Care amiche e amici,
>
> dopo tanta fatica ce l'abbiamo fatta !
> Domenica prossima 13 novembre ci sarà una manifestazione per la salvezza
> del Bosco di Gioia, dei giardini di via Confalonieri, della stecca degli
> artigiani e del quartiere Isola indetta dai comitati del quartiere, a cui
> aderiscono gli amici di Beppe Grillo. Rocco Tanica ha assicurato la sua
> partecipazione.
>
> Il corteo partirà alle 11 da Piazza Minniti, passerà per i giardini di via
> Confalonieri e girerà intorno al Bosco di Gioia per finire alla Stecca
> degli Artigiani.
> Piazza Minniti si raggiunge con la MM 2 fermata di Stazione Garibaldi
> uscendo verso via Pepe e percorrendo via Borsieri.
> Potete trovare la cartina, il volantino, le ragioni della protesta, foto e
> progetti sul sito www.msacerdoti.it/notizie.htm#09/11/05
> Vi aspetto numerosi con striscioni e cartelli.
> Con la manifestazione vogliamo dare anche un segnale a livello di Milano
> per la difesa del verde contro lo smog e il cemento.
> Nello stesso giorno ci saranno varie manifestazioni su questo tema in
> città, sia la mattina che il pomeriggio.
> Sarà una festa con banda e palloncini, portate i vostri bambini. Ci
> fermeremo lungo il percorso e spiegheremo la situazione.
> C'è anche un mercatino biologico nei giardini di via Confalonieri per fare
> i vostri acquisti ecologici.
> Domenica non si gira in auto, potete venire anche in bicicletta, e
> speriamo che il tempo sia buono, Repubblica prevede sole con temperatura
> tra gli 11 e i 14 gradi.
> Vi aspetto numerosi, fate girare questo messaggio.
> A domenica
>
> Michele Sacerdoti
> tel. 335-6407625
> mailto:m.sacerdoti@tiscali.it
> www.msacerdoti.it
Manifestazione per il Bosco di Gioia
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Manifestazione per il Bosco di Gioia
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Tempo fa vi linkaile informazioni per andare al concertone Pro-BoscoDiGioia con Elio e le Storie Tese + Bisio + ospiti vari.
I pochi soldi e la lontananza mi hanno impedito di partecipare e sono lo stesso identico motivo per cui non parteciperò neppure questa volta.
Boscodigioia.it
saluti
P
I pochi soldi e la lontananza mi hanno impedito di partecipare e sono lo stesso identico motivo per cui non parteciperò neppure questa volta.
Ne ha parlato anche Beppegrillo.it, speravo tanto che questi interventi riuscissero a cambiare qualcosa...e invece sembra proprio di no.Rocco Tanica in [url=http://www.corriere.it/dynvm/dyn/vivimilano/edicola/dorsi/2005/10/27/cronaca%20milano/09_INTERVENTI.shtml]ViviMilano del Corriere[/url] ha scritto:Bosco in Gioia, non sacrificare il verde al cemento La Regione Lombardia, come mostra l'intervento dell'assessore Romano Colozzi pubblicato ieri dal Corriere della Sera, non si capacita del disgusto provocato da un progetto che sventra un quartiere antico, l'Isola, mortificando volontà e proposte di abitanti e comitati. Finge di non sapere che il Bosco di Gioia, fino al Duemila destinato a verde pubblico, è una risorsa sottratta alla comunità in violazione delle norme stabilite da chi lo donò a Milano, sorvola sul fatto che il bosco contiene, oltre ad almeno 100 piante sanissime, alberi monumentali e pregiati che si pretende di «salvaguardare» abbattendoli, o trasferendoli con procedure che ne provocano la morte in 8 casi su 10. Perché gli amministratori barattano verde prezioso, che già esiste, con un verde fasullo da tangenziale che non può mettere radici in quanto collocato sopra parcheggi sotterranei, aiuole-latrina o giardini pensili? Perché favoleggiano di «benefici al traffico» e intanto preparano un'arteria stradale che frantuma l'Isola (e i giardini di via Confalonieri) riducendola a camera a gas? Quale «sviluppo» può derivare dalla cancellazione dei luoghi e della memoria? Perché non vengono ragionevolmente ridotte volumetrie-mostro per far convivere innovazione e patrimonio esistente? Si è mobilitato pure un genovese, Beppe Grillo, parlandone nel suo blog e provocando un diluvio di email di migliaia di persone, oltre alle 16 mila che già hanno firmato salvare il Bosco. I soli che fingono di non sentire rimangono barricati in Regione e a Palazzo Marino.
Rocco Tanica (comitato Giardino in Gioia)
Boscodigioia.it
saluti
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Pelodia
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E alla fine.. alla fine quando la politica deve vincere a tutti i costi va a finire che lo si prende in culo.
che tristezzaRocco Tanica, nel [url=http://boscodigioia.splinder.com/]blog di bosco di gioia[/url], ha scritto: FATTO L'INGANNO, TROVATA LA LEGGE
Con le consuete modalità ladresche di questo genere di eventi (cioè attendendo che il maggior numero possibile di persone sia in vacanza e non possa interferire) è iniziata la distruzione del Bosco di Gioia. Stamattina, 27 dicembre 2005, operai “specializzati” sono penetrati all’interno dell’area e hanno cominciato a sfoltire gli alberi per prepararli al taglio e al cosiddetto trasferimento.
Ho chiesto l’intervento della Polizia Locale affinché venisse fatta valere la disposizione della Soprintendenza che fino a pochi giorni fa tutelava il Bosco e il suo verde. Si è presentato il direttore dei lavori per conto della Regione Lombardia sostenendo che esiste una seconda disposizione, datata 20 dicembre 2005, in cui la Soprintendenza stessa rinuncia alla tutela e di fatto dà il via libera ai lavori. E’ fuori di dubbio che i demolitori agiscano nel pieno rispetto delle norme che essi stessi hanno stabilito per garantirsi impunità e ampio margine di manovra.
Fatto l’inganno trovata la legge. E’ un copione disgustoso a cui è impossibile abituarsi. Chiedo a tutte le persone che hanno a cuore le sorti del Bosco di Gioia di venire sul posto per rendersi conto con i propri occhi dell’ennesimo scempio annunciato. Un sentito grazie alla Regione Lombardia e al Comune di Milano per l’ennesima dimostrazione di cecità e sordità.
Bravissimi.
Bravi tutti.
Rocco Tanica
Pelodia
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vi risporto un po' di commenti.
sono amareggiatissimo.
non è la mia città.. ma ciò non toglie che non si fa così.
sono amareggiatissimo.
non è la mia città.. ma ciò non toglie che non si fa così.
Dario Fo ha scritto:All'Isola, invece dei Re Magi, sono arrivate le ruspe.
"Siamo all’Isola, un quartiere storico di Milano.
Un mese fa con Franca avevo partecipato ad una manifestazione del rione. C’erano un gruppo di ragazzi e ragazzine che camminavano in equilibrio su alti trampoli.
Il maestro clown era un mio caro amico del quartiere. C’era la Banda degli Ottoni che sparava musica allegra. Eravamo più di mille a manifestare contro il progetto del Comune e della Provincia che hanno in programma di trasformare tutta quella zona in un ammasso di palazzi e grattacieli, per l’ammontare di ben un milione di metri cubi di fabbricato.
Una decina di ragazzi del gruppo degli Amici di Beppe Grillo, a mo’ di uomini sandwich, portavano indosso enormi lettere che componevano parole di sarcasmo, rivolte agli ideatori di quel mostro in cemento: una specie di drago sparapanzato sul terreno, con tanto di volute a mo’ di serpente che avrebbero schiacciato definitivamente il Bosco di Gioia, una piccola foresta affollata da alberi centenari, alcuni di loro molto rari.
Qualche giorno fa si era tutti a un dibattito in un cinema-teatro della Gronda Nord, anche qui per bloccare il progetto di uno scempio urbanistico e stradale, quando Michele Sacerdoti, uno dei più decisi sostenitori della lotta contro il deturpamento dell’Isola, leggeva entusiasta un documento, risultato di un ricorso, che bloccava la determinazione del Comune perché tutto il Bosco di Gioia fosse abbattuto e si iniziasse la messa in opera del cantiere.
Un coro di grida e applausi salutò questa splendida notizia.
Ma ecco che due giorni dopo Natale, invece di piantare l’Albero dei doni, arrivano degli operai, mandati dal Comune, con l’ordine di abbattere ogni pianta. Ad accogliere i cittadini che accorrono sdegnati c’è un rappresentante del Comune che esibisce un nuovo documento che annulla il precedente: “Si può abbattere.” Punto e basta.
Gli operai cominciano a togliere arbusti e stoppie intorno alle radici. Fra poco i tronchi saranno segati alla base. Verrà eseguita una condanna a morte per duecento alberi: l’unica oasi rimasta in Milano se ne va.
Ma gli abitanti, trattenuti al di là del recinto di ferro, s’accumulano attoniti, increduli. Un vecchio grida: “Assassini!”. Lo stridente rumore delle seghe a motore inizia un coro davvero insopportabile. Come preceduto da un cigolio simile a un lamento, ecco che cade il primo grande albero. I rami si sfasciano al suolo.
Un gruppo di ragazzini tenta di entrare, scavalcando la staccionata. Vengono inseguiti e ricacciati indietro. Ecco: arriva in bicicletta Michele Sacerdoti, l’indomito difensore di quegli alberi. È un uomo di cinquant’anni, ma agile e svelto come un ragazzino. Dribbla gli inservienti e gli operai e con facilità inaudita s’arrampica sul più gigantesco albero: una enorme magnolia, ancor carica di foglie. Sparisce fra le fronde e riappare lassù. I “boscaioli” non sanno che fare. Il dirigente del Comune grida, invitando l’intruso scalatore a scendere, altrimenti dovranno abbattere l’albero con lui sopra. Sacerdoti risponde sghignazzando: “Fate pure. Io di qui non mi muovo. Dovete abbattere anche me.”
Adesso la neve vien giù sempre più fitta. Un gruppo di ragazzi intona “Tu scendi dalle stelle”. Tutti ridono, perfino i “boscaioli” che si riparano sotto la grande magnolia a fumarsi una sigaretta.
Lunga pausa.
Poi di lì a poco ricomincia l’insopportabile cigolio delle motoseghe e uno dietro l’altro altri alberi cadono a terra, sollevando nugoli di neve."
Pelodia
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Beppe Grillo ha scritto:Infaticabili, gli amministratori-dipendenti di Milano tagliano gli alberi anche durante le feste.
Gli alberi sono quelli del piccolo Bosco di Gioia, tra i pochi sopravvissuti in una città di cemento, che assomiglia sempre di più al suo Cimitero monumentale.
Gli alberi sono molesti, perdono le foglie, le bacche. Sporcano.
Impediscono i parcheggi e quando nevica possono perfino danneggiare le auto in sosta con la caduta di qualche ramo.
Gli alberi di Gioia sono anche peggio degli altri.
Sono una testimonianza del verde che c’era una volta a Milano. Una testimonianza ingombrante, imbarazzante per i dipendenti FormigoniAlbertiniPenati.
Meglio cementificarli con un bel palazzo della Regione Lombardia.
Questo proprio a Milano dove in ogni portone ci sono cartelli con uffici in vendita o in affitto, dove interi palazzi sono vuoti. Dove gli alberi sono una rarità e quelli che ci sono sono moribondi (una buona ragione per tagliarli).
Dove da Piazza del Duomo a Piazza Castello non c’è un cespuglio, un albero.
Il Bosco di Gioia è un patrimonio dei milanesi, di cemento non ne vogliono più.
Oggi al Bosco di Gioia c’è un presidio per impedire la scomparsa di questa piccola oasi, ci sono dei cittadini milanesi, Dario Fo, il gruppo di Meetup di Milano.
Un uomo è salito su un albero.
Io non ci sono. Sono bloccato a Genova dalla neve, ma è come se fossi lì.
Coraggio. Beppe Grillo.
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tenete da parte questa citazione e poi ne riparliamo a ottobre / novembreora non posso dire chi ha scritto:Vorrei suonare i bonghi
come se fossi in Africa,
sotto la quercia nana
in zona Porta Genova.
Sedicimila firme,
niente cibo per Rocco Tanica,
ma quel bosco l’hanno rasato
mentre la gente era via per il ponte.
Se ne sono battuti il cazzo
ora tirano su un palazzo.
Han distrutto il Bosco di Gioia
questi grandissimi figli di troia!

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