Ho ammazzato i tuoi figli per fartela pagare

Se volete parlare seriamente di qualcosa che non è presente in nessuna delle altre aree e/o volete dare un annuncio generale a tutti per una cosa importante, questa è l'area appropriata.

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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Emily81 ha scritto:io credo che l'idea del passato come assolutamente migliore (che in molti hanno) sia falsa e ingiusta. Come si fa ad affermare che il modello familiare di ieri era migliore del modello familiare di oggi
...non vorrei essere insistente, ma mi sembra di aver originato una polemica insensata. Voglio ribadire che il discorso passato migliore non implica modello familiare migliore, e che forse sono andata OT... non vorrei che si scatenasse una discussione senza scopo :no!:
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

No, silviazza, nn era rivolto a te! ho capito perfettamente quello che volevi dire! :yes!:
il mio intervento era generale, voleva solo ribadire il fatto che è sbagliato confondere una mente malata, folle, come è probabilmente quella dell'uomo che ha ucciso i figli, con la società odierna che in molti ritengono "malata"!
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

Più che altro secondo me non vale la giustificazione modello "l'ha fatto perché la società è così", è troppo facile ridurre la portata degli eventi in base a queste 4 parole, sicuramente la società influenza l'individuo (vale per quella attuale ed anche per il passato), ma sono gli individui che fanno la società, quindi scaricando così le responsabilità si crea un circolo vizioso...
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

pienamente d'accordo!!!! :yes!:
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silviazza
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Messaggio da silviazza »

E' la prima cosa che ho detto in questo 3D che non è stata smontata ;) :P :lol:
Grazie :heartkiss:
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keoma
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Messaggio da keoma »

scusate, mi sono persa dei pezzi... o forse "non mi sono spiegata" :oops:
chiarisco un paio di cose (a me stessa, tanto per cominciare..)
sono stata educata a credere fortemente nel vincolo familiare, soprattutto se "di sangue". l'amore ... che lega una madre o un padre ai propri figli è qualcosa di indossolubile e indistruttibile...
non voglio pensare che quello che mi hanno trasmesso i miei fosse un'utopia, ma forse... "erano altri tempi".
Che la "famiglia" fosse in crisi si sapeva: separazioni, divorzi, unioni di fatto, single sono in costante aumento... ma come tutto questo possa portare un genitore, per quanto pazzo e malato, ad ammazzare i suoi figli non riesco a capirlo. soprattutto non l'accetto!
Quello in cui credo è il "vincolo" familiare, indipendetemente che sia di fatto o di diritto, nato da un matrimonio civile o religioso. Per amare qualcuno, soprattutto se l'hai messo al mondo, non sono necessari pezzi di carta o simboli di alcun tipo.
In "altri tempi" la "famiglia" aveva una connotazione ben precisa (anche se con tutti i limiti che molti di voi hanno ricordato e che hanno resistito, alcuni paradossalmente, fin oltre la metà del secolo scorso).
Quella di "oggi" è il risultato di una trasformazione naturale e legata (anche) all'evoluzione della nostra società: non è nè "meglio", nè "peggio". E' "diversa", è quella che ci siamo scelti noi, ora che finalmente possiamo farlo. Io stessa "vivo nel peccato": sarei un'ipocrita se preferissi le unioni "tradizionali" a quelle "di fatto". E mi spiace aver dato questa impressione.

Resto comunque convinta che un genitore che ammazza i propri figli ha perso dei valori fondamentali (scusa vanya...) e non solo qualche rotella!
E questa perdita non può essere giusitificata dalla trasformazione della società, nè accettata perché "queste tragedie succedono da sempre, solo che una volta non venivi a saperlo".
Sono perfettamente d'accordo con
Emily, che ha scritto:negli ultimi trent' anni l'uomo a raggiunto uno stile di vita migliore, un'aspettativa di vita + elevata, ha debellato numerose malattie, ha raggiunto un livello di istruzione elevato, ha fatto conquiste che prima erano impensabili.
E allora perché?

Una domandina facile, facile per il week-end. :mrgreen:
Buona Pasqua a tutti.
Ti amo, ogni anno di più. Non so fin dove potrò arrivare, ma spero che il mio cuore resista (R. Vecchioni)
Tutti vogliono il nostro bene. Non facciamocelo portar via (cit.)

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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

ragazzi questo è un discorso molto complesso..... un argomento su cui si potrebbe parlare per una vita intera, senza riuscire a trovare una risposta che metta d'accordo tutti! vi dico solo che nella mia facoltà (psicologia) discussioni come queste sono pane quotidiano da 4 anni ormai e anzi,ora che stiamo arrivando alla fine, si sono intensificate...... "ma l'uomo agisce così perchè è la società a influenzarlo negativamente o perchè semplicemente c'è qualcosa che nn va nel suo cervello, o ancora perchè ha un problema psichico?". L'unica risposta quasi certa che abbiamo estrapolato è che nn bisogna mai generalizzare davanti al singolo caso e che nn bisogna mai considerare i 3 aspetti singolarmente. Ricordiamoci sempre che ognuno vive le proprie esperienze diverse da ogni altro e che nn necessariamente lo portano a sperimentare quella realtà buona e progredita che (fortunatamente) moltissime persone hanno la possibilità di vivere.
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Amaryllis
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Messaggio da Amaryllis »

...io non ho letto la notizia di cui parlate... però il titolo del thread mi ha fatto pensare a Medea... che sarà pure "fiction", ma che risale a qualche secolo fa... forse (e naturalmente purtroppo) la furia omicida e la violenza (che quando si manifesta contro i propri "cuccioli" è ancora più aberrante) sono vecchie quanto l'uomo...
per il resto... sottoscrivo pienamente (riferimenti personali a parte ovviamente :roll: ) il discorso di Vanya :clap:
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

forse per un errore del browser o forse per una mia distrazione (cosa molto più probabile) mi era sfuggito il messaggio di Vanya: :clap: :clap: :clap: !!!!
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Kiarina
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Messaggio da Kiarina »

Anche il mio pensiero, ieri, appena udita la notizia, è andato immediatamente a Medea. Come Amaryllis, credo che la violenza sia antica quanto l'uomo stesso, solo che nei secoli ha trovato vie diverse con cui sfogarsi. Lo stato, in primis, si occupa di controllare e gestire questi sfoghi, tuttavia oggi come oggi la società è divenuta troppo schizofrenica per poter arginare davvero la furia esplosiva che, a volte, pare impossessarsi delll'uomo. Troppe contraddizioni, troppi modelli da seguire, troppi stimoli, ma soprattutto troppe promesse impossibili da mantenere, troppe utopie irrealizzabili. Persino l'economia è in preda a correnti ingovernabili. La frase tipo è "Era in preda ad un raptus, era fuori di sè", se ci crediamo, significa che può accadere ad ognuno di noi.
Keoma ha scritto:E allora perché?


Emily, giustamente, fa notare che, in linea teorica, il nostro modus vivendi è eccezionalmente migliorato: più comodità, più agi, più sfizi da togliersi...la verità è che non ci basta mai.
Non credo che si possano formulare risposte soddisfacenti alla domanda. Certamente non esistono motivazioni per spiegare quanto successo. Quello che credo è che l'uomo che compie determinate azioni, per quanto aberranti, sia divenuto ciò che è anche a causa della società in cui vive, e in cui vivo anche io.

Una volta fu chiesto a Carlo Bo quali fossero le armi con cui difendersi dal caos che domina l'informazione, l'economia, il mondo in generale. Lui rispose "La cultura". Non credo che sia una panacea per tutti i mali, di certo, però, può aiutarci nelle nostre costruzioni di senso, a trovare dei punti di riferimento, ad arginare la furia col buon senso. Certo, non è mica sufficiente, è solo una buona base.

Vanya :clap:
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Emily81
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Messaggio da Emily81 »

La frase tipo è "Era in preda ad un raptus, era fuori di sè", se ci crediamo, significa che può accadere ad ognuno di noi
Non ad ognuno di noi, ma a coloro (per fortuna sono pochi) che hanno vissuto alcune esperienze tali da influenzare (spesso in modo del tutto inconsapevole) il loro comportamento in momenti successivi. Pensiamo sempre che quello che fa l'individuo e quindi il suo modo di comportarsi e di pensare, dipende dalle esperienze che ha avuto. E questo non vuol dire che, per forza di cose, chi ha subito certi avvenimenti debba poi comportarsi in una determinata maniera. E' una cosa talmente complessa la mente dell'uomo che qualsiasi spiegazione o descrizione è riduttiva.
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Kiarina
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Messaggio da Kiarina »

Emily ha scritto:Non ad ognuno di noi, ma a coloro (per fortuna sono pochi) che hanno vissuto alcune esperienze tali da influenzare il loro comportamento in momenti successivi
Non so, Emily, io credo che tutti quanti abbiano vissuto esperienze che influenzano la propria condotta, ma trovo che a fare la differenza non sia l'esperienza in sè, a il modo in cui viene elaborata e con cui si reagisce ad essa.

Ciò che poi stupisce è che il background di questi uomini non è necessariamente caratterizzato da problematiche particolari (almeno in apparenza) e questo li rende ancora più "normali".
Certo, come dici tu, siamo in un ambito in cui la complessità è tale da non permettere una spiegazione che non sia riduttiva.
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Messaggio da Emily81 »

eppure ti assicuro Kiarina che la letteratura psichiatrica è piena di questi casi. Spesso sono persone come dici tu in apparenza normali che riescono ad avere una vita del tutto normale in QUASI tutti gli ambiti della loro vita, eppure hanno dei gravissimi problemi magari in un solo aspetto di essa (per es quello coniugale, oppure quello sessuale ecc), disagi forti che quasi sempre hanno origine da una realtà trumatizzante che però è ben nascosta. Certo, è vero che chiunque può subire brutte esperienze e che quello che conta (come giustamente hai fatto notare) è il modo di elaborarle queste esperienze. Ed è proprio questo il punto cruciale. Perchè se una persona le elabora male, vuol dire che c'è qulacosa che nn va nella sua mente. Oppure può anke voler dire che quell'esperienza ha agito così in profondità nella sua mente da nn permettergli più di controllarla. In poche parole è proprio l'eleborazione della realtà che una persona mette in atto che permette di "far capire"(ed è una cosa complicatissima) se quella persona è + o - malata (anke se nn è il termine esatto) nella sua vita o solo in un ambito di essa. E con questo io non voglio nella maniera più assoluta trovare una giustificazione per chi commette certi delitti che io condanno in tutto e per tutto.
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Messaggio da fildel »

Per ha individuato il male nella folllia del singolo e in lui la totale responsabilità: diamo per buona la descrizione di kiarina (postmoderno?); con una situazione simile, i "giorni di ordinaria follia" dovrebbero essere più probabili. A parte gli scompensi fisiologici del cervello, visto che si sta parlando di quei casi di follia improvvisa e con un passato di "normalità", mi sembra di trovare un aspetto comune nella mancanza di comunicazione. Forse ho visto troppi film di Hitchcock, ma secondo me certe convinzioni strane, come quelle che hanno mosso la mano della persona in questione, possono essere sgonfiate prima che si cristallizzino e diventino azione. Anche se si tratta di "squilibrati".

fildelperiodoantibigotto :lol:
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Messaggio da Emily81 »

visto che si sta parlando di quei casi di follia improvvisa e con un passato di "normalità"
è proprio qui che sta l'errore. se diamo per buona questo concetto vorrebbe dire che chiunque di noi potrebbe avere un raptus omicida. Non credo affatto che sia così. Non esiste la follia improvvisa. Esiste la follia che si manifesta all'improvviso, ma c'è sempre qualcos'altro di anormale dietro. E poi non sottovalutiamo mai la dimensione fisiologica o patologica del cervello che comunque agisce in comunione con la dimensione ambientale e con quella psicologica. Sapete che se un neonato di pochi giorni, per una qualche ragione, sta per morire di freddo e la madre per riscaldarlo lo riempie di latte continuando ad allattarlo più del dovuto, subisce una sorta di piccolissima anomalia cerebrale per cui più di altri sarà predisposto a sviluppare un carattere sensibilissimo ai cambiamenti climatici (nervosismo, ansia, disturbi di personalità ecc) e avere problemi alimentari (anoressia, bulimia, obesità....)? L'ambiente influenza anche la bio-chimica del cervello. ma anche questo per me non costituisce una giustificazione in tutti i casi.
certe convinzioni strane, come quelle che hanno mosso la mano della persona in questione, possono essere sgonfiate prima che si cristallizzino e diventino azione. Anche se si tratta di "squilibrati".
secondo te come?
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