Poesie di Carlo Cornaglia
Le altre sue poesie precedentemente pubblicate: www.alteracultura.org/outputris.php?ID=305,
www.alteracultura.org/outputris.php?ID=232,
www.alteracultura.org/outputris.php?ID=219,
www.alteracultura.org/outputris.php?ID=198
“Superiamo lo spirito di parte, al Paese serve più dialogo” Tremonti apre all’Ulivo su previdenza e risparmio Il ministro del Tesoro: un metodo di lavoro repubblicano senza intaccare il bipolarismo “…quello che i francesi chiamano “esprit républicain”, e che in Italia va definito senso dello Stato…” (la Repubblica, 5 marzo 2004)
L’esprit républicain
Dopo avere fatto il falco
predicando da ogni palco,
dopo aver tanto gridato
contro il buco che han lasciato
questi rossi incompetenti,
dopo leggi compiacenti
che hanno dato grande slancio
a ogni falso nel bilancio,
dopo che l’economia
dell’Italia è in agonia,
con il Pil che poco sale
e con l’export che va male,
dopo aver fatto casotto
sull’articolo diciotto,
minacciato le pensioni
ed illuso i creduloni
promettendo che le tasse
prima o poi saran più basse,
dopo aver tagliato i fondi
ai Comuni furibondi,
alla scuola d’ogni età,
a ricerca e sanità,
dopo aver cazziato Prodi
causa l’euro e le sue frodi
dopo aver fatto condoni
alla faccia dei minchioni
che le tasse hanno pagato,
dopo avere ipotecato
ogni bene nazionale,
con acume eccezionale
il funambolo dei conti,
l’ineffabile Tremonti,
vola come una colomba
dell’Italia sulla tomba.
Dice: “Cara opposizione,
vo’ salvare la Nazione
dove nulla, ahimé, va ben
con l’esprit républicain.
Se anche a voi l’Italia preme,
lavorando tutti insieme…
salveremo Berlusconi
alle prossime elezioni.”
Per il cul ci sentiam presi
e da buoni Piemontesi,
con il gesto dell’ombrello,
gli diciam: “Caro fratello,
vuoi l’esprit républicain?
Troppo tardi, schersa nen!”
“Non discuto con chi insulta” Berlusconi rifiuta il dialogo e insiste: Costituzione sovietica Il premier a “Porta a porta” conferma: non ci saranno accordi bipartisan con l’Ulivo. “Non temo nessun rivale” Il Cavaliere critica gli articoli della Carta fondamentale che riguardano l’impresa. Poi difende la Moratti (la Repubblica, 11 marzo 2004)
Vengo anch’io!…No, tu no!
Overdose di Cavaliere.
Non si sa più contenere
ed ormai dovunque arriva:
la Domenica sportiva,
show Costanzo, Radio anch’io,
Porta a porta. “Vengo anch’io!”
dicon dall’opposizione,
ma è deciso il Berluscone,
che risponde: “No, lui no!
Con Fassin non parlerò,
discussioni non ne faccio
con chi mi dice pagliaccio.
Non son stato mai offensivo
contro quelli dell’Ulivo:
dissi ladri, giorni fa,
sol perché è la verità.
E poi ladro è un complimento,
per rubar ci vuol talento.”
Questi essendo gli antefatti,
Silvio porta la Moratti
per chiarir che il tempo pieno
certo non verrà mai meno,
che ben presto i professori
avran paghe assai migliori,
per spiegar che le tre “I”
per lor sono l’abicì
e che a tutto il Belpaese
Internet, Impresa e Inglese
ha donato il Berluscone,
per mostrare uno striscione
sulla scuola del futuro
col Berlusca in chiaroscuro.
Sembrerebbe demenziale,
ma è campagna elettorale.
Rivedremo in ogni dove
cartelloni tre per nove con la faccia dell’amato,
questa volta ben liftato,
che promette col sorriso
un futuro paradiso.
Son le solite bugie:
ponti, strade, ferrovie,
meno tasse, più pensioni…
vi darà più Berlusconi!
Spagna, sorpresa socialista Crollano i popolari accusati di aver mentito sulla strage, dopo 8 anni il Psoe torna al governo La sinistra vince le politiche contro ogni previsione (la Repubblica, 15 marzo 2004)
Il troppo stroppia
Silvio gode coi suoi paggi
poiché dicono i sondaggi
che continua la cuccagna
ed Aznar rivince in Spagna.
Poi l’Aznar José Maria
dice la più gran bugia:
che il gravissimo attentato
fu dall’Eta organizzato.
Gli Spagnoli, molto saggi,
se ne fotton dei sondaggi.
Berlusconi mangia merda,
perde Aznar, vince l’Izquierda.
Silvio geloso di Ancelotti & C “Eppure faccio io le formazioni” Show del premier: “Da 18 anni compro giocatori e do regole, ma non si parla mai del Milan di Berlusconi (la Repubblica, 17 marzo 2004)
Berlusconi è nel pallone
Non di Terim, di Tassotti,
non di Sacchi, di Ancelotti,
non di Liedholm, di Capello,
di Maldini, questo o quello,
di Tabarez, Zaccheroni:
Milan sol di Berlusconi.
“Compro e vendo i giocatori,
li ungo coi massaggiatori,
a ciascuno faccio avere,
meglio d’un magazziniere,
parastinchi, brache, maglie,
a ciascun per le battaglie,
come medico sociale,
do cachet, supposte, fiale.
Faccio io le formazioni,
lavo slip e calzettoni,
taglio l’erba, traccio righe,
porto via sulle lettighe
chi una gamba s’è fottuto.
Faccio l’arbitro cornuto,
mostro a chi fa tanti falli
cartellini rossi e gialli,
corro con la bandierina,
se son stanco sto in panchina.
Fo’ il terzino, l’attaccante,
il regista ed il tornante,
fo’ lo stopper, il mediano,
il puntero brasiliano.
Sono un capocannoniere,
bravo pur come portiere.
Come un attaccante moro
vinsi sei palloni d’oro,
venti Coppe dei Campioni
ed ho ingaggi di milioni.
L’avversario mio sgambetto,
tiro in porta con l’effetto,
calcio corner, punizioni,
assist faccio e traversoni,
segno i goal, tiro i rigori,
rossonero dentro e fuori.”
Nel bel gioco del pallone
fa di tutto il Berluscone,
anche il libero lui fa:
fino a quando, non si sa.
Promesse mantenute. Sofri, la Casa delle Libertà e della galera butta via la chiave Una destra cialtrona Il tradimento della parola data su una questione di coscienza: una vergogna (IL FOGLIO, 18 marzo 2004)
Una destra cialtrona
Ed infine Berlusconi
con un gruppo di cialtroni,
i devoti suoi alleati,
di missini riciclati,
di leghisti varesotti
con i verdi camiciotti,
di tre o quattro ferrivecchi
forcaioli mozzorecchi,
col ministro chiaramente
di giustizia incompetente,
dà una miserabil prova.
Non ci sembra cosa nuova,
ma Ferrara si stupisce
e sul Foglio oggi inveisce:
“Silvio dà la ritirata,
questa guida, interessata
a pensar solo per sé,
non controlla i suoi lacché
che, gaglioffi, hanno bocciato
la proposta di Boato.
“Poiché a giugno voteremo
i pernacchi eviteremo
se Adriano sta in galera.”
Questo, Berlusconi spera,
mentre il voto del suo gregge
fotte non solo la legge,
ma la ragionevolezza
dimostrando la bassezza
di chi manca la parola.”
La morale è questa sola:
“Finalmente anche Ferrara
chi sia Berlusconi impara.”
“Cambierò le regole delle Camere” Berlusconi: ho idee scandalose. Ma Casini lo frena: va bene così Il centrosinistra protesta: “Proposte che rivelano una mentalità da dittatore” (la Repubblica, 20 marzo 2004)
Un’idea scandalosa
Gli han bocciato giorni fa
un decreto Sanità
ed in conferenza stampa
Silvio per lo sdegno avvampa:
“Per errore, è ormai provato,
quel decreto fu bocciato.
Cambierò il regolamento:
per chi siede in Parlamento
sembra roba da coglioni
stare lì a schiacciar bottoni,
qui bisogna far qualcosa.
La proposta è scandalosa,
ma guardiamo un po’ in avanti
con rimedi interessanti
per salvar l’esecutivo:
si può cancellar l’Ulivo,
abolir, senza timori,
deputati e senatori,
o di voti far mercato
alla Camera e al Senato.
Prima o poi deciderò,
ma non voglio quiproquò:
non scrivete con livore
che il Berlusca è un dittatore.”
Satira in versi su Berlusconi
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Continuando a navigare sul sito alteracultura (dopo aver letto l'articolo da te indicato nell'altro 3d) le avevo trovate pure io e stavo per postarle 
Cornaglia
Ciao
TyL

Cornaglia

Ciao
TyL
Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario

el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
(A. Machado)
Se parlassi le lingue degli uomini e quelle degli angeli, ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
«Bisogna essere molto pazienti», rispose la volpe.
Se dici qualcosa che non offende nessuno, non hai detto niente
(O. Wilde)
Vero Acquario
