"Come mai Tolkien in Italia viene associato alla Destra?"
"La risposta piu` semplice consiglierebbe di ricorrere ad un vecchio principio della fisica classica: chi non ha spazi tende a cercarseli dove qualcun altro e` disponibile a lasciarli.
Volendo invece cercare una risposta articolata a una domanda che tante controversie continua a suscitare, dobbiamo ritornare per un momento agli anni '70. Fu infatti in quella decade che "Il Signore degli Anelli" giunse in Italia. All'epoca la cultura ufficiale era pressoche` monopolizzata dal Pensiero Marxista, ovunque circolassero delle idee era di moda un gergo sinistrese di stretta osservanza e il clima politico era decisamente avvelenato: al punto che lo slogan piu` in voga nelle assemblee scolastiche in quel triste periodo noto come "gli anni di piombo" era "ne` con lo Stato, ne` con le BR".
In quel periodo non c'era scampo: tutto DOVEVA essere di Destra o di Sinistra, e in tal senso emblematico era stato un magnifico soliloquio paradossale nel film "Maledetti vi amero`" di M.T. Giordana, in cui si sosteneva che la Doccia era "di sinistra e democratica", mentre il Bagno era "una roba da fasci"... chi timidamente tentava di sottrarsi a questa logica perversa era un piccolo-borghese meschinamente dedito ai propri interessi privati e quindi, coerentemente alla logica dominante, di per se` reazionario e cripto-fascista. Cioe`: non semplicemente di destra, ma proprio fascista!
Bene: in questo quadro ambientale ecco che piomba sul mercato italiano una storia di un mondo radicalmente "altro" popolato da elfi, draghi, nani, anelli magici e alberi che camminano; come poteva essere accolto dall'Intellighenzia dominante? Male, ovviamente: per il fatto in se` che trascurasse le realta` contingenti del quotidiano, che si sottraesse all'analisi del Materialismo Dialettico e che lasciasse affiorare qua e la` metafore esistenziali che, al di la` delle sfumature, certamente non facevano presagire la Dittatura del Proletariato e l'Inevitabile Trionfo della Classe Operaia, romanzo ed autore erano in gravissimo sospetto di eresia borghese e reazionaria!
Ad aggravare il tutto giunsero due elementi decisivi per la Scomunica: il fatto che a pubblicarlo in Italia fosse Rusconi e per giunta con la prefazione di Elemire Zolla, rispettivamente editore ed intellettuale da tempo bollati come Fascisti. Da cui l'inevitabile anatema.
Ufficialmente bollato ISDA e Tolkien come Fascisti, gli almirantini del MSI, perennemente alla ricerca di un'avallo culturale per le loro azioni, ci andarono a nozze: e fu cosi` che sul finire degli anni '70 cominciarono a spuntare i "Campi Hobbit", descritti in seguito come happening di animazione estiva o come luoghi di addestramento alla guerriglia urbana (a seconda della parte politica interessata), che inalberavano la bandiera del Fronte della Gioventu`, Ordine Nuovo ed altre aggregazioni poco raccomandabili.
Fu quindi una sorta di "appropriazione indebita", qualcosa di simile a quanto avevano gia` fatto, su scala molto piu` vasta, i Nazisti con Wagner negli anni '30 e '40. Solo che, nel caso di Tolkien, l'appropriazione fu resa possibile da snobismo, ignoranza e chiusura ideologica di altri.
Per cui, riassumendo: schematismo ideologico, pressappochismo culturale, volonta` di "appropriazione culturale" da parte di gentaglia senza scrupoli hanno fatto si` che Tolkien fosse bollato come Fascista, e oggi addirittura come Naziskin: lui, che aveva odiato i Nazisti come ogni Inglese trovatosi sotto i bombardamenti tedeschi del '40-'41 e, per giunta, con un figlio sotto le armi!


Questi sono i paradossi occorsi a un autore al quale gli schematismi culturali e gli steccati ideologici sono sempre andati stretti: Tolkien e` stato un Cattolico di stretta osservanza in terra anglicana, quindi con tutti i complessi di chi vive la sindrome della fortezza assediata: ma non ha mai avuto a che fare con degenerazioni razziste e ideologie devianti. Tolkien ha sempre volato molto piu` alto dei suoi detrattori: e anche, per quanto ci possa dispiacere constatarlo, di molti tra i suoi fans."