Sara Bongiorni, Un anno senza 'Made in China'

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Éowyn
Olandese Volante
Messaggi: 8077
Iscritto il: mer gen 02, 2008 6:30 pm
Località: Prata di Pordenone
Contatta:

Sara Bongiorni, Un anno senza 'Made in China'

Messaggio da Éowyn »

Un anno senza «made in China». L'avventura di una famiglia nell'economia globale, Sara Bongiorni
Balsini Castoldi Dalaim, I Saggi, 2007, 2008, 308 p., brossura
Traduttore: Gianni Rigamonti


Da IBS:
"Un anno senza «Made in China»" è la cronaca di 365 giorni passati senza acquistare prodotti cinesi. Un'esperienza affascinante e allo stesso tempo frustrante, un divertente resoconto di cosa significa relazionarsi con l'economia di oggi: immensa, inafferrabile, infinitamente complessa. L'autrice riempie il libro di episodi coinvolgenti e di aneddoti sul tentativo della sua famiglia di sottrarsi all'abbraccio della Cina, e riesce in un'impresa notevole: affrontare una questione di così vasta portata traducendola nel linguaggio della quotidianità. Un'avventura che si rivelerà piena di piccoli drammi umani; scoprirete come il boicottaggio l'abbia costretta a fare acrobazie per tenere in riga un marito ribelle e non deludere un figlio piccolo negandogli i giocattoli fabbricati in Cina. Leggerete delle difficoltà che si celano dietro l'acquisto di cose banali come le candeline per i compleanni, ma anche degli abiti firmati, e di come la rottura di un elettrodomestico possa scatenare una crisi familiare. Un testo che affronta la realtà della globalizzazione e il problema della direzione imboccata dall'economia mondiale, rivelando come il colosso manifatturiero asiatico stia silenziosamente trasformando le nostre vite.
Letto in pochissime ore, mi ha lasciato l'amaro in bocca mentre cercavo regali di Natale per i nipoti. Ho scoperto che ora ci sono addirittura libri stampati in Cina per conto di case editrici italiane. Ci sono rimasta male, lo ammetto :|
In bc.com sono italianeowyn
Rispondi