se (e ribadisco SE) non ricordo male e le cose non sono cambiate, le quote di successione necessaria (cioè in caso ci sia stato testamento, altrimenti si chiama legittima ed è disciplinata diversamente) sono:
- se c'è solo il coniuge, si piglia la metà (il resto va a chi è indicato nel testamento, quindi metà);
- se ci sono un coniuge e un figlio questi pigliano un terzo per ciascuno (e quindi un terzo va a chi è indicato nel testamento);
- se ci sono un coniuge e più figli, i figli prendono la metà ripartendola tra loro e il coniuge un quarto (e quindi un quarto va a chi è indicato nel testamento).
Questo per rispondere alla domanda di johnnyfichte, ma il punto è che da nessuna parte si contempla la convivenza.
O almeno, a mio parere è quello il problema.
P.S. EDIT: mi son dimenticata gli ascendenti. Mi sembra che abbiano diritto (e solo nel caso in cui il defunto non abbia figli: se li ha, agli ascendenti non va nulla) a un terzo (totale, da ripartirsi tra tutti gli ascendenti). Quindi a chi è indicato nel testamento vanno i due terzi.
Se ci sono sia ascendenti che coniuge, metà va a quest'ultimo e un quarto agli ascendenti, quindi a chi è indicato nel testamento va un quarto.
se è tutto giusto mi aggiungo un paio di punti sul libretto all'esame di diritto privato

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