Provo a mettere giù due o tre concetti sparsi.
Intanto posso dire che sposo in toto quello che ha detto Campalla.
E' innegabile che almeno in Italia tanta della vitalità del bookcrossing sia legata alla vita comunitaria, virtuale o reale.
E almeno nella mia precedente esperienza pre-Roma, ho avuto la sensazione che sia stata proprio l'assenza di una 'vita sociale', o quantomeno di un riscontro, a far desistere tante persone dal continuare.
Sul dentro e sul fuori.
Io conosco varie persone che fanno bc anche senza frequentare né forum né ml né bc.com.
Così come lo facevo io prima di conoscere il forum o l'esistenza di altri bookcrossers.
La stessa cosa ricopre importanze diverse nella vita di persone diverse.
Esempio. Tra le varie cose che suscitano la mia curiosità, c'é la questione dei diritti animali.
Questo non vuol dire che frequenti forum, ml, gruppi animalisti, ciononostante, mi interessa, e molto.
Allo stesso modo penso ci siano persone che praticano il bc senza sentire la necessità di frequentare il forum, fare vita sociale, ecc ecc. eppure continuano a liberare libri.
Non lo so se ci siamo adagiati, c'é anche da dire che secondo me non é che se per un paio di mesi non viene organizzato niente di spettacolare ci stiamo adagiando. Non é che se non c'é una Terni o una Sapienza ogni mese c'é qualcosa che non va.
Me ne frega ancora qualcosa del BC oltre ad averci dentro amici e ragazzo?
Abbastanza da ritenerlo un fenomeno sufficientemente interessante da farci una tesi di laurea.
Abbastanza da spiegare alle persone di cosa si tratta, abbastanza da prestare libri registrari su bc.com a persone non bc,che magari si iscriveranno per fare un piacere a me ma poi se gli interessa davvero continueranno.
Ma non voglio che diventi un'associazione, un'istituzione, o una macchina per eventi.
Mi va bene che continui a liberare libri chi condivide l'idea di fondo, e che chi magari si é iscritto solo per cercarcisi una ragazza se ne vada dopo averla trovata. (o che se ne vada perché non l'ha trovata, dipende)
Non mi sono mai tirata indietro le volte che c'é stato da organizzare qualcosa nel mio raggio d'azione, lo sa bene Akela che ogni tanto si trova una mail in cui gli espongo la mia ultima delirante idea di liberazione ad effetto o coinvolgimento collettivo.
Però non mi piace nemmeno il modo di proporsi 'invasivo'.
Non farò mai l'operatrice di telemarketing del bookcrossing.

Meglio il guerriglia marketing
E poi anche altre cose, ma mi fermo qui sennò diventa un papiro.
ah no giusto l'ultimissima cosa: a proposito di risorse interne ed esterne, anche solo a titotlo di curiosità potrebbe essere interessante dare un cenno di vita a claudade, al tipo dei 10.000 libri a salerno, a quelli di dilagano libri e a tutte queste figure fantasmatiche che gravitano sul forum per la durata dell'iniziativa.
E' interessante sapere che destino abbiano avuto queste iniziative, e chissà che non ne venga fuori qualcosa di interessante per il futuro.