Grazie per la traduzione.
Certo però che cose come "il nuovo CEO di Bookcrossing" a me fanno venire i brividi.
Questi parlano e pensano come se fossero un'azienda. Se il futuro del BC è questo non sono sicura di volerne far parte

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idem con tartaruga.Per quello che mi riguarda in quel caso tornerei a liberare come in epoca pre-bc, senza etichette o j.e.
sono anch'io dello stesso parere, certo perdere tutto questo patrimonio di persone e contatti, idee ed attività sarebbe veramente impensabile, un delitto proprio, quindi bisognerebbe fare in modo di evitare l'ostacolo, non dire "ciao è stato bello" e andare ma continuare seguendo la filosifia che è sempre stata l'anima del bookcrossing, tutto sta a vedere, all'atto pratico, cosa si possa tenere dell'immagine del bookcrossing e cosa si debba necessariamente cambiare, se diventare parte di un ingranaggio così palesemente commerciale non interessa a nessuno, così come mi pare di capire.zazie ha scritto:Certo, ma magari uno (me ad esempio) la smette di portargli traffico e pubblicitàshandy ha scritto:idem con tartaruga.tostoini ha scritto:Per quello che mi riguarda in quel caso tornerei a liberare come in epoca pre-bc, senza etichette o j.e.
..infatti, spero anche che il rischio non si estenda alla metodologia del rilascio e a tutte le procedure che fino ad oggi hanno caratterizzato il bookcrossing, dite che è possibile "appropriarsi" di tutto questo?..Giorni fa da qualche altra parte sul forum si parlava appunto del diritto di ognuno di liberare quanti libri vuole nei modi che ritiene più giusti, potremo allora, riunirci sotto altre denominazioni ed ugualmente liberare libri e continuare con le nostre attività? O ci verrà contestato anche il metodo perchè "proveniente" dall'originale bookcrossing ed "appartenente" ad esso?Introoder ha scritto:Occhio solo a che i nostri amici d'oltreoceano non prendano 'contatti stabili' anche con altre, più o meno sedicenti, comunità BC italiane, altrimenti va a finire che non potremo più usare nemmeno il simbolo del librino....
Posto che sono d'accordo con chi mi precede sul fatto che una multi-nazionale bc non mi interessa e che apprezzo molto l'attuale "gestione" e la sua filosofia, mi domando se, in extremis, non si potesse in qualche modo invece continuare indipendentemente, con un'esperienza nostra che nasce da bc.com, ma che prosegue per altre vie.Per quello che mi riguarda in quel caso tornerei a liberare come in epoca pre-bc, senza etichette o j.e.
io non vedo come qualcuno possa impedire la pratica di liberare libri. l'uso del nome e del logo si può "regolare" ma il liberare libri no. per cui, se vogliono diventare corporation della libertà di accesso alla cultura (talmente paradossale come espressione che mi fa morire dal ridere) lo facciano. chi non ci starà smetterà di usare il logo del librino che corre (non penso ne sentiremo troppo la mancanza, sul lungo periodo) chiameremo la cosa che facciamo con un altro nome, se è così importante dare un nome. ma continueremo a farlo eprché questo non possono togliercelo.potremo allora, riunirci sotto altre denominazioni ed ugualmente liberare libri e continuare con le nostre attività? O ci verrà contestato anche il metodo perchè "proveniente" dall'originale bookcrossing ed "appartenente" ad esso?