Rissa da cortile
di Rossana Rossanda
Con un colpo magistrale un centinaio di sedicenti antagonisti e altrettanti dirigenti Ds sono riusciti a oscurare dal palcoscenico mediatico un milione o due di persone che sabato hanno sfilato a Roma contro la guerra. Erano gli uni e gli altri infastiditi dall'evento, che non avevano né organizzato né animato. Protagonista era quella società civile, così spesso evocata a vanvera, che da qualche anno si coagula e si articola in gruppi, associazioni ed elaborazioni diverse, si convoca in grandi appuntamenti su questioni decisive, e aggrega attorno a sé un'opinione vastissima, stufa di manipolazione, che scende per le strade. Che cosa diceva la manifestazione di sabato, inattesa per l'affluenza, calorosa, preoccupata, comunicante? Diceva a un anno dall'inizio della guerra in Iraq, che era stato un disastro, che aveva esiti infausti, che aveva moltiplicato il terrorismo e che l'Italia doveva dissociarsene senza equivoci, consegnando la gestione dei guasti all'Onu, alla quale va da sé che si potrebbe dare aiuto.
La manifestazione è stata sentita come intollerabile per il centrodestra, che l'ha accusata di tutto, compreso di essere nostalgica di Saddam, per il centrosinistra che dalla guerra del Kosovo in poi frascheggia alla Blair con interventi e occupazioni armate, per le smanie di protagonismo di alcuni giovani e meno giovani, che non rappresentano nessuno ma che cercano di inserirsi per scacciare coloro che considerano indegni di prenderne parte.
Né gli uni né gli altri erano in cima ai pensieri del grande gomitolo che si è andato srotolando da mezzogiorno in poi per ore e ore fino a riempire e svuotare un paio di volte il Circo Massimo. E che felicemente ignorava come verso le cinque, cioè a manifestazione inoltrata già da un pezzo, la direzione Ds, asserragliata nella sede di via Nazionale (i ds normali erano fluiti per conto proprio fra i manifestanti) decideva di inserirsi nel corteo standoci pochissimo, forse per non stancarsi o forse per non compromettersi troppo. Ma aveva trovato fuori della porta un centinaio di autoproclamati guardiani della rivoluzione che l'aspettavano per coprirla di ululati. Che è successo fra il ceto politico arrivato e quello aspirante tale? Le immagini consegnano alla storia qualche spintone e strillo, un Fassino verde in faccia, un breve accalcarsi e una sola immagine pulita, i giovani ds che avanzano con le braccia pacificamente alzate. Il segretario se la svignava offeso e coperto dalla polizia per una via laterale. I baldi antagonisti continuavano a spintonare i ds rimasti per cinque minuti, che sarebbero sprofondati nell'oblìo se la segreteria Ds non avesse diramato un drammatico comunicato che denunciava «l'aggressione squadrista» - scusate se è poco - e, come da tradizione, la attribuiva a un complotto di alleati ed eletti irriconoscenti. Miserabile. Sono seguiti il giubilo della destra, una pioggia di telegrammi di solidarietà a Fassino da An e compagnia, telegiornali in fibrillazione, Gad Lerner che scongiurava Luigi Ciotti a dissociarsi da Zanotelli e abiurare Strada, e consimili scemenze. Tempo un'ora, uno o due milioni di persone erano state azzerate al momento di andare sugli schermi e sulle prime pagine dei giornali.
Bel lavoro. Grave per il movimento per la pace? No. Non se n'era neanche accorto. Ma grave per la stampa parlata e scritta, che ne esce inaffidabile per la distanza fra quel che è avvenuto e quel che essa trasmette, per il manifesto servaggio agli inquilini del Palazzo, per l'inattendibilità come osservatore politico. E grave per la sinistra. Sia per quella radicale, cui non giova vedersi attribuita una manciata di estremismo primario, ma soprattutto per la sinistra che si vorrebbe di governo ed è sempre più impigliata nelle sue codardie, incapace di tenere una linea di opposizione e però desiderosa di nascondere dietro presunte aggressioni il suo anelito a schierarsi con Blair. Giorno per giorno precipita la sua capacità di rappresentanza. In Spagna, in grado di raccogliere la protesta di una maggioranza del paese, c'era il modesto Zapatero, da noi neanche quello.
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Ho appena letto l'editoriale della Rossanda sul Manifesto. Mi permetto di postarlo integralemente dal momento che il loro sito non conserva gli articoli per più di una settimana e che invece, IMHO, questo merita di essere conservato.
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Premessa non polemicala Rossanda nell'articolo sul manifesto riportato da Bilbo ha scritto:Diceva a un anno dall'inizio della guerra in Iraq, che era stato un disastro, che aveva esiti infausti, che aveva moltiplicato il terrorismo e che l'Italia doveva dissociarsene senza equivoci, consegnando la gestione dei guasti all'Onu, alla quale va da sé che si potrebbe dare aiuto.
sollevo la domanda: ma siamo davvero così convinti che se ci fossero i caschi blu dell'ONU sarebbe tutto rose e firoi in Irak? ragazzi non vorrei rovinare un bel sogno ma se hanno attaccato la Croce Rossa, hanno sequestrato i caschi blu in Kosovo (o in Bosnia, scusate ho un lapsus), non credo che la guerriglia irachena si fermerebbe davanti a dei caschi blu. Purtroppo.
Ciò detto, ha perfettamente ragione Zazie, quanto è successo è un pessimo segnale da molti punti di vista, è un autogol per la sinistra e soprattutto non mi piace perché fomenta delle divisioni che non solo non portano a nulla, ma disorientano molto.
Io, che sarei dell'idea di mettere in italia lo sbarramento ai partiti sotto il 10%, quando vedo tutti questi esponenti di partiti e partitelli che hanno bisogno di dire la loro e di schierarsi etc. etc. etc. ... be', mi sorgono seri dubbi sulle effettive possibilità che una siffatta coalizione (cozzaglia?) possa governare.
Che poi Fassino abbia espresso un'opinione, un punto di vista troppo vagho per qualcuno, o cmq non condivisibile, è una cosa, però mi trovo costretta a non condividere del tutto il post Invi: la politica deve scaldare i cuori, e tutto il resto, ma è utopia pensare che possa fare solo quello... purtoppo deve fare anche qualcosa di decisamente più scomodo. E immagino che se Fassino non ha detto un 'no, senza se e senza ma' è perché ha un'ottica più pragmatica di altri, magari si ricorda il Kosovo (!), magari nemmeno lui è certo che l'ONU sia la panacea dell'IRAK (e a me non è che Bush stia particolarmente simpatico, ma non è qs il punto)...
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Veramente se Fassino fosse appena appena più pragmatico si renderebbe conto che - quali che possano essere le sue opinioni sulla guerra - il comportamento dei DS (dall'uscita dell'aula al momento del voto fino ai comunicati e alle interviste di questi giorni in merito a quel che è successo sabato) sembra fatto apposta per perdere le elezioni.
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- Marcello Basie
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Certo che se anche chi e' convintamente di sinistra ha come passatempo principale il "dagli al Fassino", e' ben difficile convincere gli indecisi a votare sinistra.
Mi piacerebbe vedere tra gli elettori di sinistra un po' di entusiasmo e di convinzione... quello alla grande manifestazione di sabato e' stato un piccolo incidente, a mio modo di vedere Casarini e compagnia sono piuttosto isolati, il PdCI ha mostrato nella sua breve storia una grande coerenza anche come partito di governo, le divisioni interne alla sinistra sulla guerra in Iraq non mi sembrano cosi' grandi, cosi' come quelle sul futuro dei soldati italiani in Iraq (ricordo che Zapatero ha detto che i soldati spagnoli si ritireranno se niente cambiera', e come cambiamento ha suggerito la presenza di caschi blu dell'Onu con una maggioranza di soldati provenienti dalla Lega Araba).
Considerare Fassino, D'Alema e Rutelli come assimilabili alle destre e' un errore (ripetuto ciclicamente a sinistra) che secondo me spiana la strada alle destre stesse.
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Marcello

Mi piacerebbe vedere tra gli elettori di sinistra un po' di entusiasmo e di convinzione... quello alla grande manifestazione di sabato e' stato un piccolo incidente, a mio modo di vedere Casarini e compagnia sono piuttosto isolati, il PdCI ha mostrato nella sua breve storia una grande coerenza anche come partito di governo, le divisioni interne alla sinistra sulla guerra in Iraq non mi sembrano cosi' grandi, cosi' come quelle sul futuro dei soldati italiani in Iraq (ricordo che Zapatero ha detto che i soldati spagnoli si ritireranno se niente cambiera', e come cambiamento ha suggerito la presenza di caschi blu dell'Onu con una maggioranza di soldati provenienti dalla Lega Araba).
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Che è il contrario di quello che dicono quelli di sinistra che non vogliono il ritiro immediato delle truppe italiane: niente ritiro prima che la situazione è sotto controllo dell'ONU. Non mi sembra molto utile per fare pressione sugli USA per coinvolgere l'ONU.ricordo che Zapatero ha detto che i soldati spagnoli si ritireranno se niente cambiera', e come cambiamento ha suggerito la presenza di caschi blu dell'Onu con una maggioranza di soldati provenienti dalla Lega Araba
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non so Marcello, non è che penso che tu dica cose sbagliate, ma è veramente difficile per me riesumare (se ancora non è del tutto morto) un po' di entusiasmo per amor di risultato elettorale, quando -secondo me- le divisioni di cui parli non le trovo poi così "piccole". non mi soffermo sul fatto che il comportamento di Casarini e c. sia stato come minimo fuori luogo, che però ci sia del malcontento da parte di una grossa parte dell'elettorato di sinistra ( e non solo quella più "accesa") mi sembra evidente e continuare a far finta di niente per amor di pace interna mi pare possa fare più danno che non l'affrontare onestamente qiesti problemi.
Cosa leggerai?
Con che libro affascini il tuo cuore?
E se ti perderai nel labirinto di un amaro autore?
P.C.

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Per come la vedo io, non è possibile far finta di essere tutti d'accordo con la linea dettata da Fassino e Rutelli. Le loro idee sono notevolmente divergenti da quelle di una parte dell'elettorato di sinistra e appiattirsi sul loro programma, significherebbe esclusivamente far aumentare l'astensionismo a sinistra. E' necessario, ora più che mai, trovare convergenze e programmi comuni, lasciando da parte le divisioni e le reciproche accuse, ma ciò non può essere fatto sposando interamente le idee del triciclo. L'eccessiva frammentazione nella sinistra crea purtroppo ulteriori difficoltà nella creazione di un vero programma largamente condiviso. E' questo uno dei motivi per cui continuo ad augurarmi la creazione di un partito o di una federazione di partiti della sinistra (quel Partito del Lavoro di cui si era ventilata la creazione, prima che Cofferati venisse relegato in quel di Bologna) che avrebbe le capacità e la forza elettorale per far pesare le proprie idee.
L'alleanza di governo tra Spd e i Verdi in Germania, dovrebbe essere l'esempio da seguire.
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- Marcello Basie
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Le dichiarazioni di Zapatero sono fatte apposta per affrettare un cambiamento nella gestione della situazione attuale in Iraq. Non dice infatti: ritiriamo tutti i soldati, dice: soldati si' ma gestiti dall'ONU e preferibilmente da paesi arabi. Che e' poi quello che sostengono i DS italiani, i quali, mi risulta, sono sempre stati contrari all'invio di soldati italiani.
Altro discorso e' decidere cosa fare *adesso* in Iraq. Neppure Zapatero auspica un Iraq senza soldati stranieri.
Riguardo alle polemiche interne: mi pare ovvio che ci siano differenze di opinioni all'interno di qualsiasi coalizione, di qualsiasi partito, di qualsiasi gruppo di persone. A un certo punto bisogna decidere che, nello stato in cui e' il paese, le differenze sono comunque compatibili; non si puo' aspettare di essere tutti d'accordo su tutto! A un certo punto bisogna smettere di guardare a cio' che divide per guardare a cio' che unisce, altrimenti non si va da nessuna parte.
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Marcello
Altro discorso e' decidere cosa fare *adesso* in Iraq. Neppure Zapatero auspica un Iraq senza soldati stranieri.
Riguardo alle polemiche interne: mi pare ovvio che ci siano differenze di opinioni all'interno di qualsiasi coalizione, di qualsiasi partito, di qualsiasi gruppo di persone. A un certo punto bisogna decidere che, nello stato in cui e' il paese, le differenze sono comunque compatibili; non si puo' aspettare di essere tutti d'accordo su tutto! A un certo punto bisogna smettere di guardare a cio' che divide per guardare a cio' che unisce, altrimenti non si va da nessuna parte.
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Zapatero dice "ritiro delle truppe entro giugno (mi sembra) se non c'è un passaggio all'ONU", mentre i DS dicono "non possiamo ritirare le truppe prima di un passaggio all'ONU". A me continua a sembrare una posizione opposta. Che ci vuole l'ONU sono tutti d'accordo, ma a me la posizione di Zapatero sembra più adatta per avere poi effettivamente un risultato. 

- Marcello Basie
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Boh, saro' io stupido, ma mi pare che sia Zapatero che i Ds italiani dicano: "La guerra in Iraq non andava fatta e la gestione del cosiddetto dopoguerra non va bene cosi' com'e', occorre coinvolgere l'ONU e non lasciare la gestione in mano agli americani". Faccio presente che esistono tantissime persone che non sono d'accordo ne' con la prima parte ne' con la seconda parte di questo ragionamento, compresa una parte consistente di laburisti di Blair. Che poi ci siano sottigliezze verbali tra Zapatero e i ds sul ritirare i soldati prima o dopo l'arrivo dell'ONU va anche ricondotto al fatto che la Spagna e' presente in Iraq sin dall'inizio e con una presenza ben piu' visibile e attiva di quella italiana; la Spagna e' stata un alleato fidato di Bush e questo naturalmente Zapatero vuole cambiarlo.
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Scusami Marcello ma, IMHO, a me non pare un sottigliezza verbale. Zapatero ha in pratica dato un ultimatum agli USA dicendo che o coinvolgono l'ONU entro il 30 giugno o la guerra continuano a farsela da soli. Fassino & Co. affermano che l'ONU sarebbe necessaria ma non si possono ritirare le truppe prima del suo intervento che potrebbe, per assurdo, non arrivare mai.Marcello ha scritto:Che poi ci siano sottigliezze verbali tra Zapatero e i ds sul ritirare i soldati prima o dopo l'arrivo dell'ONU
Perché Fassino & Co. non si presentano in Parlamento con una mozione identica a quella di Zapatero chiedendo il ritiro delle truppe se entro il 30/6 non vi sia stato l'intervento delle Nazioni Unite? La mozione, dati i voti di cui dispone la maggioranza, non passerebbe sicuramente ma sono fiducioso sul fatto che raccoglierebbe diversi consensi anche tra coloro che, fino ad ora, hanno contestato il voto-non voto diessino.
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è vero che Zapatero ha messo verbalmente giù le cose in modo più efficace, ma la sostanza non credo cambi di molto rispetto alla posizione dei DS in Italia, e questo solo nel seno che mi sembra cmq relativamente poco credibile che paesi come Spagna o Italia possano ritirare le loro truppe prima che arrivi (e sempre che arrivi) l'ONU, lasciando il paese in una situazione ancora più caotica di quella attuale, e dove il colpo di stato temo sarebbe più di una remota probabilità.Bilbo ha scritto:Scusami Marcello ma, IMHO, a me non pare un sottigliezza verbale. Zapatero ha in pratica dato un ultimatum agli USA dicendo che o coinvolgono l'ONU entro il 30 giugno o la guerra continuano a farsela da soli. Fassino & Co. affermano che l'ONU sarebbe necessaria ma non si possono ritirare le truppe prima del suo intervento che potrebbe, per assurdo, non arrivare mai.
Io ho cmq usato il termine 'credibile'... poi si sa che in politica come al casino' il bluff è talvolta neecssario, sempre che si sappia giocare bene le proprie carte...
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Lo hanno fatto. Emendamento Violante 2.4Bilbo ha scritto:Perché Fassino & Co. non si presentano in Parlamento con una mozione identica a quella di Zapatero chiedendo il ritiro delle truppe se entro il 30/6 non vi sia stato l'intervento delle Nazioni Unite?
"Fassino & Co." hanno chiesto di stralciare l'Iraq dalla legge sulla proroga a TUTTE le partecipazioni italiane nelle operazioni internazionali. Non mi risulta che si sia votato SOLO per l'intervento in Iraq. Credo che i mezzi d'informazione ci stiano informando poco su questa differenza sostenziale.
L'astensione, IMHO, è stata una conseguenza logica e coerente. Se una legge che reputo giusta nella sostanza ha però dei bug che non possono non essere corretti (intervento in Iraq), non me la sento di farla passare così com'è.
forse risulterò ripetitiva ma mi piace dire il mio parere un pò su tutto quello che ho letto sul 3d:
io alla maniferstazione c'ero, ho visto volti sorridenti, bambini e anziani, gruppi musicali e cantori partigiani, comuni, italiani e gente che in italia non è nata ma l'ha adottata come propria patri. Tutti avevano un unico obiettivo far sentire forte ai governi che il mondo vuole la pace non solo a casa propria (nel suo piccolo orticello) ma ovunque. Che di questo non si sia voluto parlare, che non ci sia stata una sola rete che abbia parlato diffusamente della manifestazione, e di tutte le altre che ci sono state nel mondo è un chiaro segnale di oscuramento della verità.
che Casarini e co abbiano commesso un atto grave è ovvio: il loro agire è vergognoso per due ragioni, il primo formale è che ha dato la possibilità alle destre di puntare il dito contro la mancanza di legami che tengono uniti i vari partiti della sinistra il secondo sostanziale è che, era importante in questa manifestazione comportarsi da veri uomini di pace.
Non tutti viviamo con coerenza, spesso (soprattutto quando ci sono interessi in mezzo) ci si barcamena...io questo lo trovo triste ma so che avviene quotidianamente.
E' molto probabile che gli esponenti di partiti come i DS e la Margherita abbiano cercato, venendo alla manifestazione di venire incontro a tutta quella parte del loro elettorato (e ce ne devono essere molti visto che purtroppo PRC e PdCI non hanno 1 milione e mezzo di voti
) che avevano partecipato spontaneamente e indipendentemente dalle direttive del partito. Poteva essere un mezzo per trovare convergenze ed è diventato l'esatto opposto.
credo che il punto focale di tutto questo mio parlare sia proprio questo: gli esponenti dei partiti dovrebbero ritrovare il famoso contatto con la base, sentire gli umori di chi li vota e non piegarsi solamente alle logiche della politica
sulla questione IRAQ vorrei poi dire questo. Io non ero d'accordo alla missione e vorrei che le truppe fossero ritirate immediatamente ma, se questo nello specifico non è possibile mi piacerebbe almeno così come suggeriva Cox ieri sera a Ballarò che si lavorasse seriamente per dare la possibilità ai militari dell'ONU di insediarsi nei territori e vorrei che fossero rispettate le richieste dei popoli che non vogliono i militari "occupanti" nei gruppi di pace. Temo che questo non lo si voglia fare perchè ci sono interessi economici dietro fortissimi.
Saprete certamente, che i nostri militari sono a Nassirya perchè è li che dovrebbe avere inizio la costruzione di un pozzo petrolifero che dovrebbe essere gestito dall'ENI..... questo vuol dire che le scelte che sono state fatte non sono state operate per portare Pace ma per togliere ancora una volta ad un popolo e ad una terra la propria ricchezza a favore di chi ha già tanto e vuole ancora di più e questo francamente lo trovo raccapricciante.
un'ultima cosa: quando Bertinotti fece "cadere" il governo di centro sinistra io trovai quella scelta dolorosa ma giusta.... sarà folle ma io ho un mio modo di sentire la politica, e di credere a delle idee che alcuni chiamano utopie....non sono disposta a barattarle con nulla.
scusate la prolissità


Non tutti viviamo con coerenza, spesso (soprattutto quando ci sono interessi in mezzo) ci si barcamena...io questo lo trovo triste ma so che avviene quotidianamente.
E' molto probabile che gli esponenti di partiti come i DS e la Margherita abbiano cercato, venendo alla manifestazione di venire incontro a tutta quella parte del loro elettorato (e ce ne devono essere molti visto che purtroppo PRC e PdCI non hanno 1 milione e mezzo di voti



Saprete certamente, che i nostri militari sono a Nassirya perchè è li che dovrebbe avere inizio la costruzione di un pozzo petrolifero che dovrebbe essere gestito dall'ENI..... questo vuol dire che le scelte che sono state fatte non sono state operate per portare Pace ma per togliere ancora una volta ad un popolo e ad una terra la propria ricchezza a favore di chi ha già tanto e vuole ancora di più e questo francamente lo trovo raccapricciante.

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Non ci sono molti personaggi pubblici di cui io abbia stima. Se tre di quei pochi firmano insieme un breve articoletto sul manifesto di oggi, come faccio a non postarlo?
TyL
Ciao20 MARZO
Falsi di carta
Come già il 15 febbraio 2003, sabato 20 marzo 2004 si è svolta a Roma la manifestazione più consistente tra quante se ne sono contemporaneamente svolte nel mondo. A proposito di queste manifestazioni, la stampa degli Stati Uniti ha ripreso l'immagine di «seconda superpotenza mondiale» per riferirsi al Movimento per la pace. Gran parte dei media italiani ha ridotto questo avvenimento al resoconto della stolta e volgare aggressione di alcuni a un dirigente politico, un episodio per il quale non abbiamo nessuna comprensione ed esprimiamo la più severa condanna. Tanti cittadini italiani hanno espresso la loro volontà di pace, il rifiuto «della guerra che è terrorismo e del terrorismo che è guerra», la convinzione che le truppe di occupazione non possono promuovere la pacificazione, la richiesta che vengano ritirate. L'informazione italiana ha nascosto e negato la realtà e la consistenza di questo fatto. Sulle manifestazioni in Italia e nel mondo l'informazione fornita in Italia è stata una falsificazione. Così macroscopica e clamorosa, da costituire una partecipazione «militante» al tentativo di far guerra al Movimento per la pace. Che questo derivi da coordinata premeditazione o da grossolana superficialità, in nessuno dei due casi risultano sminuite la responsabilità e la gravità. Il Movimento per la pace è ovviamente molto più di quel che ne dicono o ne tacciono i media italiani, e non soccombe alle calunnie e agli occultamenti. È una realtà in atto e in divenire, con i caratteri e i contenuti che milioni di persone esprimono in Italia e nel mondo.
Luigi Ciotti, Gino Strada,Alex Zanotelli
TyL
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Mi sarei trovato d'accordo con te, con quella fede nelle idee e nelle utopie, se dall'altra parte non ci fosse stato Berlusconi. A volte bisogna anche scegliere il male minore. Nel 2001 mi sono trovato, come disse Montanelli, a turarmi il naso e a votare per Cicciobello Rutelli e, tornassi indietro, lo rifarei, nonostante la mia stima per l'uomo e per il politico sia scesa ulteriormente in questi 3 anni. Nell'Italia attuale è necessario sempre tenere a mente che ogni voto tolto all'Ulivo è un voto dato a Berlusconi e, considerato ciò che è riuscito a fare al nostro paese in questi 3 anni, non penso sia proprio il caso di aiutarlo a fare ulteriori danni.DNA75 ha scritto:quando Bertinotti fece "cadere" il governo di centro sinistra io trovai quella scelta dolorosa ma giusta.... sarà folle ma io ho un mio modo di sentire la politica, e di credere a delle idee che alcuni chiamano utopie....non sono disposta a barattarle con nulla.
Ciò non toglie che, all'interno dell'Ulivo, mi senta libero di scegliere il partito che più rappresenta le mie idee che sono, purtroppo, sempre più lontane da quelle di Rutelli e D'Alema.
L'avevo letto stamattina e la mia prima reazione era stataTyL ha scritto:Se tre di quei pochi firmano insieme un breve articoletto sul manifesto di oggi

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Bilbo, Invisigot, Vanya, Tierra...se voi vi candidate io vi voto!!!!!
Scherzi a parte, a volte mi è stato rimproverato (non sul forum) di esprimere giudizi sulla politica e non praticarla. E a volte penso che in effetti se fossi coerente dovrei tradurre in attivismo le mie convinzioni.
Il problema è che guardandomi attorno davvero non trovo un partito o movimento in cui riconoscermi pienamente (o anche solo in modo dignitosamente parziale).
Ho il sospetto di non essere l'unica a pensarla così da queste parti...
Scherzi a parte, a volte mi è stato rimproverato (non sul forum) di esprimere giudizi sulla politica e non praticarla. E a volte penso che in effetti se fossi coerente dovrei tradurre in attivismo le mie convinzioni.
Il problema è che guardandomi attorno davvero non trovo un partito o movimento in cui riconoscermi pienamente (o anche solo in modo dignitosamente parziale).
Ho il sospetto di non essere l'unica a pensarla così da queste parti...