Al concerto del qualle io mi aspetavo di meno che degli altri che abbiamo in programma, ma mi sbagliavo.
Il concerto era di Peppe Barra, che io avevo gia visto in "Gatta Cenerentola", una squisita opera napoletana, dove faceva la parte della matrigna, una maschera bellissima,e dimostrava la sua bravura da attore.
Ma in concerto non ce la facevo ad immaginarmello.

Che dire, siamo rimasti (credo che posso parlare anche per Pulp) folgorati da questo Pulcinella moderno. Un artista completto, un cantante che invoca il sole e si accende insieme alle luci del palcoscenico, Pulcinella che ci canta la sua serenata, il cabaretista che ci fa sia mamma che bambina di "Balocchi e profumi", lo squisito narratore di favole di "Le vecchie vergini" che fa ridere tutto il teatro con le sue espresioni di Capellaio Matto. Un artista che si comuove durante il concerto. E alla fine ci fa partecipare al suo rito scaramatico/sciamanico, e tutto il teatro conta conta e riconta seguendolo
lui: uno due tre quattro
noi: cinque sei sette otto
a lungo a lungo, invocando i numeri della Cabala!E poi continua con la sua canzone "Guerra"(scritta recentemente) che accopia con l'antica "Tammurriata nera". Una canzone scritta subito dopo la seconda guerra mondiale che è tristamente attuale.
Io nun capisco 'e vvote che succede
e chello ca se vede nun se crede!
È nato nu criaturo è nato niro
e 'a mamma 'o chiamma Ciro,
sissignore, 'o chiamma Ciro
Tutta questa arte di Pulcinella condito con bravura pazzesca dei suoi musicisti tra i quali spica il violinista pazzo Lino Cannavacciuolo che ci ha fatto vedere come un violino puo' gridare, piangere ma anche che le sue corde possono fare da tamburo. E che la passione per la musica distrugge archetti.
Ragazzi non so che dirvi di piu'. Se vi capita andatelo a vedere, e se non vi capita comprate il disco, ne vale la pena!