Più che altro non sono belle cose certi commenti che si son sentiti dopo questa decisione (vedi Calderoli e Gasparri), di una miopia e ottusità devastanti.
Comunque quello del voto agli stranieri - sia pure a livello di amministrazioni locali - è un processo che non può essere arrestato tanto facilmente, mi sembra faccia parte della naturale evoluzione della nostra società... per parte nostra, qua a Genova non demordiamo...
Voto ai cittadini stranieri
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Il voto dei migranti: l'orgoglio di poter scegliere
Succede durante le primarie dell'Unione.
Voto significa partecipazione alle scelte, quindi inclusione sociale. Esattamente quello di cui c'è bisogno...
Succede durante le primarie dell'Unione.
Jewel Mohammed, ha 28 anni. È del Bangladesh. Jewel cerca di spiegarci perché domenica si è recato a votare. «Perché mi piace vivere in Italia e vorrei anch’io partecipare per migliorare le nostre condizioni».
Credo che in queste due brevi citazioni stia il centro della questione.Anche la scommessa con gli stranieri si può dire vinta. Se messi nelle condizioni di vivere e partecipare, l’esercizio di un diritto non può dispiacere a nessuno…
Voto significa partecipazione alle scelte, quindi inclusione sociale. Esattamente quello di cui c'è bisogno...
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Questa del voto ai residenti non cittadini mi pare l'elemento più interessante delle primarie.
Sono da sempre convinto che il problema non sia tanto nell'attribuire il diritto di voto (alle politiche, alle amministrative, ai referendum) ai soli cittadini ma la concezione che c'è dietro ai requisiti per avere la cittadinanza. Oggi continua ad essere predominante un requisito legato alla discendenza rispetto a quello legato all'effettiva permanenza nel paese. Questo significa che la differenza tra l'insieme dei cittadini e chi vive in Italia è molto ampia sia perché durante gran parte del secolo scorso si è avuta una forte emigrazione, sia perché oggi il fenomeno immigratorio è indubbiamente rilevante. Risultato: un canadese, figlio di italiani che magari non ha mai messo piede in Italia, che magari non ne parla la lingua, che non paga (ovviamente) le tasse e che soprattutto non subisce le conseguenze delle scelte politiche degli eletti ha diritto di voto. Un senegalese che vive in Italia, paga le tasse e soprattutto subisce le conseguenze delle scelte degli eletti (positive o negative che siano) questo diritto non ce l'ha.
Se, come credo, il popolo è una comunità di diritti e di doveri (v. Habermas) e non avere un'etichetta formale, allora c'è qualcosa che non torna.
Quindi, pur non avendo votato alle primarie (per motivi che magari vi spiego un'altra volta), spero che questa apertura sia la premessa di un diverso modo di affrontare questi problemi in caso di vittoria del centro-sinistra alle elezioni politiche dell'anno prossimo.
Ciao
TyL
Sono da sempre convinto che il problema non sia tanto nell'attribuire il diritto di voto (alle politiche, alle amministrative, ai referendum) ai soli cittadini ma la concezione che c'è dietro ai requisiti per avere la cittadinanza. Oggi continua ad essere predominante un requisito legato alla discendenza rispetto a quello legato all'effettiva permanenza nel paese. Questo significa che la differenza tra l'insieme dei cittadini e chi vive in Italia è molto ampia sia perché durante gran parte del secolo scorso si è avuta una forte emigrazione, sia perché oggi il fenomeno immigratorio è indubbiamente rilevante. Risultato: un canadese, figlio di italiani che magari non ha mai messo piede in Italia, che magari non ne parla la lingua, che non paga (ovviamente) le tasse e che soprattutto non subisce le conseguenze delle scelte politiche degli eletti ha diritto di voto. Un senegalese che vive in Italia, paga le tasse e soprattutto subisce le conseguenze delle scelte degli eletti (positive o negative che siano) questo diritto non ce l'ha.
Se, come credo, il popolo è una comunità di diritti e di doveri (v. Habermas) e non avere un'etichetta formale, allora c'è qualcosa che non torna.
Quindi, pur non avendo votato alle primarie (per motivi che magari vi spiego un'altra volta), spero che questa apertura sia la premessa di un diverso modo di affrontare questi problemi in caso di vittoria del centro-sinistra alle elezioni politiche dell'anno prossimo.
Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario

el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
