Al di la' del tema degli OGM, credo che bisogni distinguere tra "scienza per fare i soldi" e "scienza... e basta". La prima (che in effetti esito a definire scienza) e' quella che mette in commercio mais OGM prima di conoscere a fondo gli effetti che puo' fare a lungo termine sull'organismo umano. Ma e' anche quella che vendeva il talidomide, quella che brevetta il riso tailandese ecc ecc. E sono d'accordo che in questo campo bisogna mettere dei limiti, prima di tutto ETICI.
Ma alla scienza no, non credo si possano mettere briglie. Non credo si possano mettere a priori limiti alla conoscenza umana.
Penso che un modo per estendere la scienza senza arrivare alle aberrazioni di cui sopra sia quello di svincolarla il piu' possibile dall'economia: in due parole RICERCA PUBBLICA. ... e scusate se e' poco!
Cerco di chiarire con un esempio: io sono quasi un chimico (nel senso che mi laureo tra qualche mese), lavoro in catalisi omogenea. Sarebbe a dire tutti i catalizzatori che servono a produrre plastiche di vario tipo, nonche' farmaci, solventi... un po' di tutto.
L'approccio al problema (semplificando, ovvio) dell'industria e': "voglio ottenere questo, cerco il catalizzatore che funziona meglio, ne provo magari 1000, ma quando l'ho trovato lo brevetto e ci faccio i soldi". L'approccio della ricerca di base e' quasi opposto: studio il catalizzatore, molto probabilmente non funziona, cerco di capire perche'. Non ne vengo fuori con un brevetto, ma approfondisco la conoscenza della materia, per me e per tutta la comunita' scientifica.
In questo senso solo la ricerca che non deve a tutti i costi produrre soldi e' libera di "produrre" conoscenza...
Scusate

, mi rendo conto di essere stata prolissa, poco chiara e di aver vergognosamente sforato dagli OGM al doloroso tema del futuro della ricerca...
"Sorrido. Non esiste un piano che possa prevedere tutto. Altri solleveranno il capo, altri diserteranno. Il tempo non cesserà di elargire sconfitte e vittorie a chi proseguirà la lotta."
Luther Blissett, "Q"
Vero Acquario è tutto quello che viene scritto dopo