Gli occhiali di Heidegger di Thaisa Frank

Area dedicata alle recensioni (e conseguenti commenti) nonche' alle richieste di pareri sui libri.
ATTENZIONE: Specificate titolo e autore nell'oggetto, grazie!

Moderatori: aly24j, Therese, Marcello Basie

Rispondi
Avatar utente
Therese
moderatrice
Messaggi: 5748
Iscritto il: mer feb 05, 2003 8:33 pm
Località: Perugia
Contatta:

Gli occhiali di Heidegger di Thaisa Frank

Messaggio da Therese »

Questo romanzo parte da un dato storico poco conosciuto: durante la II guerra mondiale fu creato un gruppo di scrivani che rispondesse alle lettere dei familiari che scrivevano ai loro cari che erano stati deportati, le risposte dovevano essere rassicuranti e contribuire a nascondere l'esistenza della "soluzione finale" ovvero lo sterminio.
Questi scrivani erano ebrei che conoscevano diverse lingue e perciò erano stati risparmiati per rispondere alle lettere nella lingua in cui erano scritte. A partire da questi fatti realmente accaduti, Thaisa Frank tratteggia questo centro per la posta in modo molto vivo, i vari capitoli sono intervallati da alcune lettere, emozionanti, i personaggi sono abbastanza interessanti e ben disegnati, soprattutto Elie e Lodenstein.
Mi è piaciuta la capacità di rappresentare come anche nei momenti più orribili nascano storie d'amore, si trovino modi per scherzare (gli scrivani inventano la lingua onirichese), per sopravvivere aggrappandosi a quello che c'è come una sigaretta condivisa! nonostante il racconto drammatico le parti surreali non mancano, a sottolineare quanto la follia nazista possa essere contrastata con altrettanta folle voglia di salvare una vita, credo che sia un'ottima opera prima anche se la qualità della scrittura non è sempre omogenea.
Here be spoilers
una cosa che mi ha lasciata perplessa è la mancata relazione tra Elie e Daniel, è l'unico figlio dell'amatissima sorella e lei non sembra minimamente interessata a lui, nè nel finale rivelano a Zoe che la donna della foto era sua parente e quello che ha fatto per il padre, non ho capito il perchè di questa dimenticanza dell'autrice
-...è solo che non ho tempo per leggere.
- Mi dispiace per te.
- Oh, non direi.Ci sono tanti altri modi per passare il tempo.
Giulio vorrebbe replicare che leggere non è "passare il tempo"...
(T. Avoledo)

cinefila integralista

Non inviatemi ring senza avvertire, grazie ^_^
Rispondi