anche io pensavo a una sorta di accordo, magari una raccolta di firme o qualcosa del genere...io poi sono disponibilissima ad "occuparmi" della sede di Alessandria...e magari di qualcuna di Milano, visto che una ce l'ho praticamente sotto casa
la mia stupenda metà ha buttato giù due righe che secondo me potrebbero andare bene (magari un po' riaggiustate se facciamo una cosa di gruppo), ve le copio qui sotto:
Egregio sig. Tal dei Tali,
Le scrivo per renderLa partecipe di un avvenimento capitatomi sabato 18 marzo nel vostro punto vendita di Alessandria, del quale sono un’affezionata cliente. Avanzando verso la cassa mi è caduto l’occhio su una pila di libri destinati al macero, fra cui spuntavano, oltre a libri di testo scolastici, anche romanzi, alcuni dei quali in lingua originale, per lo più in ottima condizione. Ho chiesto informazioni al personale sulla destinazione di quei libri e sulla eventuale possibilità di un ritiro di alcuni di essi, e mi è stata confermata la destinazione (immondizia) e negato assolutamente il prelievo di anche solo uno di essi. Ora, la domanda che mi pongo, e che si saranno poste altre persone è: per quale motivo una catena come “Il Libraccio”, che ha sempre dato un’immagine di sé come “difensore” della sacralità dei libri, che promuove il riutilizzo di essi e mira ad allontanare sempre di più la loro distruzione, arriva ad agire in modo totalmente opposto? Qual è il motivo per il quale quei libri devono necessariamente finire al macero, anziché tornare su qualche scaffale, o magari fare contenti dei bambini in qualche scuola? Sono un’amante dei libri, e non riesco a comprendere il motivo di questo spreco. Saprà anche Lei quanto vale ogni singolo volume, e La prego di spiegarmi il motivo della loro condanna, perché, come ho già detto, sinceramente non riesco a comprenderlo.
Le pongo cordiali saluti, e La ringrazio anticipatamente per la risposta.