Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.
Ieri è uscito in tutte le librerie il primo libro di mia cugina. Si intitola Domani andrò sposa e l'autrice è Michela Volante.
Se volete saperne di più l'ho registrato: www.bookcrossing.com/journal/1284178
Come avrete capito la mia è una pura e semplice pubblicità visto che si tratta del suo primo libro e che nessuno la conosce qual'è il modo migliore per spargere la voce se non tramite tutti voi?
Grazie a tutti e spero che a qualcuno possa interessare e se per caso vi capitasse di leggerlo fatemi sapere che ne pensate.
Ciao.
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Sul BC Italia mi trovate con il nome di Elisa Una stanza senza libri è come un corpo senz'anima. (Cicerone)
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GRAZIE
A volte, quando entro nel mio ufficio, mi sembra di camminare in mezzo alle rovine di un'antica civiltà. Non è per il disordine che regna sovrano, ma più probabilmente perché mi ricorda le vestigia dell'essere civilizzato che io fui un tempo. (Blacksad) Membro del Vero Toro Club
Ciao ne (cit.)
Ma come?
No no per il momento non ne libero nessuno. Ne ho una copia sola e me la tengo ben stretta.
Più avanti può essere che provi ad organizzare un Ring perchè mia cugina mi ha detto che me ne farà avere una copia in più da far circolare.
Ma per il momento preferirei che venisse comprato così magari le viene voglia di scriverne un altro. Non si mai magari mi diventa famosa.
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Considerato che adoro le biografie femminili (e ancor più quelle delle illustri sconosciute) sicuramente una delle prossime copie acquistate a Milano sarà la mia!
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni) Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)
Scusate se insisto su questo argomento, ma ci tengo troppo.
Sull'ultimo numero di "Panorama" a pag. 150 c'è un articolo che riguarda il libro scritto da mia cugina.
Per chi non dovesse avere in casa la rivista riporto qui di seguito l'articolo:
POETESSA? CHE VADA IN CELLA
"Il problema è che io non mi diletto, io scrivo, io scrivo sul serio. Imprimo me stessa sulla carta. Scrivo per liberarmi, per essere. E per scrivere sono disposta a tutto": queste le parole felici e strazianti di Petronilla Paolini Massimi, una delle poetesse più raffinate (ma anche poco conosciute) del Seicento. La sua dolente storia è l'emblema della donna che non può far valere il diritto di sapere e pensare, segregata e schiavizzata dal potere maschile. Petronilla, marchesa del Regno di Napoli nata in Marsica, andò sposa poco più che decenne a Francesco Massimi, ufficiale del pontefice, brutale e ottuso dittatore in Castel Sant'Angelo. Partorì tre figli, evitò frivolezze dando prova di sapienza ma, ostinandosi a procedere nei meandri della sua vocazione, offese le umilianti leggi sociale volendo scrivere. Il marito le tolse calamaio, penna, libri e tavolo (e pure patrimonio). E lei fece la scelta più atroce per una madre ("Abominio che persino le belve rifuggono"): abbandonò i figli. Fuggì dalla torre e dal marito ed entrò in un convento di Trastevere.
Michela Volante, esordiente torinese, compone un romanzo a cinque voci: ne esce la struggente storia di una femminista ante litteram, su una griglia narrativa solida ed elegantissima. Petronilla, "in un carcere più dolce" ma infettata dalle piaghe della solitudine, legge e scrive nell'umida oscurità della biblioteca, assaporando la felicità creativa. E si chiede: "Si può mai contentarsi di stare nel mondo come oziosi tulipani in un giardino per offrire un grazioso spettacolo e non servire a nient'altro?". E' la ribellione di una donna. Che, alla morte di un figlio, si domanderà se la "maternità della scrittura" può, e a che prezzo, accompagnare la "maternità reale". Alla sua morte (1726) il mondo parlerà di lei.
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