A me Missiroli piace. Mi piace come autore, come intellettuale e anche come fonte di ispirazione per nuove letture (ha un account instagram interessante).
Della sua bibliografia avevo amato abbastanza Il senso dell’elefante e moltissimo Atti osceni in luoghi privati, di cui sembrerebbe che questo romanzo sia l’ideale continuazione. Mi è piaciuto anche Fedeltà – l’ho letto voracemente, il che è di per se un complimento al libro – eppure è a mio avviso di inferiore spessore rispetto al romanzo precedente e malgrado i due protagonisti siano miei coetanei e ne condivida in buona parte paure, dubbi e riflessioni, mi sono sentita meno coinvolta.
Al centro della trama vi sono Margherita e Carlo: il romanzo inizia quando nella loro vita irrompono, pur con ruoli e pesi differenti, i più giovani Andrea e Sofia rispettivamente fisioterapista dell’una e studentessa dell’altro. Quella dei due protagonisti è un’unione solida e complice, eppure c’è una fessura sufficiente perché la fascinazione provata per una realtà “altra” si insinui tra di loro: non causa però una reale crisi matrimoniale quanto piuttosto una messa in discussione personale di ciascuno, dei compromessi saggi che hanno preso il posto dei sogni, del mutuo per un appartamento signorile invece di un monolocale in affitto, di trovarsi ad accudire i propri genitori e non più rifugiarsi da loro.
La fedeltà del titolo è quindi quella verso il proprio compagno, ma anche e soprattutto verso se stessi.
L’intero libro è una lunga riflessione su cosa costituisca realmente un tradimento: è un atto fisico senza coinvolgimento emotivo o anche la negazione repressa di un impulso non conforme alla società o già solo una tentazione? In questo senso la prima parte del libro è più vorace, aggressiva, inquisitoria: tutti e 4 i personaggi si muovono velocemente ed egoisticamente senza sapere quale direzione prendere; anche il lessico scelto, più spigoloso ed allusivo, rispecchia la loro tensione verso qualcosa che non sanno cosa sia ma in cui confidano risieda la felicità futura. La seconda parte è più equilibrata, anche se paradossalmente sono Andrea e Sofia, più giovani e meno strutturati di Carlo e Margherita, a sembrare avere trovato un baricentro più stabile e duraturo.
Non so se merita più degli altri candidati il Premio Strega che molti dicono vincerà, ma vale comunque la pena leggerlo.
M. Missiroli, Fedeltà
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M. Missiroli, Fedeltà
Nous habiterons une maison sans murs, de sorte que partout où nous irons ce sera chez nous- J.Safran Foer, Extrêmement fort et incroyablement près
E finalmente lui pronunciò le due semplicissime parole che nemmeno una montagna di arte e ideali scadenti potrà mai screditare del tutto. I. McEwan, Espiazione
Sempre Francesina, anche su Anobii
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