Quei bravi ragazzi atto III

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Corso
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Quei bravi ragazzi atto III

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pur continuando a delinquere ingiustamente, questa volta una cosa sensata l'hanno pure lasciata scritta :

"Mangiare e bere a sbafo: è questo il manifesto politico dei disobbedienti
VOLPAGO DEL MONTELLO (Bolpàgo) - Riempirsi la pancia a sbafo, per i no global, sta diventando un’abitudine. A farne le spese, martedì sera, uno dei più stimati ristoratori del Veneto, Celeste Tonon, titolare del “Da Celeste” di Volpago del Montello (Treviso). Il suo ristorante è stato “scelto da San Precario per la cena, offerta a precari, intermittenti, pensionati, studenti”, per pagare la colpa, hanno spiegato gli scrocconi dei centri sociali, “di aver servito il pranzo di gala per gli ospiti della Nato”. Sul tavolo, al posto dei soldi, il solito bigliettino: “Pagherà la Nato o Galan”.
A conti fatti, fra cibo e beveraggi (sono state scolate anche diverse bottiglie di champagne Moet&Chandon, assai poco proletario per la verità) la perdita per il ristorante è stata di circa 2.000 euro. Meglio è andata ai camerieri, che sono stati “graziati” dall’esproprio enogastronomico, ricevendo anzi una mancia.
All’Harry’s Bar invece, il primo giorno del vertice Nato, gli scrocconi se ne erano dimenticati e Arrigo Cipriani, il titolare, aveva annunciato che a pagare la cena sarebbe stato il cameriere. “Divertito, ma anche disperato”, è stato lo stesso Celeste a raccontare la performance dei Disobbedienti. «Hanno simulato un battesimo e consumato una decina di portate a testa, annaffiate alla fine con cinque bottiglie di champagne Moet&Chandon», ha spiegato il ristoratore, dicendo che aveva comunque avuto sentore che quella fosse “una compagnia un po’ strana”. Ma, per il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, che si era offerto di risarcire Cipriani, si tratta di «gentaglia che con una scusa compie reati previsti dal codice penale. Che vengano condannati». Insieme alla lettera, lasciata in mano a Celeste prima di andar via senza pagare, su uno dei tavoli hanno fatto trovare un bambolotto con la scritta “San Precario”. I Disobbedienti fanno il verso alla Guida Michelin, ma elogiando la qualità dei cibi con linguaggio da grand gourmet e dei vini con terminologia da sommelier, colgono l’occasione per parlare di precari e intermittenti.
«Tutta gente - scrivono al ristoratore - che fatica, come lei sa, a tirare a fine mese, e che per permettersi ciò che semplicemente dovrebbe essere garantito a tutti, come venire a godere della sua cucina, dovrebbero rinunciare a pagare per intero l’affitto di casa, o dimezzare la bolletta dell’Enel, o rinunciare a comperare un libro». Martedì, ricordano, era il giorno dello sciopero generale indetto dai sindacati ufficiali contro la Finanziaria, ma «noi - hanno detto - che non siamo nemmeno conteggiati dalle statistiche (lavoratori in nero, studenti che producono a gratis, interinali che lavorano due mesi e tre stanno a casa) non potevamo certo affidarci a loro».
Nella missiva, infatti, ce n’è per tutti: «Detto in confidenza - sussurrano i firmatari - chi si fida di questi politicanti, che prima firmano e accettano gli accordi che ci riducono a sopravvivere, e poi chiedono ai lavoratori di scioperare per riempirgli i comizi? No, San Precario ha un nuovo modo di scioperare, si prende quello che gli spetta, moltiplica cene, libri, cd, case, trasporti, cinema e teatri per chi altrimenti ne è escluso».
Diffusa dalle reti di Global Project, la lettera si intitola “Paga la Nato, o Galan - parte seconda”, dopo la “prima parte” all’Harry’s. Sull’Assemblea Parlamentare della Nato, che si era svolta dal 12 al 16 novembre scorsi al Lido di Venezia, i Disobbedienti ricordano che «San Precario ha più volte sottolineato come la Guerra, quella che in molte parti del mondo causa incredibili sofferenze, morte e distruzione, in altre produce guadagni, business, soldi, potere. Per boicottare la guerra - rilevano - bisogna per forza creare il vuoto attorno ad essa, impedire che chiunque possa guadagnarci sopra. E allora, visto che lei con quel convegno ha guadagnato, oggi metta tutto in conto alla Nato». I “Devoti” invitano quindi a considerare il mancato incasso di ieri sera «un “danno collaterale”, come dice Bush quando muoiono dei bimbi nei bombardamenti». La cena consumata, ma non pagata, «è infinitamente minore - hanno concluso - dei danni che causa il collaborazionismo con la guerra, anche quella che si rappresenta nei convegni o nelle abbuffate ufficiali».

Peccato che non abbiano invitato pure Prodi! Si sarebbe risparmiato la sua
vergognosa cavolata
Ultima modifica di Corso il ven dic 03, 2004 12:37 pm, modificato 1 volta in totale.
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-gioRgio-
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Re: Quei bravi ragazzi atto III

Messaggio da -gioRgio- »

ehmmm... Corso... "sensata" si scrive con la esse, non con la zeta... :whistle:
-gioRgio-

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