
Inizio io che ierisera sono andata a sentire il concerto che 25 anni dopo lo storico tour che vide la PFM e De Andrè cantare insieme al Teatro Tenda riportava nello stesso luogo l'anima e la musica di Faber.
Mentre il pubblico si perde nella mostra fotografica aprono la serata gli Shilock con "Nella mia ora di libertà". Non si smentisce Ellade Bandini alla batteria sempre bravissimo e fa venire i brividi la versione di Creuza de ma arrangiata da Nico Gori (ma come suona bene 'sto ragazzo!!

Prosegue Vittorio De Scalzi, che alterna canzoni a letture di poesie che hanno ispirato i suoi testi con un risultato direi un po' gelido. Non mi è piaciuto per niente il modo di interpretare le canzoni di De Andrè, strizzate in una lenta tristezza che non è la loro.
Solo alle 23.30 arriva la PFM che riesce, questa volta davvero, a riportare Faber nell'aria. Un ritmo serratissimo nel quale si avverte palpabile l'emozione di essere ancora lì, tutti tranne uno il cui volto però occhieggia, vivo più che mai, durante la Canzone di Marinella sul maxi-schermo alle spalle della PFM. Solo su questa canzona, la "sua" canzone come ricorda Franz. Si conclude (come...di già...

Ecco devo dire che il concerto mi è piaciuto ma quando sono uscita ero triste

Sembrava di essere al Comunale

Ecco quella generazione che 25 anni fa cantava, urlava e si emozionava si è seduta. Si emoziona si, ma è contegnosa e quel ruggito che ha dentro rimane compresso, schiacciato. Fortuna che tutto questo non vale per la PFM che il ruggito riesce a farlo uscire nonostante tutto.........