RadioFandango 2004
La copertina

Ah vi avverto subito che faccio un mix di recensioni prendendo le parti che mi piacciono
Sorella Sconfitta è un'opera di bellezza straordinaria, dove si possono cogliere, come in passato, se non addirittura più intensamente, il talento e la genialità di un chitarrista come Massimo Zamboni.
Massimo Zamboni dopo anni di “oblio ”non ce l'ha fatta più. Ha lasciato i libri, ha lasciato le colonne sonore, ha smesso di suonare con i RadioDervish e ha finalmente creato Sorella Sconfitta.
"Sorella Sconfitta" raccoglie naturalmente e con grazia (molto di più di quanto non facciano i P.G.R.) l'eredità pesante di un gruppo come i C.S.I.: dopo averlo ascoltato si capisce quanto di Massimo Zamboni ci fosse nel gruppo; le sue chitarre erano il vero corpo musicale che reggeva l'indescrivibile voce di Giovanni Lindo Ferretti e anche in questo lavoro creano brani musicalmente impeccabili e stupendi, che ricreano nella mente emozioni amate e che colorano l'aria di atmosfere avvolgenti.
Aperto e chiuso dal sipario strumentale di Santa Maria Elettrica (dove la chitarra è una vena in cui scorre linfa indolenzita), il programma oscilla attorno ad un senso di rabbiosa afflizione, giocando a contrapporre l’intimo e l’universale, l’etereo e il viscerale.
Abbiamo ascoltato il disco e ci siamo accorti che Nada, si proprio quella Nada, canta con la voce più nera e graffiante che si potesse desiderare Miccia Prende Fuoco; abbiamo ascoltato ancora e ci siamo resi conto che Lalli accompagna con la profondità, attribuita solo a Marianne Faithfull, la densità del testo di Sorella Sconfitta e che le altre due ancora giovani voci riuscivano a seguire, col ritmo implacabile delle voci e del suono, l'onda delle chitarre distorte e deliranti della vera, unica ed incontestabile eredità musicale dei CSI.

A queste si aggiunge il soprano Marina Parente, con il quale Zamboni riesce a costruire e sperimentare alcuni curiosi e interessantissimi accostamenti tra il rock e la musica colta ("Ultimo Volo America" e "Dolorama").
I testi sono figli naturali del libro “Emilia Parabolica”, secondo romanzo di Zamboni edito dalla fandango Libri
la pioggia che scende giù / che riga le vetrine piene / che rende i nostri volti inutili / non conta niente ormai / non conta niente ormai
Insomma, "Sorella Sconfitta" è un'ottima opera prima, perché è un disco rock piacevole, particolare, che sperimenta e azzarda, ma non scantona, non annoia e a volte conquista. È questo quello che chiedo a un disco.
Tracklist













Link ai Testi
Linka a una Recensione molto carina