Mi è arrivata tramite mail la comunicazione di una manifestazione che si terrà a Torino, la riporto qui, allegando anche una parte di un'articolo che spiega cosa s'intende per xenotrapianti e quanto essi siano dannosi per l'uomo!
Manifestazione nazionale contro gli xenotrapianti :
Sabato 12 aprile 20 ,ore 15.00 Torino, Galleria S. Federico 54
Perché a Torino, in Galleria S. Federico? Perché lì si trova la sede del Consorzio Biogest, che sta costruendo ad Aglié (Torino) allevamenti di maiali (transgenici e non) e laboratori per esperimenti sulle valvole cardiache e sugli xenotrapianti. Nell'ambito del Progetto Biogest sono previste ricerche su trapianti da maiale a primate non umano e anche da topo a primate non umano.
Tratto da un articolo uscito su "Terra Selvaggia"
Suini e scimmie manipolati geneticamente per "assomigliare di più" all'uomo sono pronti per diventare donatori d'organi (principalmente si parla del fegato) da utilizzare in trapianti interspecie (da animale all'uomo) comunemente definiti Xenotrapianti.
Con l'avvento dell'ingegneria genetica si sta cercando di creare animali che, possedendo geni umani, possano ingannare il sistema immunitario del paziente e di fargli quindi "accettare" l'organo animale geneticamente manipolato.
La maggior parte degli scienziati, sostenendo che non si può fermare il progresso scientifico e che tutto è sotto controllo, trascurano volutamente di elencare i rischi connessi:
1. il trapianto di organi animali nell'uomo permette a malattie infettive e virus di saltare le comuni barriere difensive umane come la pelle o il tratto gastrointenstinale.
2. Molti virus, innocui come il raffreddore o letali come Ebola, possono trasmettersi per via aerea.
3. Un virus animale trapiantato può mutare e dare vita a una epidemia globale potenzialmente mortale.
4. Virus che sono innocui nelle specie che naturalmente li ospitano possono essere altamente pericolosi per una specie diversa. Per esempio l'herpes dei Macachi è innocua per le scimmie ma mortale per l'uomo, il SIV delle scimmie ha dato probabilmente vita all'HIV, gli SV40 hanno creato cancri al cervello, ai polmoni e alle ossa.
5. Non è possibile controllare virus che non sono ancora conosciuti.
6. Virus pericolosi possono rimanere "dormienti" per mesi o per anni dando vita, di conseguenza, a epidemie di cui diventa impossibile rintracciare l'origine.
7. In teoria gli xenotrapianti dovrebbero essere effettuati su animali liberi da germi; ma non è possibile ottenere animali che siano completamente e totalmente liberi da parassiti e da virus endogeni. Inoltre, animali manipolati geneticamente sono più suscettibili all'attacco di malattie in quanto hanno delle difese immunitarie più deboli.
Sono necessarie inoltre due considerazioni finali: la prima è che uno xenotrapianto, e la collegata potenziale trasmissione di virus, avviene su un paziente che ha le difese immunitarie azzerate (per evitare il rigetto) ed è quindi impossibilitato a difendersi. Un paziente che subisce un trapianto è per così dire il "sogno" di ogni agente patogeno perché viene a trovarsi in un ambiente dove il sistema immunitario è stato deliberatamente annullato per evitare il rigetto.
La seconda è di ordine etico e riguarda la mobilità delle cellule all'interno dell'organismo. Quando rari scienziati manifestarono la paura che cellule animali potessero diffondersi nell'organismo umano, la maggior parte degli scienziati affermò l'impossibilità assoluta che questo potesse avvenire. Ad esempio, le cellule del fegato di maiale "ovviamente" rimangono nel fegato e non si diffondono nell'organismo umano.
Tutto sotto controllo.
Il chirurgo Thomas Starzl, della Università di Pittsburgh, USA, uno dei pionieri dello xenotrapianto verifica, con l'autopsia del suo primo paziente-cavia (sopravvissuto per 70 giorni di atroci sofferenze dovute ad intossicazione settica, esofagite, viremia, emorragia nella cavità pleurica, collasso cardio-circolatorio, arresto delle funzioni dei reni e del fegato, ostruzione biliare ed infine emorragia interna), che in qualsiasi xenotrapianto di successo (per Starzl il trapianto appena citato era stato di successo) avviene in qualche modo una "migrazione delle cellule" con una veloce diffusione attraverso il flusso sanguigno. Il paziente citato, cui era stato trapiantato il fegato di un babbuino, aveva le cellule del babbuino insediate nella pelle, nel cuore, nel naso ed in molti altri organi.
Ma il progresso scientifico non si può fermare e un'altra squadra di ricercatori, diretta da David Sachs (Biotransplants, Massachussets, USA), suggerisce, per un migliore successo dell'operazione, di trapiantare anche il midollo osseo dell'animale donatore. In tale modo si otterrebbe un paziente più "ibrido", che potrebbe avere maggiori possibilità di ripresa.
Parte dell'opinione pubblica si chiede se, questa diffusione di cellule non possa portare a qualche squilibrio della personalità. La maggior parte degli scienziati afferma l'impossibilità assoluta che questo possa avvenire, la ritiene una tesi completamente assurda, sostenendo che la memoria e il comportamento non possono essere trasmessi in questo modo.
Dice la Novartis, che sta investendo grandi capitali negli xenotrapianti: "Se non vi saranno difficoltà nel rifornimento, si prevede che il numero annuo di trapianti cresca di 10 volte entro il 2010".
Il numero di trapianti di rene passerebbe, entro il 2010, da 3.000 a 110.000, quello di polmone da 1.200 a 30.000 e quello cuore-polmone da 150 a 20.000. Per soddisfare la domanda occorrerebbero 320 allevamenti di maiali al costo di 650 milioni di dollari. Presumendo che nel giro di qualche anno il costo di ogni xenotrapianto possa essere di 10.000 dollari, si prevede che nel 2010 l'introito annuale da organi di animali possa aggirarsi intorno ai 5 miliardi di dollari.
La situazione in Italia non è ancora molto sviluppata ma è già preoccupante. Vi è un solo centro autorizzato agli xenotrapianti, da maiali a macachi, presso l'università di Padova; un secondo filone di ricerca che riunisce diverse università ed è capitanato da Maria Luisa Lavitrano, effettua esperimenti di manipolazione genetica di maiali, per xenotrapianti ma non solo; un terzo centro, di allevamento e di ricerca, è in costruzione ad Agliè, in Piemonte. Esaminiamo più in dettaglio queste tre realtà, per capire cosa stanno facendo: con la vita degli animali, e coi nostri soldi.
All’ Università di Padova, equipe del prof. Ermanno Ancona
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche
Vengono utilizzati organi di maiali transgenici, allevati a Cambridge, nei tristemente noti laboratori della Imutran, società controllata dalla multinazionale Novartis. E' da qui che sono usciti, pochi anni fa, i "Diari della disperazione", agghiacciante testimonianza delle condizioni degli animali nei laboratori di sperimentazione per xenotrapianti di questa società. I destinatari degli organi di maiale, all'università di Padova, sono dei macachi allevati al CNR di Roma.
Il progetto padovano nasce nel 1995, grazie a contributi pubblici, della Regione Veneto, e privati, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, e vede la partecipazione dell'Università e dell'Azienda ospedaliera di Padova nonché di una Fondazione per l'incremento dei trapianti d'organo, riuniti nel Consorzio per la ricerca sui trapianti, interessato alle ricadute economiche del progetto e presieduto dall'industriale Pilade Riello. Nel 1998 viene data notizia sulla stampa locale della costituzione del Consorzio, che opera in collaborazione con un gruppo di ricerca di Cambridge, finanziato dalla Novartis.
Nel febbraio del 2002, il laboratorio di Padova ha annunciato la "grande notizia": dopo 8 tentativi di trapianto di rene da maiale a primate non umano, si è arrivati al record. Un macaco è vissuto più di 85 giorni col rene di un maiale: la più lunga sopravvivenza mai registrata al mondo. Già dopo quegli 85 giorni, però, si iniziava a vedere "un certo danno renale". Superato il novantesimo giorno di sopravvivenza, sono intervenuti i veterinari che seguivano l'esperimento a porre fine alle sue strazianti sofferenze. E questo viene considerato un "successo". In tutto il mondo, sono stati realizzati circa 2000 xenotrapianti, con solo una cinquantina di animali che hanno superato i due mesi di sopravvivenza, e sempre e comunque tra sofferenze atroci.
Lo stesso prof. Ancona, a proposito della manipolazione genetica dei maiali, dichiara: "Si tratta di interventi molto delicati, la cui percentuale di successo è molto bassa. Se su cinquecento tentativi se ne ottiene uno buono, che supera il rigetto e permette la sopravvivenza, conviene di certo clonarlo. Questo è il vantaggio: si garantirebbe il mantenimento inalterato del miglioramento, ottenuto attraverso un processo lungo e laborioso. La direzione futura è senz'altro questa."
Il resto dell'articolo lo trovate su http://www.novivisezione.org/info/xeno_ ... o_2003.htm
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La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta
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Blog: ~ Il Tempo delle Farfalle ~
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Sara' un po' troppo fantascientifica come idea (d'altra parte, parecchi progressi tecnologici pigliano ampio spunto proprio dalla fantascienza), ma perche' invece di adattare gli organi di TOPI non imparano a costruirli ex-novo? Questa sarebbe evoluzione, potrebbero venir fuori organi "piu' perfetti" di quelli che abbiamo gia'...
Ci vorra' piu' tempo? Ma noi sappiamo aspettare...
Ci vorra' piu' tempo? Ma noi sappiamo aspettare...
No, JJ, non e' fantascientifica, e' cio' che stiamo facendo.JJFlash ha scritto:Sara' un po' troppo fantascientifica come idea ...
Ci vorra' piu' tempo? Ma noi sappiamo aspettare...
In realta' il problema riportato da Shasa non e' piu' cosi' pressante, proprio per il rischio (citato nell'articolo) di retrovirus (cioe' di virus innocui per la specie animale ospite ma attivi per l'uomo), per cui la ricerca sugli xenobiotici ha rallentato un bel po'.
La difficolta' fondamentale nello sviluppo di organi bioartificiali da cellule umane e' che non puoi utilizzare cellule umane primarie per sperimentazione (in altri termini non puoi andare da un tizio e dirgli:"Scusa, mi dai un pezzettino di fegato che mi serve per fare ricerca..."), si devono cellule di altro tipo (le cosiddette linee cellulari), pero' da quando la ricerca si e' orientata verso l'uso di cellule staminali le prospettive sono un po' meno "futuribili". In ogni caso, le linee di finanziamento del ministero negli ultimi due anni sono passate in maniera massiccia dallo sviluppo di organismi xenobiotici allo sviluppo di organi bioartificiali basati su cellule umane.
-gioRgio-
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
"ma non e' detto che tu sarai in condizioni migliori" (gRg)
"Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico." (proverbio cinese)
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