non vale roba già scritta?
minchia difficile....
allora, premetto che il mio io pessimista si scontra con l'ultima posta della cara Timoka... se deve essere
vera non può esserci
un legame forte, (di qualunque tipo, nn necessariamente l ammòòre) che sopravviva a tutto ciò che accade
poichè tutti i legami sono il risultato di accadimenti... (come sono sociologo...

)
tornando al romanzo ideale:
prenderei innanzitutto una bella lingua come l'italiano
poi metterei un personaggio dinamico-riflessivo alle prese con la quotidianità di un mondo iinventato. Una storia che percorra tutta la vita di costui attraverso lo sguardo delle persone che trova per la sua via... quindi tante storie che si concatenano a uno stesso anello che avanza nel tempo.
Poi ci vorrebbero colori e profumi... e anche un pizzico di buona cucina.
Lieto fine? non so... non ci metterei una fine... lo lascerei aperto...
ah e la carta... deve essere stampato su quella carta un po' vecchia tipo reciclata... con copertina morbida... il titolo deve corrispondere al terzo rigo del terzo capitolo tutto minuscolo e senza spazi.
Molti dialoghi e riflessioni... poca azione e tanta osservazione... ma osservazione di cose ininfluenti... così come percepiamo normalmente... trasognanti va bene... ma non false... (tipo a prima mattina l'odore del caffè o gli effetti di una sbornia....)
insomma un fallimento editoriale!
