Hanno ammazzato un frocio

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mimonni
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Messaggio da mimonni »

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shandy
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Messaggio da shandy »

Nno mi ricordavo fosse blu il colore della faccia, ma credo si tratti di Cosa sono le nuvole.
In alternativa mi viene in mente solo La terra vista dalla luna, cortometraggio inserito nel film collettivo Le streghe. Ma lì sono quasi sicura che la faccia di Totò non sia blu.

Mannaggi'a me...ho visto questi film quasi dieci ( :shock: ) anni fa e ne ho un ricordo vaghissimo...
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Usman
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Messaggio da Usman »

Grazie mille ragazze... :D
Sto anche ascoltando la canzone...
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ilmagodilussino
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Usman
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Messaggio da Usman »

Già, proprio lui!! :yes!:
Non vedo l'ora di vedere questo film, anche se credo sia un pò difficile da trovare...
grazie anche a te mago :D
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mimonni
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Messaggio da mimonni »

stasera Mamma Roma
cinema gloria via varesina como
spettacolo unico h 21
ingresso gratuito

ci vado...
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Introoder
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Messaggio da Introoder »

Grazie anche a Rodolfo II per aver ricordato una delle canzoni più belle e toccanti del buon Francesco...
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johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Domenica ero a Cascina Roma ad aggravarmi davanti alla mostra realizzata su materiali provenienti dall'archivio di Bologna dedicato al poeta.

In mostra alcune opere di Gianluigi Toccafondo, una rassegna dal nome “Una strategia del linciaggio e delle mistificazioni. Pasolini e gli abusi giornalistici (1949-2005)”.

Toccafondo per capirci è l'autore dello spot d'animazione per Sambuca Molinari. Ha ricoperto pagine giornalistiche dedicate a Pasolini con bianchi, grigi e neri volti a sottolineare non senza ironia le scelte d'impaginazione.

Trovo che la mostra sia didattica perché anche grazie alle pennellate di Toccafondo si sottolinea il meccanismo del gioco psicologico, della memoria selettiva che ha lavorato pubblicamente producendo una lunga serie di colpi di scena, il disorientamento, il "rafforzamento delle convinzioni negative su se stessi e gli altri".

Come gli assunti di fondo che non si confessano possono demolire la fiducia in noi stessi (com'era, com'è brutta l'Italia) e negli altri (i fascisti assassini, i comunisti corruttori dell'infanzia, i preti, i bigotti) ? Pasolini potrebbe non averci pensato ma ha contribuito ad una affascinante costruzione che oggi possiamo toccare quasi tra costola e costola per sperimentare sul tema della fiducia.

A proposito di ciò fermo il battito cardiaco un nanosecondo per il restauro da parte di Mediaset del Vangelo pasoliniano. Costo 100k€.
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il male spinga il violento alla rovina.
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simo
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Messaggio da simo »

Mi unisco un pò in ritardo al ricordo, ma non avevo visto prima il post. Un libro che mi ha fatto amare moltissimo Pasolini è "Il sogno di una cosa". Non è dei più famosi,ma mi ha dato emozioni fortissime!! C'è amore, amicizia, dolore, lotta!! Bellissimo!
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-Lara-
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Messaggio da -Lara- »

Capola ha scritto:pasolini è stato forse il maggior intellettuale che l'italia abbia avuto in tempi più o meno moderni. la cosa che mi mette una tristezza infinita è che la scuola italiana è affetta da una forte prouderie per cui le sue bellissime poesie, i suoi romanzi, i suoi scritti critici (forse la parte dell'opera che preferisco) non sono assolutamente (parlo per la mia personalissima esperienza) presi in considerazione dal mondo della scuola e della formazione.
.....ecco ...è proprio questo il punto, la scuola si sta inesorabilmente dimenticando di troppe cose

Introo ha scritto:Grazie anche a Rodolfo II per aver ricordato una delle canzoni più belle e toccanti del buon Francesco...
e non avevo dubbi che prima di me lo potesse notare qualcuno a caso

Ballata delle madri

Mi domando che madri avete avuto.
Se ora vi vedessero al lavoro
in un mondo a loro sconosciuto,
presi in un giro mai compiuto
d'esperienze così diverse dalle loro,
che sguardo avrebbero negli occhi?
Se fossero lì, mentre voi scrivete
il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
o lo passate, a redattori rotti
a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

Madri vili, con nel viso il timore
antico, quello che come un male
deforma i lineamenti in un biancore
che li annebbia, li allontana dal cuore,
li chiude nel vecchio rifiuto morale.
Madri vili, poverine, preoccupate
che i figli conoscano la viltà
per chiedere un posto, per essere pratici,
per non offendere anime privilegiate,
per difendersi da ogni pietà.

Madri mediocri, che hanno imparato
con umiltà di bambine, di noi,
un unico, nudo significato,
con anime in cui il mondo è dannato
a non dare né dolore né gioia.
Madri mediocri, che non hanno avuto
per voi mai una parola d'amore,
se non d'un amore sordidamente muto
di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
impotenti ai reali richiami del cuore.

Madri servili, abituate da secoli
a chinare senza amore la testa,
a trasmettere al loro feto
l'antico, vergognoso segreto
d'accontentarsi dei resti della festa.
Madri servili, che vi hanno insegnato
come il servo può essere felice
odiando chi è, come lui, legato,
come può essere, tradendo, beato,
e sicuro, facendo ciò che non dice.

Madri feroci, intente a difendere
quel poco che, borghesi, possiedono,
la normalità e lo stipendio,
quasi con rabbia di chi si vendichi
o sia stretto da un assurdo assedio.
Madri feroci, che vi hanno detto:
Sopravvivete! Pensate a voi!
Non provate mai pietà o rispetto
per nessuno, covate nel petto
la vostra integrità di avvoltoi!

Ecco, vili, mediocri, servi,
feroci, le vostre povere madri!
Che non hanno vergogna a sapervi
- nel vostro odio - addirittura superbi,
se non è questa che una valle di lacrime.
E' così che vi appartiene questo mondo:
fatti fratelli nelle opposte passioni,
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
a essere diversi: a rispondere
del selvaggio dolore di esser uomini
.
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sono quello che leggo

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Almost blue flirting with this disaster became me(Elvis Costello)
johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

Parole di altri tempi, che mi tornano in mente di fronte all'entusiasmo della giovane ex-nazista, la forte e dura giovane psicologa Sophie Scholl: «Se tutti i giovani comunisti si tagliassero i capelli cadrebbe la maschera ai giovani fascisti» (Pasolini, "Scritti corsari")

Un Pasolini adorabile, quello dell'invito a "pregare, proteggere, conservare". A destra dei conservatori. Cultore di quella sorta di Onore che ho ritrovato negli "astratti furori" e nei "nuovi doveri" di un Vittorini fascista-di-sinistra, nelle figure lineari della Rosa Bianca del recente film: istanza sociale che diventa nell'intimo alto impulso etico, prossimo ai limiti del lirismo.

Si esprime anche contro l'aborto insieme ai Cattolici, conservatore dei valori contadini. :eyes:

La libertà sessuale è diventata "una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un'ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore". (ancora in "Scritti Corsari")

Forse Pasolini, come Vittorini, come la Rosa Bianca, trovano la loro grandezza nel gioco di sospendersi e accordare una fiducia profonda "all'altra parte" al punto da lasciarsene - quasi ? - ammazzare.

Acume genuino o solo un "gioco": accumulare punti di "rinuncia-a-se-stessi" fino a poterli scambiare con un tornaconto ? Mio padre giocava a dama in uno strano modo: prima costringeva l'avversario a mangiare una serie di pezzi, annullandone l'iniziativa, e infine chiudeva la partita in tre mosse. Una versione più velenosa del Matto del Barbiere negli scacchi.

Una fiducia che consente di arrivare tra giuntura e giuntura. Una sorta di acume pagano, di stregoneria intellettuale che la TV con le sue grossolante semplificazioni ostacola. Un lavoro utile o dannoso ?

Pasolini esperiva una innaturale repressione degli impulsi di controllo ? Viveva un impulso-thanatos distorto ?

(cfr. Pasolini: pedagogia erotica)

Berne nel suo "Ciao... e poi?" chiede al lettore che epitaffio vorrebbe ricevere. Pasolini visse semplicemente con un epitaffio sulla maglietta o fu profondo e genuino ? Pasolini era un vincente o un perdente ? O ha lavorato per demolire questa domanda ? Saluto sorellina Yubi circondato da questo fiotto di domande nel suo stile.
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parolina
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Messaggio da parolina »

Forse Pasolini, come Vittorini, come la Rosa Bianca, trovano la loro grandezza nel gioco di sospendersi e accordare una fiducia profonda "all'altra parte" al punto da lasciarsene - quasi ? - ammazzare.
Si è detto tanto, intorno al trentennale della morte di Pasolini, a proposito del suo "istinto a morire". Dei presagi di cui avrebbe disseminato la sua opera, del ruolo centrale della morte come "montaggio definitivo" di una vita (vedi Empirismo Eretico), del fatto che in qualche modo se la sarebbe andata a cercare, la sua morte - quella lì, proprio quella per mano del ragazzo di vita ( o del fascista di turno, che sia vera una cosa o l'altra in realtà non fa differenza, e adesso vi spiego perchè).

Non fa differenza perché sia il fascista, sia il ragazzo di vita, sono mondi distanti dal Pasolini per nascita umile ma "piccoloborghese" se vogliamo, i mondi che lui ha ritenuto fosse necessario conoscere, esplorare, vivere, pur conoscendo e sopportando il disprezzo che entrambi i mondi avrebbero dimostrato per il frocio, l'incomprensione che avrebbero avuto nei confronti del poeta, la sordità che avrebbero manifestato nei confronti della voce dell'intellettuale.

Secondo me il messaggio di tutto Pasolini è questa continua ricerca di relazione, di contatto: questo affogarsi nel mondo, pur sapendo che il mondo ti rifiuta, questo sforzarsi continuamente di calare nei panni dell'altro, di cercare le affinità nelle distanze, l'anelito a trovare qualcosa di comune pur senza negare e senza fingere di poter cancellare le differenze. La ricerca continua di capire: capire e farsi capire, a costo nel suo caso della vita. Il tutto non in un ottica consolante nè buonista nè consolatoria. Vai a esplorare i suoi libri, i suoi film: troverai espresso in maniera chiara ed evidente tutto ciò che di anche brutto, violento, crudele, insensato c'è nel mondo non borghese. Non borghese è colui che conosce il brutto, il violento, l'insensato, eppure si sforza di trovare e amare il bello, il delicato, il senso ovunque. E se non lo trova (vedi la poesia che ho postato io) cerca comunque di additare qualcosa, un terreno terzo, un terreno neutro su cui incontrarsi.
Sperando sempre di trovare qualcuno cui passare il pesante zaino del confronto.

Non so se è uno sproloquio, sto scrivendo di getto. Se lo è, sorry :D
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
(Giorgio Gaber)
+++
La speranza ha due splendidi figli: sdegno e coraggio. Sdegno per le cose come sono e coraggio per cambiarle.
johnnyfichte
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Messaggio da johnnyfichte »

/SPROLOQUIO ON
Parolina ha scritto:continua ricerca di relazione, di contatto
"L'unica salvezza per colui che soffre a causa dell'esistenza è quella di non soffrire più per la propria esistenza. Come potrà ottenerla? Con la rapida morte o con un lungo amore"

F. Metzsche, Frammenti postumi 1882-1884, tr. it., Milano, Adelphi, 1982, vol. VII, tomo 1°, p. 195.

(Citato da Delia Duccoli di Analisi Dinamiche di Relazione, una studiosa che si occupa"apprendimento nell'adulto")


La "ricerca di relazione" è una delle caratteristiche della spinta dell'Eros di Freud: questo ha un ruolo fondamentale nell'apprendimento. Il pedagogo Pasolini se ne serve a piene mani, ma riceve solo uno sbrigativo appellativo di "frocio". Stupisca poco la difficoltà di apprendere se si ignora il ruolo dell'eros quando si incontra la novità incognita. Oggi i popoli che accogliamo come immigrati sono svestiti di eros e sbrigativamente etichettati. Questo atteggiamento condurrà presto ad un ritardo di comprensione e di apprendimento della novità e potenzialmente può dannare la nostra società all'invecchiamento e alla demenza "calderoliana". Non il triste "controllare" (thanatos) ma il gioioso "amare" (eros) conduce all'apprendimento rapido e profondo.

Vorrei un Pasolini al governo del Paese, nella speranza di avere ancora un futuro per il Paese anche oltre le novità inevitabili. :heartkiss:
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