
Come i più sfortunati di voi sapranno già, ho lavorato all'ufficio stampa di questo film e di questa serata.Silvia Ferreri, l'autrice del documentario ha scritto:Il progetto nasce da una domanda: mi chiedevo come mai, sempre più spesso, sentivo le donne lamentarsi per soprusi e ingiustizie subite sul lavoro durante o dopo la maternità. Ho deciso di iniziare una ricerca e ho pubblicato annunci sui giornali per chiedere alle madri di scrivermi e di raccontarmi le loro storie.
La quantità di testimonianze ricevute mi ha fatto capire quanto il problema fosse esteso a un gran numero di donne, senza distinzione di provenienza o classe sociale.
Donne che vengono punite per aver avuto un figlio, donne a cui vengono tolte le mansioni di responsabilità, donne che vengono licenziate o, quando la legge non lo permette, vengono messe in condizioni tali da essere costrette a lasciare il proprio lavoro.
Intanto l’Italia è in allarme. Da anni è il paese con la più bassa natalità al mondo. Il numero medio di figli per donna è fermo a uno virgola due. Poco più di un figlio a testa.
Chi ha sfidato il sistema una volta, quasi mai ripete l’esperienza.”
Quindi non esprimerò giudizi sul valore artistico del documentario in sè.
Ma io credo che porti alla luce un problema importante, di cui è necessario che si cominci a parlare. Un problema che mi preoccupa sinceramente e che forse alcuni di voi hanno vissuto sulla propria pelle.
Quanti problemi deve affrontare oggi una famiglia che decide di mettere al mondo un figlio? Troppi, direi...
La proiezione del documentario è al Quattro Fontane e dura solo 50 minuti. L'ingresso è gratuito.
Volendo si può fuggire prima che sindacalisti e politici si azzuffino nel dibattito che segue.
Oppure si può decidere di rimanere a godersi dal vivo quella gran donna di Miriam Mafai

NON c'è buffet!!!

se giovedì sera non avete da fare, mi trovate lì.
