
Questa è la mia recensione su Anobii, scritta per diletto con uno stile letterario:
Per dare un'idea dello stile, aggiungo che vi si trova poco di Tolstoj, molto di più di Dostoevskij e di Gogol'.Cominciamo a leggere "I signori Golovlëv" sapendo che si tratta di un capolavoro, e sapendo che Saltykov-Scedrin era considerato il primo romanziere russo del 1800, dietro naturalmente gli adorati Dostoevskij e Tolstoj. Eppure, appena iniziamo a entrare nella narrazione, siamo sorpresi dal pensiero che subito ci formiamo: "Ma questo è un capolavoro!".
Verso la fine, leggiamo le ultime trenta pagine al galoppo, presentendo l'inevitabile conclusione catartica. Dopo l'ultima pagina, siamo presi dal desiderio di rileggere subito le ultime trenta pagine, questa volta al trotto.
La grandiosità della scrittura è tanto maggiore in quanto riesce ad avvincere il lettore mettendo in scena solo personaggi antipatici se non francamente odiosi (i soprannomi che si danno l'un l'altro nella famiglia sono "babbeo", "piccolo giuda", "idiota"...). Non c'è l'eroe, l'espediente così semplice per accarezzare il lettore nel verso del pelo; ci sono solo antieroi, e l'autore ci accarezza contropelo, e comunque ci piace molto.
Cinque stelle su cinque
