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Un amico mi ha segnalato il seguente articolo..... che ne pensate?
SOS DALLE BIBLIOTECHE
Allarme! Il libro si disintegra
12 maggio 2003
di Carlo Fruttero
E così è proprio vero, i libri si disfano. Non tutti, soltanto quelli fabbricati con un certo tipo di carta, detta «acida», a partire dal 1875. La Biblioteca Nazionale di Francia lo comunica ufficialmente: dei suoi due milioni di libri, novecentomila sono a rischio di disintegrazione. E sarà così, c’è da immaginare, in tutte le biblioteche del mondo. E’ una notizia cattiva o sotto sotto buona?
Molti di quei volumi, di quegli autori, potrebbero sparire senza il rimpianto di nessuno, a dire la verità. Ma è una questione di principio e certamente le grandi case farmaceutiche si attiveranno per trovare il rimedio che oggi non c’è. Immersione in una vasca purificatrice? Iniezione a pag. 88? Flebo di copertina, spruzzatina di una neolinfa vivificante? Qualcosa finiranno per trovare perché Proust e Kafka, Hemingway e Beckett restino tra noi. E intanto è disponibile il riversamento su nastri e cassette; è disponibile l’apprendimento a memoria, come nel famoso racconto di Bradbury dove in una valle isolata ogni abitante ha preso il nome del libro che gli è stato assegnato per tramandarlo oralmente di generazione in generazione.
Ma bisognerà pur sempre fare una scelta, per quanto difficile e dolorosa. Una commissione internazionale che decide? Si sa come funzionano queste cose, liti furibonde, mozioni e veti incrociati, paralisi, mentre i libri continuano a sbriciolarsi, a collassare pagina dopo pagina. E d’altra parte un tale patrimonio è davvero dell’umanità intera, non di pochi presunti intenditori ciascuno impegnato a difendere le lettere del suo Paese. Resterebbe un concorso aperto a tutti, una specie di Grande Fratello in cui si desse lettura di Praz e Pitigrilli, della tenera Liala, della dolce Tamaro per 24 ore su 24. E il pubblico via via voterebbe coi suoi clic: fuori quello, resti quest’altro.
Per una selezione del genere ci vorrebbe un presidente super partes, qualcuno che non favorisca nessuno magari perché non conosce nessuno dei concorrenti. Una coatta? Sarebbe un modo per dare un volto e un nome al Caso, alla falce implacabile dell’Ecclesiaste, alla vanità delle vanità.
Commento (non mio, ma del mio amico): ma gli amanuensi non avevano già fatto cio all' inizio dello scorso millennio? In più si potrebbe far notare che la nostra tecnologia non è altrettanto lungimirante della penna d'oca ... in effetti se si fosse digitalizzato un libro una trentina d'anni fa e conservato su supporto magnetico ora sarebbe illeggibile ... per il progresso troppo veloce dei calcolatori elettronici: infatti quelli odierni non sono in grado di leggere i supporti di 30 anni fa!
Novecentomila libri a rischio non sono poi così tanti; ammesso che siano tutti differenti e che il problema non riguardi più copie di uno stesso libro, si tratterebbe di fotocopiare o microfilmare (così si evitano i supporti digitali ancora più deteriorabili della carta) un numero di libri pari a meno di 3 per ogni bookcorsaro presente in questo momento sul pianeta.
Se me ne mandano 3, io sono pronto a pagare le fotocopie di tasca mia.
Scherzi a parte, i soldi necessari per salvarli tutti non penso sarebbero così tanti da non poter essere trovati tra Francia, UE, Unesco, etc.
Avevo letto anche io qualcosa del genere:la carta che si utilizza oggi per stampare i libri è estremamente economica ma super-deteriorabile.
Possiamo dunque permetterci di avere a casa nostra i super-pocket per pochi euro ma (da quel che ne so) bisogna accettarne la fragilità.
Per come la vedo io è una ragione in più per condividere i libri:che almeno vivano intensamente!
Purtroppo e' un processo di acidificazione che coglie essenzialmente la carta di cellulosa, mentre la carta di pasta di stracci e la pergamena sono completamente immuni.
Il problema piu' grave a mio avviso e ' che l'editoria attuale pur di risparmiare qualcosa stampa su carte sempre piu' scadenti. Cio' vuol dire che nell'arco di al massimo 50 anni i libri stampati oggi saranno completamente sbriciolati.
La Biblioteca del Congresso (Americano) ha trovato un modo per contrastare il processo di acidificazione con il carbonato di calcio. Ho provato artigianalmente il procedimento ma non ho visto risultati degni di nota.
Anche per perdere bisogna sapersi battere- Jean Claude Izzo