Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri. ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!
mi sembra strano che nessuno abbia letto questo libro, vincitore del National Book Award 2009 e dell'Impac Dublin prize 2011. gli ho dedicato un post sul mio sito http://www.ilcoloredeilibri.it/index.ph ... prize-2011
ho cominciato a leggerlo ieri in lingua originale (Let the great world spin è il titolo inglese) e devo dire che è emozionante. Tutto ha inizio nell'agosto del 1974 quando Philippe Petit cammina su un filo teso tra le torri gemelle... che meraviglia! esiste un'immagine più poetica di un funambolo che sfida la paura e la gravità? Dopo aver visto il documentario dedicato a questo artista folle non potevo resistere a questo romanzo. La scrittura di McCann è veramente affascinante, delicata e profonda al tempo stesso.
Leggendo di questo affascinante libro e leggendo il tuo post mi sono incuriosita! Lo metto tra i preferiti.
"Voltato l'angolo forse ancora si trova
un ignoto portale e una strada nuova;
spesso ho tirato oltre, ma chissà,
Finalmente il giorno giungerà,
e sarò condotto dalla fortuna
A est del Sole, ad ovest della Luna.
J.R.R. Tolkien - Il signore degli anelli
sono arrivata a metà e devo dire che il libro non delude. McCann intreccia tante storie al di sotto di quella corda tesa da Petit tra le torri gemelle... una delle tecniche narrative che preferisco: ogni capitolo si apre su volti nuovi ma è legato al precedente e al successivo e te ne accorgi soltanto leggendo. wow!
Ce l'ho in mente da quando ho letto il tuo post...
Devo solo decidere se edizione inglese o italiana...
BC ShelfaNobiiBookMooch (in letargo)
Sto leggendo:
Daniel Nettle - Felicità. I segreti dietro il tuo sorriso (finito, devo trovare la forza di recensirlo)
Alain de Bottom - Il corso dell'amore
WishList Stai per cominciare a leggere un nuovo romanzo [...]. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto...(Italo Calvino)
L'ho finito qualche giorno fa e devo dire che merita.
Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un romanzo costruito in modo frammentario: ogni capitolo vede protagonista un personaggio diverso e ovviamente le vicende di questi personaggi si intrecciano nel corso della storia...
avevo grandi aspettative per questo libro e non mi ha affatto deluso... l'ho trovato splendido, pieno di personaggi così diversi e umani al tempo stesso. Credo anche che McCann sia stato bravissimo a tratteggiare personaggi femminili molto diversi tra loro e a farceli amare tutti. Perché alla fine il lettore si affeziona ad ognuno dei personaggi e quasi gli dispiace di non poterli più spiare.
Alla fine della mia edizione (Random House) c'è anche un'intervista all'autore ed è stato molto interessante confrontare quello che avevo dedotto io durante la lettura e il vero messaggio che voleva mandare l'autore.
Per farla breve direi che questo romanzo è un inno alla città di New York e alla vita e a tutto quello che ci spinge ad andare avanti ogni giorno. E non credo che ci sia un'immagine più poetica di Petit che cammina su un filo tra le torri gemelle.
Martina, ma è un romanzo o una serie di racconti uniti da un filo conduttore (alla Olive Kitteridge, per intenderci...)??
Sto scegliendo i libri per le vacanze e ho bisogno di qualche libro moooolto accattivante che faccia passare velocemente 21 ore di aereo...
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto.I. McEwan, Espiazione
direi che è un po' alla olive kitteridge, ma tutti i capitoli sono collegati.
incollo qui il mio commento su anobii...
New York, New York
Ultimamente non ho molta voglia di scrivere, ma non posso non recensire un libro come questo, anche se ormai lo sanno tutti che è bellissimo.
Per prima cosa il riferimento alla tragedia dell'11 settembre è una poesia in movimento, una performance irripetibile: Philippe Petit cammina su un filo teso tra le Torri Gemelle in un giorno di agosto del lontano 1974.
La gente sta tutta col naso in su a guardare quel folle che ride in faccia alla morte e si esibisce sull'orlo del baratro. Un uomo piccolo, coi capelli rossi, un eroe, un angelo, un mito. Il suo coraggio mi aveva già stupito e conquistato quando ho visto il documentario che illustrava la realizzazione di questa sua impresa a dir poco incredibile: Man on Wire. Segnatevi anche questo.
Se siete appassionati di letteratura americana non potete perdervi questo romanzo che, raccontando le vite degli abitanti di New York, racconta la città stessa.
C'è la New York dei poveri, degli emarginati, di madri e figlie che si vendono insieme pur di sfamare la loro comune dipendenza. Siamo nel Bronx, un quartiere difficile, lontano dallo splendore dei grattacieli e dal benessere che rappresentano. In compenso però qui c'è Corrigan, arrivato dall'Irlanda per dare sfogo alla sua fede altalenante. Un uomo buono, sincero, umile, uno che ti tende la mano nel momento del bisogno.
C'è la New York degli artisti, di quelli che non dormono mai, sempre pronti a sballarsi per entrare nei loro costumi da anticonformisti. Sotto la maschera però troviamo soltanto figli di papà insicuri e spaesati, costretti a rifugiarsi nel passato per trovare un po' di pace e che, appena fanno incursione nel presente, si ritrovano in un mare di guai.
(In una delle descrizioni delle opere dei protagonisti di questo segmento si parla dell'immagine di un monaco in fiamme, relativa alla guerra del Vietnam, che, incollata alla lancetta di un orologio, continua a fare il giro del quadrante. Un piccolo dettaglio che mi ha ricordato Pastorale Americana di Roth.)
C'è la New York delle infinite possibilità, una città in continuo fermento che offre le sue superfici più nascoste, come i tunnel della metropolitana, a chi ha voglia di esprimersi, di mettersi in ballo e lasciare il proprio segno. Un bel tag, come ne ho visti tanti nella Fortezza della solitudine di Lethem. Un altro piccolo dettaglio che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo magnifico romanzo.
C'è la New York di chi se la passa bene, di palazzi muniti di usciere in divisa, di strade pulite e scintillanti, ma comunque intrise di sofferenza. A Manhattan c'è gente che soffre e si dispera, proprio come nel Bronx. La differenza sta tutta nello sfondo, ma quando i genitori sopravvivono ai figli poco importa se sono ricchi o poveri, il futuro non esiste più.
C'è la New York dell'avanguardia tecnologica, del progresso continuo, di giovani che infrangono barriere sconosciute ai più. Traguardi che regalano gioia e voglia di andare oltre, di superarsi ancora una volta.
C'è la New York degli immigrati, spesso soli e in difficoltà, ma disposti ad amare come chiunque trovi un po' di calore tra le gelide architetture della grande mela.
E poi c'è ancora Petit su quel filo teso tra le torri in un giorno di 37 anni fa, ma questa volta non ce ne stiamo a guardarlo da sotto, ma siamo con lui, sul filo, ad assaporare l'ebbrezza della libertà, del coraggio, di quel sentirsi un tutt'uno con l'aria e con la città. Muovendosi Petit modifica l'essenza della città, l'architettura della sua storia, e lo fa con una grazia inimmaginabile.
Ed ecco New York, la città dai mille volti, un crocevia di culture e stili di vita che la rendono imprevedibile, pronta ad accogliere e a far sua qualsiasi novità, ad inglobarla nella sua anima multiforme!
McCann scrive davvero bene e riesce ad essere poetico e profondo senza risultare sdolcinato. È uno che ci sa fare, che sa come tenere le fila di tante storie diverse, restando in equilibrio sul filo delle emozioni, lontano dallo strapiombo del melodramma. Chapeau!
p.s. è uno di quei libri struggenti, che ti fanno piangere in due righe. almeno per me è stato così!
Grazie Martina, lo porto con me allora! Ho l'edizione francese, spero la traduzione renda anche se già il titolo mi piace più di quello italiano Et que le vaste monde poursuive sa course folle.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto.I. McEwan, Espiazione
il titolo originale è Let the great world spin che nell'edizione francese è stato tradotto letteralmente. Dato che in italiano faceva schifo hanno pensato bene di prendere una frase mai menzionata nel libro...
Io ho notato che nelle traduzioni, come anche nelle copertine, i cambiamenti siano sempre per enfatizzare oppure imporre proprio ex- novo, magari pure a casaccio, un'eventuale vena romantica del romanzo. Che pensino così di vendere di più ?? Sarà che a me urta da morire un libro stupendo con una copertina o un titolo che ne sviliscono il contenuto (alla The Eternal Sunshine/Se mi lasci che ti cancello, per dire: ogni volta che ci penso mi vengolo le bolle)
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto.I. McEwan, Espiazione
purtroppo sul mercato italiano è così.
un esempio recente è il romanzo di un'autrice americana che in originale si chiama "vaclav & lena" - i nomi dei due protagonisti - e in italiano è diventato "cose da salvare in caso di incendio"... wow!
il titolo di quel film è l'esempio emblematico... uno pensa che sta per vedersi una commedia americana e invece si ritrova in lacrime!
MartinaViola ha scritto:un esempio recente è il romanzo di un'autrice americana che in originale si chiama "vaclav & lena" - i nomi dei due protagonisti - e in italiano è diventato "cose da salvare in caso di incendio"... wow!
si, l'avevo puntato anch'io, ma vista la copertina ho pensato fosse una roba da adolescenti... invece poi ho letto diverse recensioni e in effetti sembra essere tutt'altro
Modificato per riportare correttamente come citazione la frase di MartinaViola.
Ultima modifica di francesina il gio ott 13, 2011 11:17 pm, modificato 3 volte in totale.
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto.I. McEwan, Espiazione