Ho un dubbio post-Ferragosto e vorrei sentire il vostro parere. Lo espongo in due parole:
Sono paranoica io, oppure anche a voi capita di piantare il libro a metà quando vi imbattete in una pessima traduzione?
Okay, okay, i libri andrebbero letti in lingua, ma non sempre si trovano e poi è più costoso procurarsi le edizioni originali. E così ci si deve affidare per lo più alle edizioni italiane rischiando le cattive traduzioni.
Per me le traduzioni arraffazzonate, scolastiche, sono un incubo soprattutto se l'autore è uno dei miei preferiti.
In questi giorni di festa mi ero seppellita sotto diversi libri fra cui LA DONNA DA MANGIARE (Ediz. Corbaccio) della Atwood, un'autrice che adoro. Beh, ci credereste? Proprio questo romanzo mi ha rovinato il Ferragosto.
Non so cosa sia successo in casa editrice e perché abbiano immesso sul mercato un lavoro non revisionato, imparaticcio, ma per me è stata una sciagura. La traduzione sembra fatta a più mani perché alcune pagine scorrono e sono piacevoli mentre altre (la maggior parte, ahimè) sono piene di errori di sintassi e grammatica, scelte assurde di vocaboli, mancanza totale di senso del ritmo, nessuna fluidità, battute completamente rovinate.
Amo la Atwood ma non credo che riuscirò a finire il romanzo e comunque mi segnerò il nome del traduttore e non comprerò mai più libri che siano passati per le sue mani.
Voi, quando vi imbattete in qualcosa del genere che fate? Proseguite comunque nella lettura o vi arrendete?
E mi piacerebbe anche avere una lista di pessime traduzioni capitate fra le vostre mani.
Ciao da Lisa


