Le tangenziali, queste sconosciute ...

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legs-weaver
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Le tangenziali, queste sconosciute ...

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IL TRAFFICO

A Milano il traffico è come il Duomo, Sant'Ambrogio, il Castello Sforzesco. Appartiene ai monumenti della città. E quindi - come e più del cenacolo di leonardo o della Pinacoteca di Brera - non solo va visto, visitato con tanto di guida turistica. Il traffico milanese va vissuto. va sperimentato.
Perchè non si può tornare nella propria città e raccontare agli amici di essere stati a Milano senza avere fatto un'esperienza di traffico, sebbene superficiale come può essere una visita di piacere. Gli amici penserebbero che avete visitato un altro posto, non certo Milano. Oppure che - se Milano doveva essere - che non avete visto neanche la Scala, l'Ippodromo, il Palazzo dell'Arte. In poche parole: perdereste di credibilità come turista.
Non tutti sanno che, al pari dei monumenti milanesissimi, protetti dalla Sovrintendenza alle Belle Arti, anche il traffico è tutelato dalle norme di conservazione del patrimonio artistico.
Paredere il traffico significherebbe tagliare mezza milanesità. Il comune meneghino ha già provveduto in proposito. Sua, infatti, la decisione di garantire una copertura di traffico non al di sotto della media delle metropoli internazionali.
Con questa intelligente decisione ha creato anche nuovi posti di lavoro. Assunti presso il Comune, una cinquantina di autisti gira in tangenziale in alcune precise ore del giorno. Sono quelle che le tabelle di marcia indicano come ore di punta. Aattraversano gli snodi nevralgici della città per assicurare una copertura di traffico.
Provate a immaginare cosa succederebbe se i milanesi dovessero attraversare la tangenziale senza fare la quotidiana coda di quaranta minuti. Penserebbero di avere sbagliato strada e comincerebbero a deviare, svoltando senza badare ai sensi di marcia. Si troverebbero nella corsia opposta con effetti devastanti per la sicurezza stradale: tamponamenti, scontri frontali e via di seguito.
Con questo sistema intelligente, il milanese viene accompagnato a casa in modo tranquillo, andando piano e lento, moderando la velocità.
Il milanese può contare così su una guida sicura: il flusso, la fiumana di automobili lo scorta fino all'uscio domestico. Non può sbagliare strada, perchè tutte le auto fanno la stessa strada. Altrimenti a cosa le avrebbero costruite, le tangenziali?

Le tangenziali

Meraviglia della tecnica e dell'ingegneria. Le tangenziali di Milano appartengono alla categoria di quelle opere pubbliche che inorgogliscono non solo i milanesi, ma tutto il genere umano. Un po' come il canale di Suez, o il ponte di Brooklyn. A vederle, l'uomo sente il sangue scorrere più velocemente nelle vene, percepisce un formicolio alle punte delle dita, in breve si snete invadere dalla soddisfazione dell'homo faber.
Lo stesso accade ai milanesi quando parlano delle loro tangenziali. Si animano, si caricano di pathos. Forse perchè non credevano possibile un tale prodigio della tecnica.
Due sono le tangenziali: Est e Ovest. Per i milanesi sono indispensabili e irrinunciabili. Una prova? Chiedete a un vostro amico indicazioni stradali. Vi consiglierà di passare per la tangenziale.
E questo in pgni caso. Anche se vi trovate in pieno centro e dovete andare in un'altra zona, sempre centrale, il milanese vi consiglierà di imboccare la tangenziale. E' vero che allunghereste il tagitto, ma, sosterrà l'amico, non farete code e andrete più veloce. Insomma arriverete di sicuro prima. E quindi più rilassati.
Le tangenziali non sono solo utili ed efficaci. Le tangenziali sono anche esteticamente belle. Tonde, eleganti, prive di ridondanze e inutili ornamenti, le tangenziali milanesi sono la precisa realizzazione e il superamento della classicità greca.
Se le strade degli antichi Romani venivano tracciate secondo la perfetta linea retta, le tangenziali dei moderni milanesi sono state tracciate secondo la perfetta forma del cerchio. Figura geometrica dove l'inizio e la fine coincidono. Che poi è l'ideale tanto esaltato dai Greci. Roba da fare la felicità di eraclito, Aristotele e Platone. E' il mito dell'"eterno ritorno" rappresentato dalle tangenziali. Che si concretizza soprattutto dalle 17.30 alle 18.30 dei giorni feriali...

Come difendersi dalle tangenziali,
ovvero tutte le indicazioni precise
per attraversarle e sopravvivere...

Se proprio dovete attraversare le tangenziali milanesi allora tenete bene a mente alcune indicazioni di sopravvivenza. Ogni tangenziale ha la sua coda, o il suo rallentamento, che si verifica puntuale e con regole fisse.
In sintesi, ecco le principali regole auree suddivise per tangenziale.

Tangenziale Est
Code sul Viadotto dei Parchi
E' la tangenziale che passa attraverso i due parchi, veri polmoni di Milano: il Lambro e il Forlanini.
Grazie alla sua aria buona è molto spesso intasata. Ma gli automobilisti si mettono uno dietro all'altro contenti e diligenti. Sanno che è tutta salute, sempre per via dell'aria. E la respirano a pieni polmoni.
Molto spesso viene prescritta dai medici per i convalescenti: una puntatina al Viadotto prima dei pasti, per dieci, quindici giorni. Il ritorno in forma smagliante è assicurato.
La coda del Viadotto è la più educata di tutte le code delle tangenziali. Forse perchè tutti si conoscono e si vogliono bene. C'è anche chi ha trovato l'anima gemella proprio lungo il viadotto. Fenomeno, anche questo, attribuibile all'aria buona dei parchi. Infine, sempre durante il transito e se si è fortunati, si può anche partecipare a convegni ecologisti o a dibattiti sociali.

Tangenziale Nord
Rallentamenti tra Milano Cerosa e Sesto San Giovanni
E' la tangenziale dei puristi della lingua italiana. Per questo ci tengono alle doverose distinzioni. Lungo la tangenziale del Nord non avvengono mai code, ma sempre rallentamenti tra Milano Certosa e Sesto San Giovanni.
La causa della coda è dovuta al tamponamento quotidiano che, grazie agli efficenti controlli del traffico, avviene sempre secondo una precisa tabella di marcia. A partire dalle 8,05, di ora in ora, fino a tarda serata. Per rispettare l'orario non si concedono bis.
Molti vengono in questa tangenziale per godersi lo spettacolo del tamponamento, che finora è ancora aperto al pubblico non pagante. E per via dello spettacolo rallentano, ma non si mettono certo in coda. Vanno solo un po' più piano.
A sua volta il rallentamento causa il successivo tamponamento. E questo tamponamento, un altro rallentamento e un nuovo flusso di pubblico. Quello delle 9,05. Dato il successo di pubblico alcuni controllori del traffico hanno pensato di esportare lo spettacolo all'estero, magari organizzando un tour europeo.

Tangenziale Ovest
Code in uscita per la Tangenziale Est
E' una di quelle più popolari, perchè arriva fino a cinque chilometri tondi tondi.
Gli automobilisti milanesi non si perdono d'animo e si sono organizzati. Durante la coda, infatti, sono famose le "tombolate", o le partite a scopone scientifico tra colleghi "incodati".
Negli ultimi anni però gli automobilisti milanesi lamentano degli infiltrati. Sicuramente dei terun, a giudicare dai modi sfcciati manifestati durante la coda.
Per questo hanno indetto il trofeo "Faccia di Bronzo". Premio nato per pubblico dileggio e assunto a simbolo di guida veloce, scattante e dinamica. Viene infatti assegnato all'automobilista che dagli ultimi posti della coda riesce a infilarsi nella corsia d'emergenza, scavalcare tutto il biscione di macchine senza mai suonare il clacson e, infine, superare le automobili che stanno immettendosi nello svincolo per la Tangenziale est.
Attenzione: il superamento finale deve avvenire solo quando le auto nemiche stanno immettendosi. Né prima né dopo. Deve, insomma, trattarsi di un vero rush finale. Pena l'eliminazione dalla gara e la squalifica per il prossimo giro di tangenziale.
Non tutti sono in grado di riuscire in questa gincana. Occorrono fiuto per cogliere il "momento giusto" e prontezza di riflessi. Dati da vera "Faccia di Bronzo".


Elena Pigozzi
Come difendersi dai Milanesi
"Winners are willing to do what losers won't"

"Impara bambino a scuola impara uomo in carcere impara donna in cucina frequenta la scuola, senza tetto procurati sapere tu che hai freddo affamato, impugna il libro è come un'arma. Non temere di fare domande verifica le cose che leggi ciò che non sai di tua scienza in realtà non lo sai." (Bertold Brecht)


http://aru0tal1b3ra.blogspot.it/
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