Akela ha scritto:Altrimenti, se durante il corteo chiedo a me stesso di bilanciare il mio sogno per un mondo migliore con la mia coerenza entro davvero in loop, e non ne esco più.
Hmm. Hai ragione nel dire che il loop è inevitabile ad un livello di coerenza abbastanza "alto" (non riesco a spiegarmi bene data la fretta che tengo

).
Volevo solo evidenziare con questa frase che l'aggregazione in un corteo per una manifestazione pubblica non legittima la coscienza. Almeno, correggo: non legittima la MIA coscienza (parlo solo a titolo personale), non mi fa dire: ho fatto quello che era giusto fare.
Ma NON perchè questo sia sbagliato, no.
E' più perchè quello che per me è più significativo e urgente fare è il lavoro su di me, su quello che penso, sulla mia famiglia, sulle discussioni che ho con i miei amici. Su questo forum, sulle mail che mando. Ritengo che questo sia molto più incisivo di un corteo, anche se più invisibile e più duro.
Ritengo ovviamente che le cose non si contrastino, ovviamente..e che comunque i cortei per le cose in cui si crede sia giusto farli, questo di sicuro.
Solo non mi piace l'idea che chi non partecipa ad un corteo si senta "meno" impegnato o chi lo fa lo si senta "di più" per la pura presenza alla manifestazione.
Poi, ripeto: anche per me il loop è inevitabile, se miro alla coerenza totale.
Aggiunta: preciso ancora, nel caso non si capisca: sono d'accordo sul fatto che la manifestazione civile sia quello che Akela diceva. Dico solo quello che provoca su di me, tutto qua.
Aggiunta due: questo post di Leonardo,
Ciao, astensionista, mi trova peraltro d'accordo sul potere/dilemma dell'astensionismo in generale (più che sulle considerazioni politiche in particolare).
Ciao,
Matteo