cheaper.
Judy Ryder Duffy~
Our greatest glory is not in never failing, but in rising up every time we do fail.
Ralph Waldo Emerson~
Finish every day and be done with it.
You have done what you could.
Some blunders and absurdities no doubt crept in.
Forget them as soon as you can.
Tomorrow is a new day; begin it well and serenely
and with too high a spirit to be cumbered
with your old nonsense.
This day is all that is good and fair.
It is too dear, with its hopes and invitations,
to waste a moment on yesterdays.
Ralph Waldo Emerson~

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Finish every day and be done with it.
You have done what you could.
Some blunders and absurdities no doubt crept in.
Forget them as soon as you can.
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- piccola ribelle
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Esaminando i libri di geometria si chiese se davvero valeva la pena sapere leggere; di quei testi conservò una lunga frase che tirava fuori nei momenti di malumore: “In un triangolo rettangolo l’ipotenusa è il lato opposto all’angolo retto”. Frase che in seguito avrebbe causato stupore tra gli abitanti di El Idilio che la accoglievano come uno scioglilingua assurdo o un’abiura inoppugnabile.
I testi di storia gli sembravano un corollario di bugie. Come era possibile che quei signorini pallidi, con guanti fino ai gomiti e aderenti calzoni da funambolo, fossero capaci di vincere battaglie? Bastava vederli, con i loro riccioli ben curati che ondeggiavano al vento, per rendersi conto che quei tipi non erano capaci di ammazzare una mosca. Di modo che gli episodi storici furono scartati dai suoi gusti di lettore.
Edmondo De Amicis e Cuore lo tennero occupato quasi la metà della sua permanenza a El Dorado. Proprio così. Quello era un libro che si incollava alle mani e gli occhi gli si incrociavano per la stanchezza, ma batti e ribatti una sera si disse che tutta quella sofferenza era impossibile e tutta quella sfortuna non entrava in un solo corpo. Bisognava essere dei grandi stronzi per divertirsi a far soffrire in quel modo un povero bambino come la piccola vedetta lombarda, e finalmente, dopo aver esaminato tutta la biblioteca, trovò quello che davvero desiderava.
Nel Rosario, di Florence Barclay, c’era amore, amore da tutte le parti. I personaggi soffrivano e mescolavano la felicità con le sofferenze in modo così bello, che la lente di ingrandimento gli si appannava di lacrime.
La maestra, che non era del tutto d’accordo con i suoi gusti di lettore, gli permise di portarsi via il libro, e con esso tornò a El Idilio, a leggerlo e rileggerlo cento volte davanti alla finestra, proprio come si disponeva a fare ora con i romanzi che gli aveva dato il dentista, che lo aspettavano, tentatori, distesi sul tavolo alto, estranei al passato disordinato a cui Antonio José Bolivar Proano preferiva non pensare, lasciando aperti i pozzi della memoria per riempirli con le gioie e i tormenti di amori più forti del tempo.
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore Luis Sepulveda
I testi di storia gli sembravano un corollario di bugie. Come era possibile che quei signorini pallidi, con guanti fino ai gomiti e aderenti calzoni da funambolo, fossero capaci di vincere battaglie? Bastava vederli, con i loro riccioli ben curati che ondeggiavano al vento, per rendersi conto che quei tipi non erano capaci di ammazzare una mosca. Di modo che gli episodi storici furono scartati dai suoi gusti di lettore.
Edmondo De Amicis e Cuore lo tennero occupato quasi la metà della sua permanenza a El Dorado. Proprio così. Quello era un libro che si incollava alle mani e gli occhi gli si incrociavano per la stanchezza, ma batti e ribatti una sera si disse che tutta quella sofferenza era impossibile e tutta quella sfortuna non entrava in un solo corpo. Bisognava essere dei grandi stronzi per divertirsi a far soffrire in quel modo un povero bambino come la piccola vedetta lombarda, e finalmente, dopo aver esaminato tutta la biblioteca, trovò quello che davvero desiderava.
Nel Rosario, di Florence Barclay, c’era amore, amore da tutte le parti. I personaggi soffrivano e mescolavano la felicità con le sofferenze in modo così bello, che la lente di ingrandimento gli si appannava di lacrime.
La maestra, che non era del tutto d’accordo con i suoi gusti di lettore, gli permise di portarsi via il libro, e con esso tornò a El Idilio, a leggerlo e rileggerlo cento volte davanti alla finestra, proprio come si disponeva a fare ora con i romanzi che gli aveva dato il dentista, che lo aspettavano, tentatori, distesi sul tavolo alto, estranei al passato disordinato a cui Antonio José Bolivar Proano preferiva non pensare, lasciando aperti i pozzi della memoria per riempirli con le gioie e i tormenti di amori più forti del tempo.
Il vecchio che leggeva romanzi d’amore Luis Sepulveda
E' piacevole incontrare gli occhi di una persona a cui si è appena fatto un dono.
Jean de la Bruyere
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert
Jean de la Bruyere
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
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- orsomarso
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Letto il decreto, in mezzo a un' assordante fischiata di protesta, un capitano sostituì il tenente sul tetto della stazione, e con la tromba da grammofono fece segno che voleva parlare. La folla tornò a fare silenzio.
"Signori e signore" disse il capitano con voce bassa, lenta, un pò stanca, "concedo cinque minuti perchè tutti si ritirino."
I fischi e gli urli raddoppiati soffocarono lo squillo di tromba che annunciò l' inizio del tempo concesso. Nessuno si mosse.
"Sono passati cinque minuti" disse il capitano con lo stesso tono. "Un minuto ancora e poi si farà fuoco." Josè Arcadio Secondo, sudando ghiaccio, fece scendere il bambino dalle spalle e lo consegnò a sua madre. "Questi cornuti sono capaci di sparare" mormorò la donna. Josè Arcadio Secondo non ebbe il tempo di parlare, perchè in quello stesso momento riconobbe la vo9ce rauca del colonnello Gaviàn che faceva eco con un grido alle parole della donna. Ubriacato dalla tensione, dalla meravigliosa profondità del silenzio e, inolte convinto che nulla avrebbe smosso quella quella folla ammaliata dal fascino della morte. Joseè Arcadio Secondo si alzò sulla punta dei piedi al di sopra delle teste che aveva davanti a lui, per la prima volta in vita sua alzò la voce.
"Cornuti!" gridò. " Vi regaliamo il minuto che manca."
Gabriel Garcia Marquez - Cent' anni di solitudine
"Signori e signore" disse il capitano con voce bassa, lenta, un pò stanca, "concedo cinque minuti perchè tutti si ritirino."
I fischi e gli urli raddoppiati soffocarono lo squillo di tromba che annunciò l' inizio del tempo concesso. Nessuno si mosse.
"Sono passati cinque minuti" disse il capitano con lo stesso tono. "Un minuto ancora e poi si farà fuoco." Josè Arcadio Secondo, sudando ghiaccio, fece scendere il bambino dalle spalle e lo consegnò a sua madre. "Questi cornuti sono capaci di sparare" mormorò la donna. Josè Arcadio Secondo non ebbe il tempo di parlare, perchè in quello stesso momento riconobbe la vo9ce rauca del colonnello Gaviàn che faceva eco con un grido alle parole della donna. Ubriacato dalla tensione, dalla meravigliosa profondità del silenzio e, inolte convinto che nulla avrebbe smosso quella quella folla ammaliata dal fascino della morte. Joseè Arcadio Secondo si alzò sulla punta dei piedi al di sopra delle teste che aveva davanti a lui, per la prima volta in vita sua alzò la voce.
"Cornuti!" gridò. " Vi regaliamo il minuto che manca."
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Nessun grande uomo vive invano. La storia del mondo non è altro che la biografia di grandi uomini.
Thomas Carlyle
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Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.
Gustave Flaubert
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