Tutti nel loro piccolo si incazzano
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Tutti nel loro piccolo si incazzano
Apparso su "Il Manifesto" del 15 febbraio
Tutti nel loro piccolo si incazzano
ALESSANDRO ROBECCHI
Facciamo un gioco di società, anzi il gioco della società. So già che mi
dimenticherò qualcuno e mi scuso in anticipo, ma ci provo lo stesso. Vado
dunque ad elencare tutti gli italiani incazzati come cobra che ringraziano
di cuore il buongoverno (e la buonopposizione) di questo paese. Sono
incazzati i tranvieri, i tassisti, i lavoratori dei trasporti pubblici in
generale. Sono incazzati alla grandissima quelli dell'Alitalia, ma anche i
ferrovieri, mi risulta, non sono del tutto sereni. I controllori di volo
sono incazzatelli assai. Sono incazzati persino i pompieri, che di solito
stanno buoni-buoni tanto che i bimbi da piccoli sognano di fare il pompiere
(se volete fargli cambiare idea, fategli vedere una busta paga pompiera). A
scuola sono leggermente furibondi insegnanti, mamme, papà, bambini, quei
bambini che - come facevano i nazisti - usiamo noialtri di sinistra per fare
propaganda alle nostre idee. Non so i bidelli, croce e delizia della nostra
gioventù fumogena nei cessi del liceo, ma consiglio di incazzarsi anche a
loro. Gli studenti son già incazzati, diciamo così, di default, ma lo
saranno sempre più e rischieranno la galera per una canna. Sono incazzati
nella sanità i primari, i portantini, gli infermieri, i paramedici. Anche i
pazienti cominciano ad essere un po' meno pazienti. Gli anestesisti sono
parecchio incazzati, i medici generici pure. Nonostante abbiano persino
letto dei libri (lazzaroni! Invece di guardare la tivù!), e siano persino un
po' colti, sono incazzati i docenti universitari, i ricercatori di cui ci si
ricorda solo quando vanno a ricercare all'estero, e tutti i lavoratori
dell'università. Sono incazzati i magistrati - molto incazzati - perché se
il mestiere di uno è applicare la legge non è bello sentirsi dire ogni due
minuti che è eversivo, un po' stronzo, «antropologicamente diverso» e
financo «comunista».
Per motivi forse più terra-terra ma non meno importanti sono incazzati
tutti quelli che lavorano nella giustizia, che non hanno le matite e le
fotocopiatrici, somigliando in questo a tutti gli altri incazzati del paese,
dalla scuola in giù. Sono incazzati gli operai delle acciaierie di Terni e
pure quelli delle acciaierie di Genova: sono dei signori molto distinti
grandi come armadi e abituati alla fonderia, per cui sarà un po' più
difficile menarli coi manganelli tonfa come i boyscout o i pacifisti di
Genova. Sono incazzati tutti quelli che solo qualche mese fa erano incazzati
di essere co.co.co e adesso si devono ri-incazzare, dopo aver studiato ben
bene quale tipo di lavoratori precari sono diventati (forse serve un master
in precariato). Sono incazzati i famosi ceti medi perché devono tirare la
cinghia: questa è l'incazzatura più popolare e trendy, la grande stampa non
parla d'altro con tabelle, interviste volanti, grafici, pareri e lamentele.
Dei ceti men che medi, colpo di scena, non si parla mai, ma non dovrebbe
sfuggirvi la semplice equazione che se un ceto medio non arriva alla fine
del mese, un ceto basso non arriva nemmeno alla metà. Deduco che saranno
incazzati anche loro. Sono in ogni caso incazzati i pensionati, questo va da
sé. Sono incazzati i giornalisti e quelli che lavorano nei media, perché
vedono restringersi gli spazi di libertà. Sono incazzati tutti tranne quelli
che sono disposti a giurare, dire e scrivere (mentendo) che tutti quelli
elencati qui sopra non sono per nulla incazzati. Ce ne sono migliaia di
altri, aggiungete a piacere. Ma esercitate, anche un po' di teoria degli
insiemi. Un tranviere, per dire, può essere incazzato in quanto tranviere,
in quanto padre di bambino in età scolare, in quanto (ex) cetomedio,
sommando in sé cinque o sei o pure dieci solenni incazzature contemporanee
(immaginate se poi ha un altro figlio ex co.co.co e magari, toh, la moglie
maestra). Potete immaginare come tutti questi italiani qui, bi o tri o
quatri-incazzati, si incazzano vedendo un pupazzo miliardario che va in tivù
a dire che tutti sono più ricchi e più felici. Lascio naturalmente ai
lettori e ai fini analisti politici del manifesto ogni riflessione, analisi
o previsione di come e dove questa incazzatura nazionale possa portare,
nella speranza, naturalmente, che volteggiando per l'aere ricada alla fine
sulla capoccia liftata - o su quella delicatamente riformista - di chi li ha
fatti così tanto incazzare.
Tutti nel loro piccolo si incazzano
ALESSANDRO ROBECCHI
Facciamo un gioco di società, anzi il gioco della società. So già che mi
dimenticherò qualcuno e mi scuso in anticipo, ma ci provo lo stesso. Vado
dunque ad elencare tutti gli italiani incazzati come cobra che ringraziano
di cuore il buongoverno (e la buonopposizione) di questo paese. Sono
incazzati i tranvieri, i tassisti, i lavoratori dei trasporti pubblici in
generale. Sono incazzati alla grandissima quelli dell'Alitalia, ma anche i
ferrovieri, mi risulta, non sono del tutto sereni. I controllori di volo
sono incazzatelli assai. Sono incazzati persino i pompieri, che di solito
stanno buoni-buoni tanto che i bimbi da piccoli sognano di fare il pompiere
(se volete fargli cambiare idea, fategli vedere una busta paga pompiera). A
scuola sono leggermente furibondi insegnanti, mamme, papà, bambini, quei
bambini che - come facevano i nazisti - usiamo noialtri di sinistra per fare
propaganda alle nostre idee. Non so i bidelli, croce e delizia della nostra
gioventù fumogena nei cessi del liceo, ma consiglio di incazzarsi anche a
loro. Gli studenti son già incazzati, diciamo così, di default, ma lo
saranno sempre più e rischieranno la galera per una canna. Sono incazzati
nella sanità i primari, i portantini, gli infermieri, i paramedici. Anche i
pazienti cominciano ad essere un po' meno pazienti. Gli anestesisti sono
parecchio incazzati, i medici generici pure. Nonostante abbiano persino
letto dei libri (lazzaroni! Invece di guardare la tivù!), e siano persino un
po' colti, sono incazzati i docenti universitari, i ricercatori di cui ci si
ricorda solo quando vanno a ricercare all'estero, e tutti i lavoratori
dell'università. Sono incazzati i magistrati - molto incazzati - perché se
il mestiere di uno è applicare la legge non è bello sentirsi dire ogni due
minuti che è eversivo, un po' stronzo, «antropologicamente diverso» e
financo «comunista».
Per motivi forse più terra-terra ma non meno importanti sono incazzati
tutti quelli che lavorano nella giustizia, che non hanno le matite e le
fotocopiatrici, somigliando in questo a tutti gli altri incazzati del paese,
dalla scuola in giù. Sono incazzati gli operai delle acciaierie di Terni e
pure quelli delle acciaierie di Genova: sono dei signori molto distinti
grandi come armadi e abituati alla fonderia, per cui sarà un po' più
difficile menarli coi manganelli tonfa come i boyscout o i pacifisti di
Genova. Sono incazzati tutti quelli che solo qualche mese fa erano incazzati
di essere co.co.co e adesso si devono ri-incazzare, dopo aver studiato ben
bene quale tipo di lavoratori precari sono diventati (forse serve un master
in precariato). Sono incazzati i famosi ceti medi perché devono tirare la
cinghia: questa è l'incazzatura più popolare e trendy, la grande stampa non
parla d'altro con tabelle, interviste volanti, grafici, pareri e lamentele.
Dei ceti men che medi, colpo di scena, non si parla mai, ma non dovrebbe
sfuggirvi la semplice equazione che se un ceto medio non arriva alla fine
del mese, un ceto basso non arriva nemmeno alla metà. Deduco che saranno
incazzati anche loro. Sono in ogni caso incazzati i pensionati, questo va da
sé. Sono incazzati i giornalisti e quelli che lavorano nei media, perché
vedono restringersi gli spazi di libertà. Sono incazzati tutti tranne quelli
che sono disposti a giurare, dire e scrivere (mentendo) che tutti quelli
elencati qui sopra non sono per nulla incazzati. Ce ne sono migliaia di
altri, aggiungete a piacere. Ma esercitate, anche un po' di teoria degli
insiemi. Un tranviere, per dire, può essere incazzato in quanto tranviere,
in quanto padre di bambino in età scolare, in quanto (ex) cetomedio,
sommando in sé cinque o sei o pure dieci solenni incazzature contemporanee
(immaginate se poi ha un altro figlio ex co.co.co e magari, toh, la moglie
maestra). Potete immaginare come tutti questi italiani qui, bi o tri o
quatri-incazzati, si incazzano vedendo un pupazzo miliardario che va in tivù
a dire che tutti sono più ricchi e più felici. Lascio naturalmente ai
lettori e ai fini analisti politici del manifesto ogni riflessione, analisi
o previsione di come e dove questa incazzatura nazionale possa portare,
nella speranza, naturalmente, che volteggiando per l'aere ricada alla fine
sulla capoccia liftata - o su quella delicatamente riformista - di chi li ha
fatti così tanto incazzare.
robecchi rules.
(rivoglio piovono pietre)
baci bici, Auro
(rivoglio piovono pietre)
baci bici, Auro
riassumo in me il peggio esistente in questo forum.
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
"bisogna piangere i sogni per capire che l'unica giustizia borghese si è spenta" (b.b.)
"sono a posto così, grazie" (s.)
"il pompino è un articolo mai in ribasso" (detto da donne serene)
"agevola sto cazzo" (a.)
non mandatemi ring senza avvisare, grazie.
i miei occhi - del.izio.sAuro
- Babette
- Olandese Volante
- Messaggi: 2068
- Iscritto il: lun ago 18, 2003 11:42 pm
- Località: Firenze, da sempre ma non per sempre
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Ma se siamo tutti così incazzati...perchè le piazze sono vuote?
Perchè non riusciamo ad avere forza?
Perche tutto deve scorrere dentro questi binari?
Dove è la nostra energia, dove è la nostra fantasia, dove è la nostra capacità di spostare montagne?
Davvero è troppo grande scalare?
Perchè non riusciamo ad avere forza?
Perche tutto deve scorrere dentro questi binari?
Dove è la nostra energia, dove è la nostra fantasia, dove è la nostra capacità di spostare montagne?
Davvero è troppo grande scalare?
Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
- Xenia
- Olandese Volante
- Messaggi: 3796
- Iscritto il: mar ott 22, 2002 10:57 am
- Località: Sotto la Madonnina...
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a costo di smentire l'oramai nota teoria del 'Auro e Xe' non sono d'accordo quasi su niente', concordo. Anche se passava ad un orario infausto, almeno per me (alle 7h45 il mio unico neurone attivo risce a farsi una sola domanda: perché mi devo alzare???!!!), era un programmino deliziosamente perfido e ironico... Però di tanto in tanto leggendo l'editoriale di Urban, che Robecchi dirige, ci si consola un po'...Auro ha scritto:robecchi rules.
(rivoglio piovono pietre)
Accadono cose che sono come domande; passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.
Membro del Vero Toro Club
Book-Wishlist - My Anobii Shelf
Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
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Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere, ho la certezza di essere ancora felice. (Jules Renard)
- campalla
- Olandese Volante
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- Iscritto il: mar set 09, 2003 6:11 pm
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Ha ragione Babette... ma se siamo così profondamente incazzati, se pensiamo che questa classe dirigente (e ci metto dentro anche quei geni del male dell'opposizione) sia corrotta, inadeguata, incapace, farabutta e chi più ne ha più ne metta perché non piantiamo un casino che non finisce più?
Perché non gli facciamo vedere che una società ancora esiste, che non siamo diventati tutti dei bozzoloni rincoglioniti stile invasione degli ultracorpi?
C'è qualcosa di storto, di malato in questo modo di non-reagire...
Perché non gli facciamo vedere che una società ancora esiste, che non siamo diventati tutti dei bozzoloni rincoglioniti stile invasione degli ultracorpi?
C'è qualcosa di storto, di malato in questo modo di non-reagire...
"La mia fede è qualsiasi cosa mi faccia sentire bene riguardo all'essere vivo" (Tom Robbins, Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi)
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
I miei libri vagabondi
I mei libri domestici
Di libri non ce n'è mai abbastanza
"Nostra patria è il mondo intero, nostra legge la libertà"
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- Babette
- Olandese Volante
- Messaggi: 2068
- Iscritto il: lun ago 18, 2003 11:42 pm
- Località: Firenze, da sempre ma non per sempre
- Contatta:
Credo che questo immobilismo sia "uno strumento di controllo", una condizione che in qualche modo è il risultato di una precisa politica.
Credo che se ad oggi venissero limitate o compresse alcune libertà che ormai rientrano nel "patrimonio genetico" di ogni persona (o per lo meno della stragrande maggioranza) tipo non so...la possibilità di varcare il confine e spostarsi a proprio piacimento ci sarebbe una vera e propria insurrezione di massa. Basti pensare alla reazione forte di fronte agli attuali casi di censura (penso a tutta la gente che è scesa nelle piazze a vedere Guzzanti): in quel caso si è toccato un diritto che le persone avvertono come proprio ed irrinunciabile al di là degli schieramenti politici: ormai nell'immaginario collettivo la censura è male.
Potersi muovere, poter comprare un certo tipo di libro o di giornale, poter vedere e sentire certe cose in TV ecc... è una grandissima conquista ed è anche il "prezzo" che i governi devono pagare per non essere travolti dall'agitazione popolare. A volte mi viene da pensare che Berlusconi cadrà vittima di se stesso proprio per non aver capito questa logica elementare
E chiaro che questo "prezzo" spinge a dover valutare il grado di democrazia di un sistema alla luce di nuove e più subdole forme di riduzione della stessa. E una delle tecniche studiate per "bilanciare" questo patrimonio conoscitivo che ad oggi ci viene offerto (perche le informazioni esistono anche se magari può essere difficile trovarle o selezionarle) è proprio quello di lasciarci soli con queste conoscenze.
Finchè sappiamo, comprendiamo e ci lamentiamo tra le pareti delle nostre case non siamo pericolosi. Mi vengono in mente le scene iniziali del film "la meglio gioventù", quell'affresco di un periodo storico in cui la separazione tra "pubblico" e "privato" non era così netta come adesso, di un periodo storico in cui "la politica" era una roba che aveva a che vedere con il tuo quotidiano fosse questo fatto di esami universitari, di lavoro manuale o intellettuale, di rapporti di amicizia o sentimentali. Oggi "la politica" è un argomento di cui parli, al pari del calcio, del cinema o della sfilata di moda. Appunto qualcosa di cui parli ma di cui non sei protagonista. Per quello, per essere protagonisti, ci sono i partiti...che sono fatti da persone "altre" rispetto a noi.
Noi stiamo aspettando che un'organizzazione, un partito, un sindacato o cmq qualcuno ci dica cosa dobbiamo fare. Ci siamo dimenticati che siamo noi che dobbiamo dire a loro cosa vogliamo che facciamo. Con la "scusa" che siamo disgustati e delusi da tutto, ci stiamo dimenticando che per orientare le scelte non basta esprimere la propria opinione andando a votare ogni 4 anni...
Mi viene da pensare alle recenti permormance della sinistra, legge Gasparri in testa. Ho vomitato sulla cosa qui sul forum, mi sono intristita al telefono con gli amici più "impegnati".....ma sai cosa non ho fatto? Non sono entrata dentro la prima sezione di partito che mi è capitata sotto tiro per protestare, per chiedere spiegazioni, per pretendere un comportamento diverso.
Certo è la vecchia storia: "se vado solo io a cosa vuoi che serva"....e così aspetto "di conoscere" quelli che potrebbero venire con me. Senza rendermi conto che li conosco già. Sono appunto quelli con cui mi sono intristita al telefono....
Quasi quasi vado......non si può mica sempre ragionare bene e razzolare male!
Qualcuno viene con me?
(anche virtualmente...lo so che siete lontani....andiamo insieme col pensiero...poi domani ci diciamo come è andata)
Credo che se ad oggi venissero limitate o compresse alcune libertà che ormai rientrano nel "patrimonio genetico" di ogni persona (o per lo meno della stragrande maggioranza) tipo non so...la possibilità di varcare il confine e spostarsi a proprio piacimento ci sarebbe una vera e propria insurrezione di massa. Basti pensare alla reazione forte di fronte agli attuali casi di censura (penso a tutta la gente che è scesa nelle piazze a vedere Guzzanti): in quel caso si è toccato un diritto che le persone avvertono come proprio ed irrinunciabile al di là degli schieramenti politici: ormai nell'immaginario collettivo la censura è male.
Potersi muovere, poter comprare un certo tipo di libro o di giornale, poter vedere e sentire certe cose in TV ecc... è una grandissima conquista ed è anche il "prezzo" che i governi devono pagare per non essere travolti dall'agitazione popolare. A volte mi viene da pensare che Berlusconi cadrà vittima di se stesso proprio per non aver capito questa logica elementare

E chiaro che questo "prezzo" spinge a dover valutare il grado di democrazia di un sistema alla luce di nuove e più subdole forme di riduzione della stessa. E una delle tecniche studiate per "bilanciare" questo patrimonio conoscitivo che ad oggi ci viene offerto (perche le informazioni esistono anche se magari può essere difficile trovarle o selezionarle) è proprio quello di lasciarci soli con queste conoscenze.
Finchè sappiamo, comprendiamo e ci lamentiamo tra le pareti delle nostre case non siamo pericolosi. Mi vengono in mente le scene iniziali del film "la meglio gioventù", quell'affresco di un periodo storico in cui la separazione tra "pubblico" e "privato" non era così netta come adesso, di un periodo storico in cui "la politica" era una roba che aveva a che vedere con il tuo quotidiano fosse questo fatto di esami universitari, di lavoro manuale o intellettuale, di rapporti di amicizia o sentimentali. Oggi "la politica" è un argomento di cui parli, al pari del calcio, del cinema o della sfilata di moda. Appunto qualcosa di cui parli ma di cui non sei protagonista. Per quello, per essere protagonisti, ci sono i partiti...che sono fatti da persone "altre" rispetto a noi.
Noi stiamo aspettando che un'organizzazione, un partito, un sindacato o cmq qualcuno ci dica cosa dobbiamo fare. Ci siamo dimenticati che siamo noi che dobbiamo dire a loro cosa vogliamo che facciamo. Con la "scusa" che siamo disgustati e delusi da tutto, ci stiamo dimenticando che per orientare le scelte non basta esprimere la propria opinione andando a votare ogni 4 anni...
Mi viene da pensare alle recenti permormance della sinistra, legge Gasparri in testa. Ho vomitato sulla cosa qui sul forum, mi sono intristita al telefono con gli amici più "impegnati".....ma sai cosa non ho fatto? Non sono entrata dentro la prima sezione di partito che mi è capitata sotto tiro per protestare, per chiedere spiegazioni, per pretendere un comportamento diverso.
Certo è la vecchia storia: "se vado solo io a cosa vuoi che serva"....e così aspetto "di conoscere" quelli che potrebbero venire con me. Senza rendermi conto che li conosco già. Sono appunto quelli con cui mi sono intristita al telefono....
Quasi quasi vado......non si può mica sempre ragionare bene e razzolare male!
Qualcuno viene con me?

Un libro dovrebbe essere una sfera di luce nelle mani di chiunque (Ezra Pound)
- ilclaudione
- Corsaro Rosso
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"......Per fare una partita alla "Repubblica" occorre essere iscritti a una compagine politica:
ce ne son decine tra cui scegliere a seconda del colore (anche se ultimamente il nero va per la maggiore).
Una volta che si è in squadra - o in squadraccia - è importante aver le natiche al posto della faccia per riuscire a reggere la fase atletica, con più tensioni: la campagna acquisti, detta anche "le elezioni".
Caratteristica della "Repubblica" è di esser gioco a palla multipla, ma senza limiti di numero, volume o qualità di sorta: ognuno inventa le sue palle e poi le spara a propria volta.
E il pubblico pagante che finora è stato zitto decide chi tifare, esercitando un suo diritto, credendo a quelle palle che lo fanno più contento e premiandone l'autore con un posto in Parlamento.
...........
II Parlamento è uno stadio tutto pazzo: 2 curve a gradinate senza un vero campo in mezzo, rinchiuse in 2 palazzi in cui s'attizzano gli scazzi tra schiamazzi e rubamazzi, istituzionalizzando gli intrallazzi.
Si aprono le danze tra le squadre elette e parte il walzer delle alleanze, in cui vengono stretti tutti i gatti con i sorci, i cani con i porci, in quell'unico bestiario che dovrebbe governarci.
La maggioranza vince, il resto fa l'opposizione, un manipolo di eletti forma una delegazione, va dall'arbitro sul colle per prestare giuramento forgiando nuove palle da buttare in Parlamento.
'Ste palle - dette "leggi", per via del peso scarso - avuto un voto, un veto, un Vito ed un ricorso, galleggiano tra i banchi tutto quanto il santo giomo: da destra a sinistra a destra e poi ritorno.
...............
Nell' ultimo periodo il gioco è fatto statico, monotono, le palle son talmente enormi che manco rimbalzano, ma schiacciano le regole e all' arbitro che estrae un cartellino danno pure del daltonico: bazzecole, il peggio ha da succedere.
Qui stanno convincendo il pubblico a pagare senza scegliere, abbonandosi al satellite e restando tutti a casa, usando il nome di "Repubblica" per tutta un'altra cosa: uno sport che si gioca su una piazza da un balcone, dove uno urla qualcosa e tutti gli altri che ha ragione.
Brutta razza 'sti tizi che in terrazza dirigon con la mazza un gioco in cui s'ammazza chi non si sollazza!
Da un bel pezzo c'è st'andazzo e non prendetemi per pazzo se ipotizzo 'ste compromissioni storiche, ma qui nel nostro Stato il campionato vien giocato solamente da due squadre con le maglie identiche.
Quando sei in cabina e giochi la schedina ricordati che sei la colonna di un sistema.
Valuta un po' prima: rametto o bandierina? Scegli attentamente il tuo prossimo problema."
Frankie HI-NRG Mc




Babette io ci vengo con te!!!!!!
è di questo che abbiamo bisogno! di ritrovare la nostra coscienza politica, di non essere più un gregge pronto a seguire il primo mandriano (e chiedo scusa ai mandriani per l'accostamento a certi personaggi
) ma di capire che siamo una FORZA, che possiamo dettare le nuove regole, che vogliamo Giustizia e Legalità, mq vere e non ostentate come stendardi solo nei comizi elettorali.
Noi abbiamo il Potere ed il Dovere di creare un mondo diverso da quello che ci vogliono propinare. facciamo sapere a tutti che non siamo destinati ad essere tutti ospiti de "Il Grande Fratello" ..altri ci seguiranno!
e se non dovesse bastare.... sarà sempre meglio aver lottato per i propri ideali che essersi arreso ed essere quindi prematuramente morto!
insomma bisogna RESISTERE RESISTERE RESISTERE
è di questo che abbiamo bisogno! di ritrovare la nostra coscienza politica, di non essere più un gregge pronto a seguire il primo mandriano (e chiedo scusa ai mandriani per l'accostamento a certi personaggi

Noi abbiamo il Potere ed il Dovere di creare un mondo diverso da quello che ci vogliono propinare. facciamo sapere a tutti che non siamo destinati ad essere tutti ospiti de "Il Grande Fratello" ..altri ci seguiranno!
e se non dovesse bastare.... sarà sempre meglio aver lottato per i propri ideali che essersi arreso ed essere quindi prematuramente morto!
insomma bisogna RESISTERE RESISTERE RESISTERE