Lennon sappiamo tutti chi fosse.
Wenner è stato il fondatore della mitica rivista musicale USA Rolling Stone, viva e longeva più che mai.
Con questa intervista a Lennon, del '71 credo, si è aggiudicato un posto nell'Olimpo del giornalismo musicale.
Lennon è personaggio controverso, amato e odiato, ma in ogni caso imprescindibile per chiunque voglia cimentarsi con i miti del rock, quello vero.
In questa intervista è spalleggiato dalla virago Yoko Ono, la cui inconsistenza artistica mascherata da anelito alla sperimentazione - inconsistenza, peraltro, inversamente proporzionale alla sua indubbia capacità di esercitare un controllo totale sulla vita del marito, non solo nelle grandi scelte ma persino nelle piccole cose -, traspare ad ogni piè sospinto.
L'intervista è nervosa, cruda, dura, piena di inaspettate banalità ed imprevedibili perle di saggezza: insomma il perfetto ritratto di quel nevrotico, intelligentissimo, generoso ma anche meschino, concentrato di contraddizioni e paradossi che fu il John Lennon uomo.
Non credo di bestemmiare se dico che il personaggio Lennon, come fu realmente e non già come lo si volle e lo si vuole tuttora fare apparire, personalmente mi affascina molto più del musicista Lennon, per quanto immenso questi fu con i Fab Four ed anche da solo.
Dopo aver letto questo libricino di piccolo formato e prezzo abbordabile, edito da White Star e che io ho trovato peraltro in edicola ad un prezzo ridotto, alcuni mesi addietro, m'è sovvenuto il titolo di una delle più grandi opere del Maestro con i baffoni: Umano, troppo umano.
Questo fu me per, invero, John Lennon.
Inauguriamo con John Lennon ricorda di Jann Wenner
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